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Aria di Buenos Aires

Lalli
Language: Italian


Lalli

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(Los Cantores de Quilla Huasi)
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(Lalli)


[1998]
"Tempo di Vento"

Mario Congiu: chitarre e pianoforte
Enrico Manera: batteria
Luca Morena: chitarra elettrica
Pietro Salizzoni: contrabbasso
Lalli: voce
Qui non vengono più a posarsi gli arcobaleni
e le nuvole alte, così larghe
da tenersi stretto il vento sottobraccio e il sole tra i denti,
il giovedì pomeriggio in questa Piazza di Maggio,
tutte qui, mezze a Torino e mezze a Buenos Aires.

Come per magia eccole uscire dai corsi immensi,
scivolate fin qui come nebbia in dicembre,
indossano foto sbiadite e nessuno sembra vederle,
eppure gridano nomi, posti e date,
ognuno una nuvola, uno sparo su Buenos Aires.

E d'improvviso è già qui un vento caldo che sa un po' di terra
ma è quasi un tango
e batte piano così come una lingua che sa un po' di sale
ed è proprio un tango.

Dietro la porta si sente il mare,
le donne in nero le pietre portate fin qui,
addosso il dolore di un silenzio,
ma qui sotto i seni il caldo del cuore, del tempo di un'onda
in questa stanza al confine con Buenos Aires.

Contributed by Alessandro - 2008/9/7 - 09:52


Nel febbraio del 1999 Pinochet era "detenuto" a Londra in attesa che la Camera dei Lords decidesse sulla richiesta di estradizione avanzata dal giudice spagnolo Baltasar Garzón che voleva giudicare il dittatore per le torture subite da un centinaio di cittadini spagnoli durante il sanguinario regime cileno...

La Segreteria di Stato vaticana, tramite il Card. Sodano, intervenne presso il Governo di Londra, invocando ragioni umanitarie per sostenere che l'ex-dittatore cileno non dovesse essere estradato in Spagna ma rinviato in Cile...

Qualche giorno dopo le Madres de Plaza de Mayo scrissero indignate al Papa:

"Buenos Aires, 23 de febrero de 1999

Señor Juan Pablo II°

Varios días nos costó asimilar el pedido de perdón que Usted Señor Juan Pablo reclamó para el genocida Pinochet.

Nos dirigimos a Usted como a un ciudadano común porque nos parece aberrante que desde su sillón de Papa en el vaticano, sin conocer ni haber sufrido en su cuerpo la Picana, las mutilaciones, la violación, se anime en nombre de Jesucristo a pedir clemencia para el asesino.

Jesus fué crucificado y sus carnes fueron laceradas por los judas que como Usted hoy defiende asesinos.

Señor Juan Pablo, ninguna madre del tercer mundo que dio a luz un hijo que amó, amantó y cuidó con amor y que después fué mutilado por la dictadura de Pinochet, Videla, Banzer, Stroesner van a aceptar resignadamente su pedido de clemencia.

Nosotras lo entrevistamos a Usted en tres oportunidades, pero Usted no impidió la masacre, no alzó su voz por nuestros miles de hijos en aquellos años de horror.

Ahora no nos queda dudas de que lado está Usted, pero sepa que aunque su poder sea inmenso no va a llegar hasta Dios, hasta Jesús.

Nuestros hijos, muchos de ellos se inspiraron en Jesucristo, en la entrega al pueblo.

Nosotras, la Asociación Madres de Plaza de Mayo le rogamos, le pedimos a Dios en un rezo inmenso que se extendrá por el mundo, que no lo perdone a Usted Señor Juan Pablo, que denigra a la Iglesia del pueblo que sufre, y en nombre de millones de seres humanos que mueren y siguen muriendo hoy en el mundo en manos de los genocidas que Usted defiende y sostiene.

Decimos: NO LO PERDONE SEÑOR A JUAN PABLO II°"

Asociación Madres de Plaza de Mayo

Alessandro - 2008/9/8 - 15:50


Traduzione in italiano della lettera delle Madres de Plaza de Mayo a Giovanni Paolo II:

"Buenos Aires 23 febbraio 1999

Signor Giovanni Paolo II,

Molti giorni abbiamo impiegato per assimilare la richiesta di perdono che Lei, Giovanni Paolo II, ha reclamato per il genocida Pinochet.

Ci rivolgiamo a lei come ad un cittadino comune perché ci sembra aberrante che dalla sua poltrona di papa nel Vaticano, senza conoscere né aver sofferto in carne propria il pungolo elettrico (picana), le mutilazioni, lo stupro, si animi in nome di Gesù Cristo a chiedere clemenza per l'assassino.
Gesù fu crocifisso e le sue carni furono straziate dai giuda che come lei oggi difende un assassino.

Signor Giovanni Paolo, nessuna madre del terzo mondo che ha dato alla luce un figlio che ha amato, coperto e curato con amore e che poi è stato mutilato e ucciso dalla dittatura di Pinochet, di Videla, di Banzer o di Stroessner accetterà rassegnatamente la sua richiesta di clemenza.

Noi la incontrammo in tre occasioni, però lei non ha impedito il massacro, non ha alzato la sua voce per le nostre migliaia di figli in quegli anni di orrore.

Adesso non ci rimangono dubbi da che parte lei stia, però sappia che sebbene il suo potere sia immenso non arriva fino a Dio, fino a Gesù.

Molti dei nostri figli si ispirarono a Gesù Cristo, nel donarsi al popolo.

Noi, la Associazione "Madres de Plaza de Mayo" supplichiamo, chiediamo a Dio in una immensa preghiera che si estenderà per il mondo, che non perdoni lei signor Giovanni Paolo II, che denigra la Chiesa del popolo che soffre, ed in nome dei milioni di esseri umani che muoiono e continuano a morire oggi nel mondo nelle mani dei responsabili di genocidio che lei difende e sostiene.

Diciamo: NO LO PERDONE SEÑOR A JUAN PABLO II°."

Alessandro - 2008/9/8 - 23:39


Vorrei segnalarvi sul numero 776 del settimanale Internazionale di Giovanni de Mauro la traduzione, a cura di Sara Bani, del bellissimo racconto di Manuel Rivas, pubblicato su El País Semanal del 24 agosto 2008, e intitolato "El desaparecido HGO (una historia argentina)"

Il grande scrittore galiziano racconta un caso estremo di annientamento di un'intera famiglia di gente progressista, di artisti. Tra il 1976 e il 1978, i militari della tetra dittatura argentina perseguitarono, torturarono e assassinarono Héctor Germán Oesterheld - il creatore de "L'Eternauta", una fra le più importanti storie a fumetti mai realizzate - e le sue quattro figlie.
Oesterheld fu un autore molto prolifico e inventò miriadi di personaggi e di storie (Bull Rocket, Sergente Kirk, Ernie Pike, Ticonderoga, Mort Cinder,...), ma "L'Eternauta" resta la sua opera principale, una storia di fantascienza scritta negli anni '50 però incredibilmente premonitrice, fin nei dettagli, di tutto l'orrore che la dittatura fascista avrebbe disseminato in Argentina tra il 1976 e il 1983.
Quell'orrore che avrebbe travolto lo stesso Oesterheld con tutta la sua famiglia...

Alessandro - 2008/12/26 - 19:02


Alessandro - 2008/12/27 - 10:02




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