Lingua   

Dottore!

Tuttigiùperterra
Lingua: Italiano




Smancerie e compiacenze
restano fuori dalla porta
qui entrano soltanto
la pelle le ossa gli arti.

E la speranza che oggi
non sia una giornata storta
non uscendone interi
almeno lasciar pochi scarti.

Così li stendono lunghi
ognuno col suo guaio
bagnarole alla deriva
con occhi di cristallo.

Recido le loro gambe
con colpi da macellaio
cucio le loro teste
con filo di metallo.

Chi esce senza piedi
o col naso sparito
è grato di avere sangue
che rimbalza nelle vene.

Non c’è uno che protesti
se anche gli manca un dito
pur di uscire da questa porta
ogni chiave vien bene.

La sera raschio e lavo
con acqua corrente
l’armamentario a nuovo
tutto disinfetto.

Poi cerco la notte
a lampadine spente
prendo il mio corpo
e lo butto a letto.

Ma è freddo il cuscino
del sonno a digiuno
per chi ha in bocca
il gusto del dolore.

Se chiudo gli occhi
c’è già qualcuno
che bussa alla mia porta
e urla “dottore!”.



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