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Stranamore (pure questo è amore)

Roberto Vecchioni
Language: Italian


Roberto Vecchioni

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(GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG)


(1977)

Nella categoria "canzoni che non hanno bisogno di presentazione", anche se è arrivata tardi ad essere postata. [Commento originale alla primitiva raccolta delle CCG]

Roberto Vecchioni ai tempi di Stranamore
Roberto Vecchioni ai tempi di Stranamore


Solo qualche nota, a commento di un testo molto chiaro nel suo messaggio generale (quasi tutte queste mie glosse richiamano le spiegazioni offerte da Sergio Secondiano Sacchi, cofondatore del Club Tenco, nel sua biografia di Vecchioni - Voci a San Siro, ArcanaEditrice, Milano, 1992).

Una serie di flash su vicende che declinano in varie forme - talora in modo un po' "strano" - il sentimento di amore (non necessariamente nel senso erotico-passionale del termine).
Il montaggio sincopato di sequenze è implicitamente richiamato anche nel titolo, che cita, con ogni evidenza, l'omonimo film di Kubrick (1964).

Marco Aurelio
Marco Aurelio


Una donna oppressa - e forse maltrattata - dal marito alcolizzato.
Il medesimo Vecchioni che pratica l'eutanasia ad una sua relazione sentimentale.
Marco Aurelio costretto a fare la guerra in Pannonia, quando invece vorrebbe scrivere i suoi Pensieri.
La vittima di un pestaggio fascista.
Alessandro Magno disilluso di fronte all'immensità dei suoi sogni.
Garibaldi, dritto sullo scoglio di Quarto, alla partenza per le Due Sicilie.
Ancora l'Autore, che ascolta l'arringa dell'Eroe dei Due Mondi, ma non si unisce a lui e si immerge nel tepore degli affetti familiari.

(Alberto)

"Stranamore" ed "Alessandro e il mare" sono strettamente correlati: nella prima canzone si parla di un uomo che davanti al mare si sente piccolo piccolo e nella seconda di un uomo che sin da piccolo desidererebbe poter giocare nell'acqua della fontana, ma la madre non lo permette e così, trascorsi gli anni,dopo aver conquistato tutto, Alessandro si tuffa in quel mare, seguito da tutti. I "tutti" sono ignari e lui invece torna bambino...

Se vi piace il genere, se volete capire qualcosa di "questo" Alessandro Magno, leggete "Viaggi del tempo immobile", un libro di Vecchioni, appunto.

Monica, da it.arti.musica.cantautori
È lui che torna a casa sbronzo quasi tutte le sere
e quel silenzio tra noi due che sembra non finire
quando lo svesto, lo rivesto e poi lo metto a letto,
e quelle lettere che scrive e poi non sa spedirmi...
forse lasciarlo sulle scale è un modo di salvarmi.

E tu che hai preso in mano il filo del mio treno di legno
che per essere più grande avevo dato in pegno:
e ti ho baciato sul sorriso per non farti male
e ti ho sparato sulla bocca invece di baciarti
perché non fosse troppo lungo il tempo di lasciarti.

Forse non lo sai ma pure questo è amore.

E l'alba sul Danubio a Marco parve fosforo e miele
e una ragazza bionda forse gli voleva dire
che l'uomo è grande, l'uomo è vivo, l'uomo non è guerra;
ma i generali gli rispondono che l'uomo è vino
combatte bene e muore meglio solo quando è pieno.

E il primo disse: "Ah sì? Non vuoi comprare il nostro giornale?!"
E gli altri: "Lo teniamo fermo tanto per parlare"
ed io pensavo: "Ora gli dico: Sono anch'io fascista" -
ma ad ogni pugno che arrivava dritto sulla testa
la mia paura non bastava a farmi dire basta.

Forse non lo sai ma pure questo è amore.

Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione,
e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione
perché più in là non si poteva conquistare niente;
e tanta strada per vedere un sole disperato
e sempre uguale e sempre come quando era partito.

Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave
ha più ferite che battaglie, e lui ce l'ha la chiave.
Ha crocefissi e falci in pugno e bla bla bla fratelli
ed io ti ho sollevata figlia per vederlo meglio
io che non parto e sto a guardarti e che rimango sveglio.

Forse non lo sai ma pure questo è amore.


Language: French

Version française de Riccardo Venturi
19 août 2007
STRANGELOVE

C'est lui qui rentre bourré quasiment chaque soir
et ce silence entre nous deux qui ne semble jamais finir
quand je le déshabille, le rhabille et puis le couche,
et ces lettres qu'il écrit et puis ne m'envoie jamais...
Le laisser sur l'escalier, c'est juste une façon de me sauver.

Et toi, qui as pris dans les mains le fil de mon train en bois
que j'avais engagé pour me sentir plus grand,
je t'ai embrassée sur le sourire pour ne pas de faire de mal
et j'ai tiré sur ta bouche au lieu de t'embrasser
pour que le temps de te quitter ne soit pas trop long.

Peut-être tu ne sais pas, mais ça aussi c'est l'amour.

Et Marc voyait l'aube sur le Danube comme phosphore et miel
et une fille blonde peut-être voulait-elle lui dire
que l'homme est grand, l'homme est vivant, l'homme n'est pas guerre
mais les généraux lui répondent que l'homme est vin,
il combat bien et meurt mieux seulement quand il est plein.

Et le premier dit: "Bon, tu ne veux pas acheter notre journal?"
et les autres: "On le tient en place tant pour parler un peu",
moi je pensais: "Je vais leur dire que moi aussi je suis fasciste",
mais à chaque coup qu'on me balançait juste sur la tête
ma peur ne suffisait pas pour me faire dire Arrêtez

Peut-être tu ne sais pas, mais ça aussi c'est l'amour.

Et le plus grand conquérit une nation après l'autre
mais bien en face de la mer il se sentit un con
car on ne pouvait plus rien conquérir au-delà d'elle,
tant de chemin pour voir un soleil déséspérant,
toujours égal, toujours le même depuis son départ

Qu'il est beau, le héros aux yeux bleus débout sur le bateau,
plus de blessures que de batailles, et il a bien la clé,
et crucifix, faucilles au poing et bla-bla-bla mès frères,
je t'ai soulevée ma fille pour mieux le voir
moi qui ne pars pas, et qui régarde et qui reste éveillé.

Peut-être tu ne sais pas, mais ça aussi c'est l'amour.

2007/8/19 - 18:27


Solo qualche nota, a commento di un testo molto chiaro nel suo messaggio generale (quasi tutte queste mie glosse richiamano le spiegazioni offerte da Sergio Secondiano Sacchi, cofondatore del Club Tenco, nel sua biografia di Vecchioni - Voci a San Siro, ArcanaEditrice, Milano, 1992).

Una serie di flash su vicende che declinano in varie forme - talora in modo un po' "strano" - il sentimento di amore (non necessariamente nel senso erotico-passionale del termine).
Il montaggio sincopato di sequenze è implicitamente richiamato anche nel titolo, che cita, con ogni evidenza, l'omonimo film di Kubrick (1964).

Una donna oppressa - e forse maltrattata - dal marito alcolizzato.
Il medesimo Vecchioni che pratica l'eutanasia ad una sua relazione sentimentale.
Marco Aurelio costretto a fare la guerra in Pannonia, quando invece vorrebbe scrivere i suoi Pensieri.
La vittima di un pestaggio fascista.
Garibaldi, dritto sullo scoglio di Quarto, alla partenza per le Due Sicilie.
Ancora l'Autore, che ascolta l'arringa dell'Eroe dei Due Mondi, ma non si unisce a lui e si immerge nel tepore degli afeftti familiari.
(Alberto)

Grazie ad Alberto per queste note molto interessanti che riportiamo direttamente nell'introduzione [CCG/AWS Staff]

2009/11/15 - 21:09


Garibaldi? Sarebbe Garibaldi il più grande che ha conquistato nazione dopo nazione? È certamente Alessandro il Grande.

a.v. - 2011/2/18 - 06:11


L'uomo è grande, l'uomo è vivo, l'uomo non è guerra?
I generali gli rispondono che L'UOMO È VINO,
combatte bene e muore meglio solo quando ne è pieno.

Vi si verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri..
Ma voi dovete rimanere lucidi! -Wenn der Krieg beginnt, 639 – 1937 ? – Bertolt Brecht

Rodolfo - 2011/3/3 - 22:17


mi accorgo ora casualmente di una mia mancanza.

è evidentemente giusta l'osservazione su alessandro magno (l'avevo omessa nel mio intervento di tanti anni fa), ma anche quella su garibaldi. si rifieriscono a due strofe diverse.

"Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione,
e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione
perché più in là non si poteva conquistare niente;
e tanta strada per vedere un sole disperato
e sempre uguale e sempre come quando era partito."

è riferita al macedone.

"Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave
ha più ferite che battaglie, e lui ce l'ha la chiave.
Ha crocefissi e falci in pugno e bla bla bla fratelli
ed io ti ho sollevata figlia per vederlo meglio
io che non parto e sto a guardarti e che rimango sveglio."

è riferita al giuseppone nazionale.

D'altra parte, nel montaggio della canzone, ogni strofa rappresenta una scena diversa.

Il mio intervento dovrebbe leggersi, una volta rettificato, così:

"Una donna oppressa - e forse maltrattata - dal marito alcolizzato.
Il medesimo Vecchioni che pratica l'eutanasia ad una sua relazione sentimentale.
Marco Aurelio costretto a fare la guerra in Pannonia, quando invece vorrebbe scrivere i suoi Pensieri.
La vittima di un pestaggio fascista.
Alessandro Magno disilluso di fronte all'immmensità dei suoi sogni.
Garibaldi, dritto sullo scoglio di Quarto, alla partenza per le Due Sicilie.
Ancora l'Autore, che ascolta l'arringa dell'Eroe dei Due Mondi, ma non si unisce a lui e si immerge nel tepore degli affetti familiari."

alberto - 2011/6/15 - 21:07


Ho letto con interesse le ipotesi che associano le strofe a personaggi storici. Credo, tuttavia, che si tratti invece di personaggi esemplari che non serve identificare. Ad esempio:

"ma i generali gli rispondono che l'uomo è vino
combatte bene e muore meglio solo quando è pieno."

fa pensare ai massacri della Prima Guerra mondiale, quando i fanti davano l'assalto alle colline difese dalle mitragliatrici, ubriachi di grappa e senza una sola possibilità di uscirne vivi. Identificare il generale con Cadorna, Diaz o i loro antagonisti austriaci serve a ben poco.

MM - 2012/3/19 - 23:39


Ho un dubbio... credo che il passaggio sul pestaggio possa essere interpretato in maniera diversa: a me suona più come un ragazzo fascista, che al rifiuto di comprare il giornale di propaganda di sinistra viene picchiato. Vecchioni, che osserva la scena da esterno, vuole mettersi in mezzo per porre fine alla rissa, a costo di dichiararsi fascista, ma la visione brutale del pestaggio lo fa desistere.

Credo che non sia così fuori luogo, se la leggiamo in chiave provocatoria ed in relazione all'anno in cui è stata scritta.

alessandro. - 2013/1/25 - 16:23


Certo che ne hai di fantasia, Alessandro.
Prova a chiederlo a Vecchioni.

Alberto - 2013/1/25 - 17:30


il più grande della penultima strofa è proprio come l'Alexandros di Pascoli... i prof. di lettere rimangono sempre prof. di lettere! firmato una prof. di lettere

anna - 2013/1/29 - 21:35


@Alberto: Veramente la frase sul pestaggio anch'io l'ho sempre interpretata come un ragazzo fascista preso a pugni per non voler comprare un giornale di sinistra. Cioè, a rigor di logica mi pare che sia l'unica interpretazione che regge. Perché mai dovrebbe pensare di dire "sono anch'io fascista!" se non per dare man forte all'aggredito distogliendo l'attenzione degli aggressori...? E non lo fa, appunto, perché ha paura, e mi pare improbabile che abbia paura di quello che è tenuto fermo e preso a pugni, direi. La possibilità di chiederlo a Vecchioni non l'ho, chiediglielo tu da parte mia.

Graziano - 2013/3/6 - 14:50


@Alberto, la mia non vuole essere un appropriazione politica, non sono un militante di estrema destra. La logica del mio ragionamento fila, e la tua risposta saccente non dimostra nulla. Oltretutto è una chiave di lettura interessante, o comunque più approfondita di "un pestaggio fascista". Quando Vecchioni ti risponde fammi sapere.

alessandro. - 2013/3/21 - 15:52


Ragazzi ma siete fuori e' lui (Vecchioni) che viene picchiato e nonostante abbia paura e vorrebbe dire di essere fascista per non avere piu' pugni, preferisce prendere quei pugni piuttosto che rinnegare la sua fede

skyllergio@libero.it - 2013/11/13 - 19:31


Non è che sono fuori... e se non sono di estrema d sono di centro d, le feccie de fasci che vengono qui a sparare le loro cazzate.

roberto - 2013/11/14 - 08:50


Il significato di questa canzone è di una semplicità disarmante. E vederci tutti questi significati astrusi (compreso il tentativo di interpretazione fatto dall'autore del blog) è a mio avviso azzardato.
Come dice lo stesso autore è una serie di quadretti staccati fra loro che rappresentano un tentativo da parte di Vecchioni di chiedersi (e trovare) in quanti modi si possa manifestare amore a qualcuno. Il senso sta tutto lì, in quella semplice frase ripetuta a iosa: "Forse non lo sai ma pure questo è Amore".
Non c'è nient'altro. Ed è proprio in questa semplicità che si esprimono tutta la profondità e bellezza di questa canzone.
E se dire che quello pestato nella quarta scenetta non è il protagonista della storia è ai limiti del paranoico (mi sembra ovvio che in quel contesto l'amore risiede nel fatto che è disposto a sopportare paura e botte pur di rimanere uomo libero) trovo che sia azzardato anche etichettare questo pezzo come "contro la guerra".

Non c'è politica in questo pezzo, ma solo sentimenti universali. La scena del pestaggio è un esempio come un'altro e chi viene picchiato potrebbe essere chiunque e di qualsiasi idea politica. L'unica cosa che si sa è che è un uomo "libero". L'identità dei picchiatori invece è certa per il semplice motivo che prendere come simbolo di criminalità dei fascisti in un paese antifascista per "Costituzione" è cosa ovvia. O almeno ci si aspetta che debba esserlo.

Quello che dico potete sentirlo confermare dall'autore stesso, in questo video.
Un saluto

http://youtu.be/0Nyl4IyZ7I4

Michele - 2014/3/27 - 22:22


Che bello aver trovato subito questo testo e i vostri commenti. Ho scritto una lettera ad un caro amico e ho scritto anche questo e'amore, non ricordavo l'autore e cercando ho trovato tutto cio'.GRAZIE.P.S.anche per me il significato e' molto semplice.Ci sono tante forme e modi di amare. CIAO FEDERICA

Federica C. - 2015/10/20 - 18:18


Capito qui proprio per capire meglio questo testo, e devo però fare un appunto, a mio avviso: non esistono canzoni "semplici", secondo me, nel significato... o almeno non nella canzone italiana degli anni '70.
Voglio dire: le frasi che Vecchioni qui tira fuori non hanno molto senso se non con citazioni.
Io che sono totalmente ignorante che ne posso sapere di chi sia "Marco"? E perché "Marco"? Non credo sia un caso... perché a Marco l'alba sul Danubio parve fosforo e miele, ad esempio? Il Danubio??? Non posso prenderla come una cosa "semplice" e di immediata comprensione... ovvio che capisco cosa vuole dirmi tutta la strofa in questione, ma i riferimenti ci sono e mi intrigano, proprio perché non li conosco.
"L'uomo è vino" è un'altra cosa che non posso capire se non conosco l'antefatto... e qui nemmeno il senso riesco a cogliere se non conosco questo antefatto.
Idem sulla strofa finale, quello deve per forza essere Garibaldi, dato che salpa e Vecchioni decide di non partire con lui... se mi si smonta Garibaldi, io quella strofa mica la capisco... ed infatti non la capivo.
Infine, il pestaggio: boh, scusate, troppe seghe mentali e (secondo me) interpretazioni forzate... credo venga naturale pensare che sia Vecchioni ad essere picchiato e a dover scegliere tra sottomissione ("sono anch'io fascista") o libertà però a rischio della pelle...
Qua non è questione di comunisti o fascisti o interpretazioni "di destra" o "di sinistra": Vecchioni ha le sue idee politiche, ben note, gli è venuto fuori questo quadretto, mi pare naturale interpretarlo nel modo in cui l'ho fatto, che mi piaccia o meno o che io sia "fascista/comunista" o meno...
A voi. :-)

Gianmaria Framarin - 2015/10/31 - 07:24


2010
Racconti Raccolti
Nomadi
Racconti Raccolti

dq82 - 2015/11/10 - 12:39


Carissimi tutti,
bei commenti ma Vecchioni che salva un fascista dai comunisti proprio non si può ascoltare :-D ..... mmmmmmmm .... mi sembra che siamo su Marte e non sulla Terra....
"La mia paura non bastava a farmi dire basta" è un verso meraviglioso e di evidente significato.

paolo - 2015/11/17 - 13:10


la canzone è molto chiara, non mi è mai servito sapere chi fosse l'eroe dritto sulla nave o chi fosse Marco. le metafore erano chiare, però chi è che prende in mano il trenino di legno...perché non mi sembra che qua c'entri un marito ( o un padre?) alcolizzato

davide - 2016/1/1 - 16:02


Esegesi della canzone Stranamore

LEGGETEVI QUESTO... mi sembra molto più sensato di tutto quello che avete scritto fino ad ora.
buona giornata

Ophelia 79 - 2016/1/22 - 14:47


Noi lo leggiamo Ophelia, puoi starne certa...ma la cosa più sensata di questo mondo è non pensare che una data cosa sia più sensata di un'altra, tienilo presente. Saluti!

CCG/AWS Staff - 2016/1/22 - 19:39


mi sembra fra l'altro che l'esegesi dica più o meno le stesse cose che sono scritte in questa pagina a parte sposare la tesi che la vittima del pestaggio fosse il fascista, cosa che non mi convince per niente...

Lorenzo - 2016/1/22 - 20:46


Non so perché, ce l'avevo in testa e non ricordavo alcune strofe, così l'ho cercata con G. Grazie per l'ottima spiegazione (mi son sempre chiesto chi era Marco).

2017/10/23 - 23:14


Leggendo l'esegesi i malcapitati dovrebbero essere due, uno preso a pugni l'altro impaurito. Non un passante estraneo che non avrebbe avuto motivo di avere paura e non reagire. Forse un compagno del primo che non ha voluto comprare il giornale. Giornale di chi? Se fosse stato compagno del malmenato, pensando sono anch'io fascista (sono fascista anch'io picchiate anche me siamo in due) allora i picchiatori potrebbero essere di sinistra. Oppure sono fascista anch'io come voi tanto per scansarsi dalla vittima in un gesto vigliacco e opportunista allora i picchiatori potrebbero essere di destra. Ma a me sembra comunque una spiegazione tirata per i capelli. Non c'è secondo me nessuna terza persona. A me la strofa ha sempre fatto pensare a un qualsiasi ragazzo di sinistra preso a pugni da ragazzi di destra.
MA ad ogni pugno... c'è il ma che annulla l'azione precedente (ora gli dico ...) Le due azioni sono legate. La mia paura NON BASTAVA a farmi dire basta: paura di cosa? Vigliaccheria se la paura appartenesse a un estraneo. Coraggio se appartenesse al malcapitato. Una paura forte che impedisce di parlare, ma non così forte abbastanza da permettere di parlare, in questo caso per salvarsi

ahimsa - 2018/5/5 - 11:33


Voler dare un senso unico ad una canzone credo non renda onore alla stessa. L'autore esprime i suoi pensieri con il suo senso personale che può essere , nella maggior parte di testi impegnati come questo, spiegato solo da lui. Chi fruisce di tale opera ha tutto il diritto di interpretarla ed adattarla alla propria esperienza e sensibilità, è per questo che amiamo le canzoni….parere del tutto personale e lontano dal voler affermare una verità assoluta.

Christian - 2019/6/7 - 18:51


di norma era più l'estrema sinistra che faceva volantinaggio in piazza e davanti le scuole a mezzo stampa. io credo che si riferisca ad un fascista picchiato da comunisti e lui vorrebbe intervenire per difenderlo ma non lo fa per paura della troppa violenza dei picchiatori (ad ogni pugno che arrivava la paura era troppa per intervenire)

antonio - 2019/11/16 - 15:45


@antonio, però lui dice "la mia paura non bastava", e non "la mia paura era troppa". Secondo me l'ultimo verso impedisce che l'io narrante possa essere un osservatore esterno.
è vero che il volantinaggio era più una cosa di sinistra, ma questo solo se dai per scontato che la scena sia contemporanea alla canzone: personalmente la ambiento nei primi anni venti (o comunque nel ventennio), durante l'ascesa del fascismo ad ideologia dominante (e vedi che il "nostro giornale" assume tutto un altro significato); fascismo che quindi non rappresenta più un'ideologia estrema e violenta, ma proprio un (qualsiasi) potere assoluto e opprimente, mentre la vittima non è necessariamente un comunista, ma solo una persona che non vuole sottostare a questo potere (e il suo gesto è su tutto un altro livello).



*che sono fascisti perché è l'opzione che meglio si inseriva nella metrica, probabilmente.

RedEco42 - 2019/12/25 - 02:08


Forse tutti i personaggi della canzone sono sempre Vecchioni, o magari io o magari tu.

Massimo - 2020/6/25 - 04:49


Forse tutti i personaggi della canzone sono vecchietti ..

Pierluigi - 2020/6/30 - 19:04


Buonasera, ho letto con interesse tutta l’anima discussione e mi permetto di dare il mio parere.
Secondo me la versione del semplice pestaggio fascista è veramente voler semplificare al massimo un testo che è volontariamente ricchissimo di riferimenti culturali. Ciò non toglie che possa essere una interpretazione possibile.
Secondo me, tuttavia, la scena descritta è davvero quella di un gruppo di attivisti di sinistra che malmena un malcapitato. Ma l’osservatore, cioè Vecchioni, ha l’impulso di dire “sono anche io fascista” come ad accusare i ragazzi di sinistra che usando gli stessi mezzi della destra anni ‘20 si rendevano -per l’appunto- fascisti.
Questa spiegazione mi convince di più perché l’osservatore in quella frase esprime un giudizio e non una frase dettata dalla violenza degli eventi.
Infatti, come qualcuno ha fatto notare, si parla di paura. La paura di esprimere una valida opinione, che però gli sarebbe costato un pestaggio.

Danilo - 2020/7/12 - 01:30


Salve. Ammetto che, pur capendo le metafore, per quel che riguarda i personaggi storici avevo colto solo Alessandro Magno, non Marco Aurelio e Garibaldi(a proposito dell'ultima scena, potrebbe anche trattarsi di un eroe "generico", idealizzato, ma il riferimento a Garibaldi ci sta e non è affatto azzardato. Del resto è l'interpretazione di diverse fonti). Ma veniamo al nodo della discordia: il pestaggio. Conoscendo le idee politiche di Vecchioni ho sempre pensato che trattasi di un pestaggio ad opera di fascisti, specie se cronologicamente ci riferiamo agli anni '20. Ma in effetti l'interpretazione inversa(che peraltro ho trovato in altre fonti)ha un senso, specie se cronologicamente ci riferiamo agli anni '70. In effetti la scena è vista dall'esterno, e che quindi il pestaggio sia opera di ragazzi di estrema sinistra. In questo caso il significato sarebbe meno scontato e più nobile da parte dell'autore: lui, che è di sinistra(in quegli anni comunista), all'amore per l'ideale antepone l'amore verso l'umanità. È persino disposto a dichiararsi fascista(lui che è comunista, che odia il fascismo)pur di aiutare un ragazzo picchiato, di mettere fine alla rissa. Però ha paura.. Ma, ripeto, questo rimane il punto più controverso.

Alfredo - 2020/9/5 - 21:03


Ancora?? Vecchioni fu picchiato di fronte al suo rifiuto di comprare un giornale di estrema destra. I fasci che lo vendevano (e che conoscevano le sue idee), da buoni bulletti, lo presero come pretesto. Quando erano in tanti contro uno era sempre così. Uff!

Alberto - 2020/9/7 - 13:09


Io torno sul treno di legno:
Una persona ha preso in mano il filo: mi pare glielo stia porgendo, quindi lui ringrazia con un bacio tenero e delicato mentre la persona sorride. Subito dopo dice che gli spara sulla bocca: all'epoca si diceva così per intendere un bacio rapido, da saluto e subito via. E lo fa per non trascinare il dolore del distacco troppo a lungo.
In sostanza, credo non c'entri niente la fine di un amore, ma piuttosto è qualcosa tra madre (o padre) e figlio.
1 lui impegna il treno di legno per soldi, così da fare il grande, magari con una ragazza ma anche no.
2 La madre, il padre, un amico/a boh chissàchi va a riprenderlo e glielo riporta sorridendo
3 lui è felice di riaverlo e ringrazia con un tenero bacio
4 anni dopo, quando devono separarsi (finalmente è cresciuto. Va a vivere da solo. Parte militare boh) bacia questa persona rapidamente per un saluto veloce e non lungo e straziante. È un ennesimo atti d'amore.
Riesco a leggerlo solo così.

2020/10/13 - 19:16


Non riesco a comprendere perché vi arrovellate tanto sulla scena del pestaggio. Perché insistete a vedere una terza persona che assiste alla violenza? È il soggetto picchiato che parla in prima persona. E nonostante subisca violenza che dovrebbe fargli provare enorme paura, ha sì paura ma non tanta ("la mia paura non bastava") da indurlo a supplicare gli squadristi (è chiaro che i picchiatori sono fascisti , altrimenti che senso avrebbe dire "sono anche io fascista") a desistere dall'azione violenta. Il senso è l'amore per i propri ideali politici,tanto grande da non rinnegarli anche a costo di subire violenza.

anton - 2020/11/27 - 00:29


Ritorno dopo un sacco di tempo sulla questione del pestaggio, che avuto (stranamente?) parecchie interpretazioni, anche un po’ “avventurose”, solo per citare l’interpretazione autentica dell’Autore:

Intervista di Roberto Vecchioni a Aldo Cazzullo.
Corriere della Sera on line, 14 novembre 2021

In Stranamore lei descrive un’aggressione fascista: «A ogni pugno che arrivava dritto sulla testa la mia paura non bastava a farmi dire basta...».
«Mi picchiarono davvero, perché non volevo comprare il loro giornale, come dice la canzone. Però fu solo qualche ceffone. Nell’arte si esagera sempre un po’».

Vecchioni: «Ho sconfitto tre tumori, non bevo da 7 anni. Dio esiste, e ci credo»

Alberto - 2021/11/15 - 09:26


andrea - 2023/7/27 - 06:24


ma davvero i fascisti sono così poveretti e senza riferimenti da dover venire in questo sito ad appropriarsi di una canzone di Vecchioni che capirebbe pure un bambino di 4 anni? Forse 4 anni sono pure troppi. Oddio sono serio, mi vergogno davvero per voi. Dovrebbero postare i vostri commenti a testa in giù.

Claudio - 2024/1/9 - 19:10


Egotico Vecchioni, non mi ha mai appassionato, nemmeno una sua canzone.
E questo arrovellarsi sul suo "pestaggio" di mezzo secolo fa da parte di un manipolo di fascistelli è un insulto a tutti quelli che in quegli stessi anni di mano fascista perirono.

Felce e Mirtillo - 2024/1/10 - 21:51


Non capisco come potete pensare che uno come Roberto Vecchioni, uno di quelli che nel sistema ci sta e ci sguazza bene, poteva fare una strofa che solo minimamente difendesse un ragazzo fascista dalla violenza di quelli che sarebbero diventati poi radicalchic ben introdotti mentre i fessi finivano in carcere oppure scapparono all'estero.

2024/1/25 - 19:17




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