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Totenweg

Pardo Fornaciari
Language: Italian


Pardo Fornaciari


Il falco vola, romban i motori
o Vera cara brillano le stelle
d’armi e provviste ha chiesto il lancio Azzari
per rafforzar l’esercito ribelle.
Da Vinca son lontani i cavatori
Lasciato han case figli e spose belle
sono ne' boschi dell'Alpi apuane
riuniti nelle bande partigiane
Ecco dal fondovalle si diffonde
Inquietante il sonar dell’organino
Sale pei gioghi, fino al monte Tondo
Un fumo che non esce dal camino
Luce di case in fiamme sullo sfondo
Mentre risuona di tacchi il cammino
Con le canne di mitra e moschetti
Che urtano l’acciaio degli elmetti
Giù da Carrara e su da Monzone,
metà settembre, arrivano i tedeschi.
Furon cinque d’agosto le persone
uccise, rieccoli ora ai primi freschi
Tornano a assassinare a Tenerano
le esse esse da’volti banditeschi
bambini, invalidi, famiglie intere:
barbarie ugual mai si poté vedere.
Malato, stava sotto il formentone
Antognotti, e vien subito abbattuto.
La bimba in braccio, perse la ragione,
la moglie, per lo scempio del marito:
“Me l’avete ammazzato il mi’Adriano”
Grida,“ perché a me mi lasciate in vita?”
I neri allor spararono a Lauretta
L’uccisero con la sua figlioletta.
Dopo la rappresaglia in fila indiana
verso Carrara via voller portare
dei Forfori la mucca alla catena
A scherno l’organin facean sonare,
branco di iene in uniforme umana:
s’erano divertiti a massacrare.
Ottantacinque l’anni d’Agostino
Cinque mesi Duilio, il nipotino.
A Montefiore la III Brigata
Ai neri sgominò la guarnigione
La rappresaglia che scattò spietata
Fu dietro indicazion d’uno spione
Contro Regnano che venne assaltata
Vittima inerme, la popolazione,
C’era il San Marco con la Monterosa
Coi nazisti alla strage veergognosa
A Sant’Anna un mattino era d’estate
A raccontare non basta lo sdegno
delle donne sventrate, del neonato
lanciato in aria a far da tiro a segno
La fucilava e Genny al soldato
tirò in faccia lo zoccolo di legno
Parlavano italian ma, cosa trista
Avevan la divisa da nazista.
Fu così a Bardine e fu così a Vinca
A Bergiola e del Frigido alle Fosse,
da San Terenzo fino a Marzabotto
Montagne e valli fur di sangue rosse
Fuggiva al nord l’esercito assassino
Lo comandava un monco, un senza nome
L’accompagnava il suon dell’organino
La morte fu scenario alle sue strade.



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