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Il canto del sudore

Orietta Berti
Language: Italian


Orietta Berti

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(Anonymous)
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(Orietta Berti)
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(Renato Carosone)


[1976]
Parole di Luciano Beretta (ma non escluderei siano ispirate a qualche testo greco o chissacché...)
Musica di Cirino e Lumni (Giovanni Moretto e Mario Battaini)
Nel disco "Zingari..."

Zingari...


Probabilmente i primi due versi della seconda strofa furono censurati, o edulcorati... Ho riportato tra parentesi quelli che forse erano i versi originali, come cantati dalla Berti a "Per una sera d'estate", trasmissione su RAIUno condotta da Claudio Lippi (e Gianfranco Funari e Renato Carosone), estate 1976.

Un vero capolavoro questo album, i cui testi, tutti di Luciano Beretta, sono frutto di faticose ricerche volte a riscoprire e mettere in luce cultura e tradizioni di popoli antichi, spesso perseguitati, ma ricchi di storia e umanità. Le musiche, spesso ispirate a motivi tradizionali di Ucraina, Macedonia, Armenia, Andalusia, ecc., sono di Lumni e Cirino, mentre l'assolo di violino è di Sergio Almangano. La voce di Orietta, al massimo del suo splendore, dona ad ogni singola canzone un tocco personale che, come nel caso de “Il canto del sudore” e “Mamma di un angelo”, fa trapelare una vena a tratti struggente e malinconica che non può non coinvolgere in pieno l’ascoltatore. La copertina, in cartone crespato, apribile, reca all’interno una foto della Berti con una didascalia riguardante il disco e la busta interna riporta delle note che spiegano l’origine di ogni brano. Nel 2008 è stato ristampato in cd ed inserito nel cofanetto "Gli anni della Polydor" (http://www.oriettaberti.it)
Canterò il sudore della gente a chi non sa
Canterò la stanchezza degli uomini
Pregherò con le donne a pugni chiusi
Per i chiodi nelle mani di quell'Uomo che ci amò.

Lotterò perché sian tolte le catene
Troppa gente c'è che non conosce ancor la libertà
[Lotterò con chi ci ha messo le catene
Come cani che abbaiano la loro libertà]

Mangerò con voi il pane senza sale
E berrò con voi un calice di amare verità.

Canterò con la falce che sul grano passerà
E dirò "Padre nostro, aiutateci"
Scriverò con il sangue sulla terra
che la guerra va sconfitta con le armi dell'amor.

Chiuderò in me la gioia e l'allegria
Fino al giorno che il mondo tutto in festa danzerà
Canterò se voi con me farete il coro
Siamo in tanti noi ad aspettare la felicità.

Contributed by Bernart Bartleby - 2020/6/13 - 22:23


Nelle note interne al disco c'è scritto che la canzone è dedicata alla fatica delle donne zingare e che sarebbe tipica del folklore andaluso...

B.B. - 2020/6/14 - 11:19




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