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Language: Yiddish


Chava Alberstein / חוה אלברשטיין

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Related Songs

!מינוטן פֿון בּטחון
(Mordkhe Gebirtig [Mordechai Gebirtig] / מרדכי געבירטיג)
מזעס איז די ערשטע זאַך
(Anonymous)
Toronto 1988
(Sol y Lluvia)


Vilne
[1935]
Testo trovato qui
Versi di Efraim-Leyb Wolfson (Эфраим-Лейб Вольфсон, 1867-1946), scrittore nativo di Riga (allora nell’Impero russo, oggi capitale della Lettonia) emigrato negli USA nel 1889. Lì pubblicò sempre sotto vari pseudonimi tra i quali A. Fotograf, Mefistofele, L. Vaynshteyn, L. Robotnik.



Musica di Alexander Olshanetsky (1892-1946), violinista, compositore e direttore d’orchestra originario di Odessa, di fede ebraica, emigrato negli USA nel 1922. Figura prominente nella scena teatrale e musicale Yiddish a New York.



Attribuisco, del tutto arbitrariamente, questa splendida canzone – che tanto mi ricorda la struggente Odessa Mama – alla cantautrice israeliana Chava Alberstein perché la sua versione di “Vilne” apre “Songs of the Vilna Ghetto”, un disco collettivo realizzato in Israele molti anni or sono (data imprecisata) da diversi artisti con l’Orchestra di Stato Israeliana diretta da Gil Aldema, in collaborazione con l’“Yitzhak Katznelson House Of The Ghetto Fighters” e “The Vilna Organisation Of Haifa”.

Songs of the Vilna Ghetto

A Vilnius, prima della seconda guerra mondiale, c’era una fortissima comunità ebraica. Il censimento zarista del 1897 dava 64.000 ebrei su di un totale di 154.500 abitanti, cioè circa il 40% della popolazione era di fede ebraica, tanto che la città era soprannominata la “Gerusalemme della Lituania”.



Questa canzone è precedente all’Olocausto ma fu composta e poi messa in musica da due dei tanti ebrei costretti ad emigrare dai territori dell’Impero russo a causa delle frequenti persecuzioni e pogrom. E non è escluso che l’autore Efraim-Leyb Wolfson avesse anche in mente le razzie e gli eccidi perpetrati contro gli ebrei di Vilnius dai soldati polacchi nell’aprile del 1919, durante le prime fasi del conflitto contro i sovietici del 1919-1921. Se è vero che alcuni lituani ebrei avevano appoggiato i sovietici e contribuito alla brevissima esperienza della “Litbel” (la Repubblica Sovietica Socialista di Lituania e Bielorussia), era tuttavia comune convinzione dei polacchi che tutti gli ebrei fossero bolscevichi e comunisti (e senza Dio). Sicchè, se pure i comandi militari proibirono tardivamente le ritorsioni contro gli ebrei, furono numerosissimi gli episodi di saccheggi, uccisioni, vessazioni, arresti illegali e deportazioni.

ווילנע,שטאָט פֿון גײַ סט און תּמימות,
ווילנע, ייִ דישלעך פֿאַרטראַכט,
װוּ עס מורמלען שטילע תּפֿילות,
שטילע סודות פֿון דער נאַכט.

אָפֿטמאָל, זע איך דיך אין חלום,
הייס געליבטע ווילנע מײַ ן,
און די אַלטע ווילנער געטאָ
אין אַ נעפּעלדיקן שײַ ן.

ווילנע, ווילנע, אונדזער היימשטאָט,
אונדזער בענקשאַפֿט און באַגער,
אַך, ווי אָפֿט עס רופֿט דײַ ן נאָמעם,
פֿון מײַ ן אויג אַרויס אַ טרער.

ווילנער געסלעך, ווילנער טײַ כן,
ווילנער וועלדער, באַרג און טאָל,
עפּעס נויעט, עפּעס בענקט זיך,
נאָך די צײַ טן פֿון אַמאָל.

Contributed by Bernart Bartleby - 2014/10/14 - 12:10




Language: Yiddish

Traslitterazione trovata qui (la contribuisco perché mi sembra corretta, non “calamitosamente tedeschizzante” – giusto Riccardo?!?)
VILNE, VILNE

Vilne, shtot fun gayst un tmimes
Vilne, yidishlekh fartrakht,
Vu es murmlen shtile tfiles,
Shtile soydes fun der nakht.

Oft mol ze ikh dir in kholem,
Heys-gelibte vilne mayn,
Un di alte vilner geto
In a nepldikn shayn.

Vilne, vilne, undzer heymshtot,
Undzer benkshaft un bager.
Akh, vi oft es ruft dayn nomen
Fun mayn oyg aroys a trer.

Vilner geslekh, vilner taykhn,
Vilner velder, barg un tol.
Epes noyet, epes benkt zikh
Nokh di tsaytn fun amol.

´Kh ze dem veldele zakreter
In zayn shotn ayngehilt,
Vu geheym es hobn lerer
Undzer visndursht geshtilt.

Vilne hot dem ershtn fodem
Fun der frayheyts-fon gevebt
Un di libe kinder ire
mit a tsartn gayst balebt.

Vilne, vilne, undzer heymshtot,
Undzer benkshaft un bager.
Akh, vi oft es ruft dayn nomen
Fun mayn oyg aroys a trer.

Vilner geslekh, vilner taykhn,
Vilner velder, barg un tol.
Epes noyet, epes benkt zikh
Nokh di tsaytn fun amol.

Vilne, Vilne…

Contributed by Bernart Bartleby - 2014/10/14 - 12:13




Language: English

Traduzione inglese trovata qui
VILNA (VILNIUS)

Vilna, city of spirit and innocence.
Vilna, conceived in Jewish ways,
where soft prayers are murmured,
soft nocturnal secrets.

I often see you in my dreams,
my dearly beloved Vilna,
and the old Vilna ghetto
in a foggy glow.

Vilna, Vilna, our hometown,
our longing and desire.
Ah, how often your name
brings a tear to my eye!

Vilna streets, Vilna rivers,
Vilna forests, mountains and valleys.
Something gnaws at me, makes me yearn
for the days of long ago.

I see the Zakret forest,
enveloped in its shadows,
where teachers secretly slaked
our thirst for knowledge.

Vilna sewed the first thread
in our flag of freedom
and inspired its children
with a gentle spirit.

Vilna, Vilna, our hometown,
our longing and desire.
How often your name
brings a tear to my eye!

Vilna streets, Vilna rivers,
Vilna forests, mountains and valleys.
Something gnaws at me, makes me yearn
for the days of long ago.

Vilna, Vilna…

Contributed by Bernart Bartleby - 2014/10/14 - 12:14




Language: Italian

Versione italiana di Flavio Poltronieri

Se proprio, proprio è stato deciso di attribuire questo favoloso canto a Chava Alberstein, mi pare discutibile non avere almeno citato l'interpretazione di Moni Ovadia in "Oylem Goylem".


Flavio Poltronieri
VILNA

Vilna, città di spirito e candore,
Vilna, città del pensiero ebraico,
dove si mormorano
silenziose preghiere,
taciti segreti della notte.
Spesso ti rivedo in sogno,
o mia amata Vilna,
vedo il vecchio Ghetto
in uno splendore annebbiato.
Vilna, Vilna, nostra città natale,
nostra nostalgia e nostro desiderio,
quanto spesso chiamo il tuo nome
e il ricordo mi fa piangere.
Strade e ruscelli di Vilna,
boschi, montagne e valli di Vilna,
tutti ricordi
di un tempo lontano.
Di nascosto nell'ombra,
i tuoi insegnanti
hanno colmato
la nostra sete di sapere.
Vilna per prima
ha innalzato la bandiera
della libertà.

Contributed by Flavio Poltronieri - 2018/11/30 - 11:45




Language: Italian

Traducanzone di Andrea Buriani

Canto ebraico di L. Vofson, musicato da A. Olshansky prima della seconda guerra mondiale.
Fu molto amata e cantata dagli abitanti di Vilne, detta la Gerusalemme della Lituania, durante l'occupazione nazista.

VILNA

Vilna-spirito di luce.
Vilna-ebraico concepir,
di preci mormorio sottovoce,
e i tuoi segreti a custodir.
Dei miei sogni spesso oggetto,
sei tu Vilna nel mio cuor,
mi rivedo / nel tuo ghetto,
nella nebbia vedo il tuo splendor.

Vilna-nostalgia,Vilna-desiderio
tu mi hai visto nascere.
Quante volte al tuo nome
mi son visto piangere?
Vilna-strade, Vilna-fiume,
Vilna-selva, o come io ti chiami,
mi corrode, il ricordo di quei
giorni, or lontani.

Ecco di Zakręt la foresta
dove ancor par di veder
gli insegnanti che han saziato
la sete nostra di saper.
Vilna tu hai seminato
in noi l’amor di libertà
e nutrito i figli tuoi
con forza e umiltà.

Vilna-nostalgia,Vilna-desiderio
tu mi hai visto nascere.
Quante volte al tuo nome
mi son visto piangere?
Vilna-strade, Vilna-fiume,
Vilna-selva, o come io ti chiami,
mi corrode, il ricordo di quei
giorni, or lontani.

Vilna-strade, Vilna-fiume,
Vilna-selva, o come io ti chiami,
mi corrode, il ricordo di quei
giorni, or lontani.

Contributed by Dq82 - 2016/10/15 - 20:42


La trascrizione è assolutamente perfetta. Chissà che qualche trascrittore non si sia imbattuto in questo sito e nel "battage" che sto facendo da anni... :-P

Riccardo Venturi - 2014/10/14 - 14:47


Segnalo questa toccante interpretazione.

[ΔR-PLU!] - 2016/4/19 - 23:26




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