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La Terreur Blanche

Eugène Pottier
Language: French


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Elle n'est pas morte!
(Eugène Pottier)
Les transportés
(Jean Allemane)
La guerre
(Eugène Pottier)


(1871)
Paroles d'Eugènie Pottier
Musique: ?

Testo di Eugène Pottier
Musica: ?


Scritta da Pottier dopo la "Semaine sanglante" del 22-29 maggio 1871, che segnò la fine nel sangue della Comune di Parigi e che ristabilì il dominio borghese e militare su Parigi e sul resto della Francia.


Immagine della "Settimana di sangue", 22-29 maggio 1871.
Immagine della "Settimana di sangue", 22-29 maggio 1871.



chantsrev Eugène Pottier fu frequentatore di circoli rivoluzionari repubblicani già dal 1832 per poi approdare a quelli socialisti e fourieristi nel 1848, anno in cui partecipò alle rivoluzioni di gennaio e giugno: fu in questo periodo, frequentando anche i locali dove venivano declamate poesie e canzoni, che inizia a comporre canti di propaganda a sfondo politico-sociale stampati e diffusi su fogli volanti.

Tra i tanti testi è degno di nota quel “Propaganda delle canzoni” che rappresentava, all’epoca, il suo manifesto politico: In tempo di pace, l’esercito è una morsa / Nelle mani di chi governa, / Per serrare la gogna al collo / Del popolo senza giberne. / ... Aderì all’Internazionale e nel 1870 organizzò una Camera del lavoro con 500 membri aderenti anch’essi all’Internazionale, fu uno strenuo antimilitarista, oltre che pacifista; partecipò attivamente alla Comune di Parigi nel marzo 1871 ed alla sua caduta venne ricercato e condannato a morte in contumacia ma riuscì ad espatriare rifugiandosi prima in Belgio e poi a Londra e negli Stati Uniti dove soggiornò poi sette anni continuando il suo impegno sociale.
Rientrò in Francia nel 1880, in seguito all’amnistia. La raccolta “Chants rèvolutionnaires" fu pubblicato per la prima volta solo nel 1887, stampato in 1.500 copie qualche mese prima della scomparsa dell’autore. “Muore il 6 novembre 1887. Seimila persone seguono, il giorno dopo, il suo funerale (tra gli oratori, per gli anarchici, Luisa Michel), la polizia interviene perchè non sopporta la bandiera rossa dietro al feretro ma dovette cedere, di fronte alla protesta di quei vecchi cospiratori ex galeotti, ex garibaldini, poeti e ribelli, che conducevano al finale riposo la salma di tanto battagliero militante”

Caserne et forêt - Défends-toi, Paris !‎ - Don Quichotte - Elle n'est pas morte! - En avant la classe ouvrière - Guillaume et Paris - J’ai faim‎ - Jean Misère - L’anthropophage - L’auge - L'abolition de la peine de mort - L'insurgé - L'Internationale - La grève - La grève des femmes - La guerre - La mort d'un globe - Le pressoir - La Terreur Blanche - Laissez faire, laissez passer! - Le chômage - Le défilé de l'Empire - Le grand Krack - Le Moblot - Les classes dirigeantes - Leur bon Dieu - Madeleine et Marie‎ - N’en faut plus‎ - Propagande des chansons - Quand viendra-t-elle ?‎ - Tu ne sais donc rien ?‎


Messieurs les conservateurs,
Vous le grand parti de l’Ordre,
Procédons, plus de lenteur !
L’hydre peut encor nous mordre.
On a pris Paris et huit jours durant
Par la mitrailleuse on sut faire grand,
Taper dans le tas, c’était à se tordre,
Mais fallait finir comme on commença.
Fusillez-moi ça !
Fusillez-moi ça !
Pour l’amour de Dieu, fusillez-moi ça !

Dans les premiers jours d’exploit
On n’a pas manqué de touches,
Quand on relit le Gaulois,
L’eau vous en vient à la bouche.
Parlez-moi des gens comme Galliffet :
Avec la canaille, il va droit au fait,
Mais l’esprit public d’un rien s’effarouche.
Bref ! Dans les pontons, on les entassa !…
Fusillez-moi ça !
Fusillez-moi ça !
Pour l’amour de Dieu, fusillez-moi ça !

Dès qu’on juge, c’est gâché,
On tombe dans le vulgaire.
Ils sont en papier mâché
Vos fameux conseils de guerre !
Pourquoi les Gaveaux, les Boisdenemets,
Vous embarquez-vous dans les si, les mais ?
La peine de mort encor ce n’est guère,
Mais pas de Cayenne ou de Lambessa,
Fusillez-moi ça !
Fusillez-moi ça !
Pour l’amour de Dieu, fusillez-moi ça !

Quels lâches, que ces meneurs,
Ils ont gagné la frontière.
C’était tous des souteneurs
Et des rôdeurs de barrière,
Des joueurs de vielle et des vidangeurs.
Que d’argent trouvé sur ces égorgeurs !
C’est vingt millions qu’emportait Millière,
Enfin Delescluze était un forçat.
Fusillez-moi ça !
Fusillez-moi ça !
Pour l’amour de Dieu, fusillez-moi ça !

Quoi ! Rochefort qui traita,
Dans ces immondes sornettes,
Un illustre homme d’Etat,
De vieux serpent à lunettes !
L’homme à la Lanterne, un esprit cassant,
Marquis journaliste et buveur de sang,
Quoi, vous le tenez dans vos mains honnêtes,
Ce petit monsieur qui nous agaça.
Fusillez-moi ça !
Fusillez-moi ça !
Pour l’amour de Dieu, fusillez-moi ça !

Les petits sont pétroleurs
Dans le ventre de leur mère ;
Pour supprimer ces voleurs
Nul moyen n’est trop sommaire.
Exemple : à Montmartre un mâle étant mort,
La femelle en pleurs s’élance et nous mord ;
Bien qu’elle fût pleine, on prit la commère :
A faire coup double, elle nous força.
Fusillez-moi ça !
Fusillez-moi ça !
Pour l’amour de Dieu, fusillez-moi ça !

Contributed by Riccardo Venturi



Language: Italian

Versione italiana di Riccardo Venturi
19 giugno 2005
IL TERRORE BIANCO

Signori Conservatori,
voi, gran partito dell’Ordine,
procediamo, ma più lentamente!
L’idra può ancora morderci.
Parigi è presa, e per otto giorni
con la mitraglia abbiamo fatto grandi cose:
colpire nel mucchio a rimpinzarsi,
ma bisognava finire come abbiamo iniziato.
Fucilatemi questo!
Fucilatemi questo!
Per l’amor di Dio, fucilatemi questo!

I primi giorni di prodezze
non abbiamo mancato i colpi,
quando si rilegge il "Gaulois"
vi viene l’acquolina in bocca.
Parlatemi di gente come Galliffet:
Con la canaglia va dritto alle cose,
Ma l’animo pubblico si sgomenta con un niente.
In breve! Sulle chiatte li abbiamo ammassati!…
Fucilatemi questo!
Fucilatemi questo!
Per l’amor di Dio, fucilatemi questo!

E quando si giudica, tutto si sciupa,
si cade proprio nel triviale.
Sono di cartapesta
i vostri famosi consigli di guerra!
Perché voi, Gaveaux, Boisdenemet,
v’imbarcate nei "sì" e nei "ma"?
La pena di morte non è quasi niente,
ma niente Cajenna o Lambessa!
Fucilatemi questo!
Fucilatemi questo!
Per l’amor di Dio, fucilatemi questo!

Che vigliacchi questi caporioni,
hanno raggiunto la frontiera.
Erano tutti dei fiancheggiatori
e dei vagabondi di confine,
dei sonatori di strada, dei bottinai.
Quanti soldi trovati addossi a questi tagliagole!
Venti milioni si è portato via Millière,
e, in fondo, Delescluze era un forzato.
Fucilatemi questo!
Fucilatemi questo!
Per l’amor di Dio, fucilatemi questo!

E che! Rochefort, che ha trattato
in quelle immonde baggianate,
un illustre uomo di Stato
con dei vecchi cobra!
L’uomo con la lanterna, un tipo brusco,
marchese, giornalista e vampiro,
e che? lo tenete nelle vostre oneste mani
quel signorino che ci ha tormentato.
Fucilatemi questo!
Fucilatemi questo!
Per l’amor di Dio, fucilatemi questo!

I piccoli son degli incendiari
nel ventre della loro madre;
per sopprimere questi ladri
nessun mezzo è troppo sommario.
Esempio: quando a Montmartre è morto un maschio,
la femmina in lacrime si slancia e ci morde;
e sebbene fosse pregna, abbiam preso la comare:
a far doppio colpo ci ha obbligati.
Fucilatemi questo!
Fucilatemi questo!
Per l’amor di Dio, fucilatemi questo!

2005/6/19 - 22:43




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