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Alla fiera del Nordest

Riccardo Scocciante
Language: Italian


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Vi sbagliate
(Gualtiero Bertelli)
Il Vladimiro
(Riccardo Scocciante)
I bambini fanno oh
(Giuseppe Povia)


Era un po' di tempo che il nostro “amico” (ehm...) Scocciante non si faceva vivo su questo yneffabyle syto, ma sapete bene che il Nostro è un personaggio alquanto viscido e sfuggente; talmente tanto, da ricomparire un torrido primo d'agosto, con una delle sue “rielaborazioni” che oramai abbiamo ben imparato a conoscere. Come sempre, riceviamo e pubblichiamo con l'avvertenza di essere con le mani legate per certi ricattucci che il tizio svolge oramai quotidianamente nei nostri confronti (tipo quello di rivelare al mondo che nella raccolta ospitiamo roba tipo I bambini fanno oh o Nel perdono). Così scrive per introdurre la sua “fatica”:

flaviotosiAvete presente Salvatore, il monaco ex dolciniano poliglotta (o mistiglotta) del film “Il nome della rosa”, infedelmente tratto dal best-seller di Umberto Eco? Quello che dice “Penitenziagite” e finisce, ohimé, sul rogo per mano del bieco inquisitore Bernardo Gui? No, non è il personaggio ritratto nella foto, sebbene la somiglianza sia impressionante. Si tratta, invece, di un sindaco di un'importante città italiana, sita nel famoso “Nordest” e nota in passato per certi gentiluomini e più che altro per una celeberrima coppietta di innamorati di shakespeariana memoria. giulAttualmente, invece, la medesima città si è fatta notare per un'altra coppietta di innamorati, che per incassare un'assicurazione non ha esistato a attirare un dipendente rumeno in una trappola e a dargli fuoco assieme a tutta l'automobile. Quando si dice risolvere il problema dell'immigrazione alla base! Un applauso da Martin Bormann, da Heinrich Himmler e da Hermann Göring, a questi due, non glielo leva nessuno. Intanto il sindaco nella foto, eletto invero quasi plebiscitariamente, da un lato si fa applaudire a scena aperta non soltanto dai suoi elettori, tutti bravissimi cittadini un tempo democristiani di massa in quella fedelissima cittade e ora, altrettanto in massa, passati alla camiciola verde tutta famiglia-tradizionale-radici-cristiane, ma anche da molti presunti elettori di altre sponde, per tutta una serie di misure atte a ristabilire il “decoro” della città: multe salatissime a chi getta cartacce o cicche per la strada, a chi mangia un panino in pubblico, a chi beve un bicchiere di vino fuori dai locali (e sì che da quelle parti, notoriamente, col vino non ci vanno leggeri...), a chi calpesta le ayuole, a chi fa fare la cacca sul marciapiede al rottweilerino che ha appena azzannato uno sporco negro immigrato finocchio islamocomunista (ma in questo caso la multa è ridotta a un terzo), addirittura cinquecento euri a chi viene beccato con una puttana che non è sua moglie...si ignora quale multa sia riservata a chi sparge per la strada membra di passanti col codino massacrati di botte da cinque ragazzotti, tutti “bene”, tutti simpatizzanti di movimenti di estrema destra, tutti vestiti alla moda, tutti allo stadio a fare il tifo per una locale squadra di pallone la cui tifoseria è nota per aver esposto un pupazzo impiccato che raffigurava un giocatore di colore. Insomma, come dire, proprio un bel posticino, attualmente; e lo dico soprattutto per tutti gli abitanti di quella città -e ve ne saranno!- che si sentono in una specie di incubo che sembra non avere via d'uscita. O forse ce l'avrebbe, ma se dicessi come fare magari mi darebbero di “terrorista” e allora sarebbe, poffarbacco, un bel casino -ché già ne ho a sufficienza. Nel frattempo mi pregio di inviare a codesto spett.le sito di canzoni una mia esimia rielaborazione di una vecchia e celebre filastrocca di Angelo Branduardi, della quale manco sto a dire il nome tanto è nota, la qual si conclude con una spettacolare fuga dei due innamorati per i quali è famosa nel mondo, e che addirittura, nella città in questione, hanno una “casa” meta di coppie in amore di tutto il mondo, casa ovviamente del tutto e clamorosamente falsa. Con l'augurio che la città possa un giorno tornare soltanto meta di innamorati e di appassionati della lirica e della musica classica. Ma, perché lo torni, abbiamo il sospetto che ci vorrebbero prima atti assai poco amorevoli; tipo quella di prendere il sindaco in questione e di fargli fare, con assai più merito, la fine del suo sosia del "Nome della Rosa" (o anche quella dell'inquisitore):



Con esequie, il vostro Riccardo Scocciante.
Alla fiera del Nordest,
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E venne Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E vennero gli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E vennero i passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E venne il rumeno
in mezzo ai passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E venne la coppietta
che in auto bruciò il rumeno
in mezzo ai passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E vennero i cittadini
a plàudere alla coppietta
che in auto bruciò il rumeno
in mezzo ai passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E venne la sicurezza
invocata dai cittadini
che plàudono alla coppietta
che in auto bruciò il rumeno
in mezzo ai passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E venne pure il “decoro”
assieme alla sicurezza
invocata dai cittadini
che plàudono alla coppietta
che in auto bruciò il rumeno
in mezzo ai passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Alla fiera del Nordest
a Verona
un sindacazzo la Lega votò.
E vennero le puttane
che offendono il “decoro”
assieme alla sicurezza
invocata dai cittadini
che plàudono alla coppietta
che in auto bruciò il rumeno
in mezzo ai passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova
che si mostrò entusiasta
del sindacazzo che la Lega votò.

Dalla fiera del Nordest,
da Verona
Giulietta alfin con Romeo scappò.
Scapparon dal “decoro”
e dalla sicurezza
e poi dai cittadini
che plàudono alla coppietta
che in auto bruciò il rumeno
in mezzo ai passanti
massacrati dagli ultràssi
iscritti a Forza Nuova,
scapparon dal sindacazzo
stabilendosi nell'Oregòn.

2008/8/1 - 13:28


purtroppo la mentalità del sindacazzo non è limitata al nordest, ma sta tristemente dilagando in tutta l'Italia

Silva - 2008/8/2 - 10:16


Sì, purtroppo sta dilagando in tutta Italia; ma sapessi com'è dura vivere qui da anni e da anni vedersi circondati da queste facce da culo che votano (e ne vanno fieri) questa gentaglia!
Ieri dei miei amici francesi hanno passato una giornata a Venezia (a proposito, e quell'altro testa di minchia di Cacciari dove lo mettiamo?) e sono tornati stravolti per aver visto un uomo-bene, il quale, vedendo una vecchia mendicante stesa a terra, ha mimato con le mani a mo' di pistola una sommaria esecuzione nei confronti della barbona: ecco, qui a nord-est è così e a viverci, vi giuro, c'è proprio di che vomitare (possibilmente in faccia a 'ste canaglie schifose di leghisti di merda).
Cari saluti a tutti quelli che, come me, odiano la Lega, il rimbambito Bossi, Berlusconi il fascista, il papa nazista e tante altre teste di cazzo.

Renato Stecca - 2008/8/2 - 23:41


La cosa più autenticamente triste che trovo nel racconto di Renato è che nessuno, visto il gesto del signore "bene" nei confronti della barbona, sia intervenuto quantomeno per dirgli qualcosa sul muso (anche se la cosa più opportuna, a mio modesto avviso, sarebbe stata riempirgli la faccia di cazzotti e lasciarlo lì). Anzi, arrivo a ipotizzare che abbia suscitato divertimento e approvazione. Tutto questo quando non so quante decine di migliaia di veneti sono partiti in cenci per emigrare in mezzo mondo. Ma non vorrei neppure che si pensasse che ce l'abbia in modo particolare coi veneti e con gli abitanti del "Nordest" in generale; so bene che questa, oramai, è una mentalità diffusa in tutta Italia, e neppure la Toscana ne è certamente immune, tutt'altro. La stessa Silva, che vive a Firenze come me, potrà confermarlo. Il problema è come vincere questa mentalità, ma non coi grandi discorsi e con le dichiarazioni nobilmente roboanti. Il problema è come vincerlo nel quotidiano, sull'autobus, dal salumiere, per la strada. Non lasciarne passare una, quando si ha occasione di vedere un episodio come quello raccontato da Renato. Non tacere. Non avere paura di urlare. Non passare lì e lasciar perdere per il cosiddetto "quieto vivere", ché tanto bisogna ficcarsi in testa che, ora come ora, il vivere non deve essere più affatto quieto. Saluti.

Riccardo Venturi - 2008/8/3 - 19:51


Sono Veneto acquisito, latinoamericano (fiero) di nascita. Però odio i pregiudizi razzisti dei leghisti così come quelli ai danni del Veneto e dei Veneti che non sono né leghisti né razzisti.
L'episodio della "vecchietta barbona" a Venezia? mi sa che avete proprio preso un granchio perchè delle città-capoluogo venete, Venezia non è mai stata leghista né mai lo sarà: è sempre stata di centro-sinistra (se non di sinistra-sinistra, almeno in certe zone. E lo dico da trevigiano, naturalmente e storicamente antagonista rispetto a venexia).
Fate finta di non saperlo oppure ignorate proprio che la gente che si vede in giro per Venezia NON E' veneziana? Venezia è invasa dai turisti, di ogni provenienza. I Veneziani doc si sono rotti le palle di stare tra i turisti (e, infatti, i veneziani veraci è quasi impossibile vederli lungo le rotte frequentate dalle orde dei turisti) e di essere ridotti a dei semplici souvenir.
Quasi sicuramente (ci metterei la mano sul fuoco) quel "simpaticone" che ha mimato il gesto della pistola veniva da fuori. Magari era proprio un trevigiano, chi lo sà.
Però questo NON DA IL DIRITTO A NESSUNO di generalizzare e di affermare che in Veneto siamo tutti razzisti.

Siamo stanchi di combattere contro i razzisti veri. Non abbiamo bisogno di combattere anche contro chi considera razzisti e leghisti (e ignoranti, e polentoni, e terroni del nord, e bigotti, e pieni di schei, ecc ecc ecc) tutti i Veneti. Se volete darci una mano Ok, benvenuti. Sennò andatevene affanculo anche voi assieme ai leghisti.

Kork - 2010/8/18 - 15:08


Take it easy, Kork. Questa cosa appartiene sia al campo della satira, sia a quello che mira a far toccare un po' con mano, a chi razzista è, cosa significa sentirsi "generalizzare" sulla propria pelle. In Veneto e da qualsiasi altra parte. E direi che la cosa è sufficientemente chiara sia da non necessitare alcun commento, sia per pigliare il tuo "vaffanculo" come un sano moto di rabbia e di ribellione. La satura è fatta giustappunto per questo, direi, no? A condizione, naturalmente, che tu non voglia persistere poi in questo tuo atteggiamento, mandandoci colà dove non batte mai il sole (e questo sarebbe legittimo) assieme ai leghisti (questo, no, non sarebbe legittimo affatto). Ad ogni modo, per concludere: questa cosa non è certamente rivolta alla gente come te, o almeno a chi afferma di non essere razzista e, anzi, di combattere contro il razzismo. È dedicata invece ai razzisti. Spero che tu lo abbia fraternamente capito, altrimenti la prossima volta in culo ci vai tu. Ma rigorosamente da solo, senza nessuna compagnia, a parte quella della maiala di tu' ma'. Perdonami la colorita espressione toscana, ma anch'io ho un sano moto di rabbia e ribellione. Questo sito ospita, direi, decine di canzoni scritte da veneti e anche nei vari dialetti veneti: faccio soltanto due nomi esemplificativi, quelli di Gualtiero Bertelli (che conosco peraltro di persona) e di Alberto D'Amico: persone che hanno reso e rendono al Veneto qualche tonnellata di onore e considerazione. Leggiti anche quel che io stesso ho scritto su questa stessa pagina. A buon intenditore, e saluti.

Riccardo Venturi - 2010/8/19 - 14:11




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