Language   

Quadretto

Mercanti di Liquore
Language: Italian


Mercanti di Liquore

Related Songs

L'Eroe
(Mercanti di Liquore)
Ultime lettere di un viaggiatore di pace - Frammento I
(Servi Disobbedienti)
Ninna nanna
(Mercanti di Liquore)


2025
Non ci troverete mai


Storia vera, un pochino romanzata. Talvolta la realtà supera le più rosee aspettative, talvolta fa l’esatto contrario.
Una giornata di sole in un paesino del nord Italia non meglio identificato, due anziane signore che discutono…senza audio sarebbe stato tutto perfetto.
Meravigliosamente arricchito dalla voce delle nostre amiche attrici Lella Costa e Francesca Botti.
Due graziose anziane signore davanti all'uscio di casa
parlano dolcemente tra loro e l'edera abbraccia la rosa.
Il sole le bacia, il tempo si ferma, il cielo d'azzurro sorride
e io mi avvicino e le ascolto e sento la prima che dice...

Te lo dico sinceramente, ma io non ce la faccio più.
Dopo io andò fuori da casa, ma no, uscire la sera,
stessi tempi qua con il mio maricugino che era sempre in casa, sempre.
Io di giorno ho paura di andare a fare la spesa,
non so dove mettere i soldi perché non me li rubano,
sono tanti, sono troppi, ti circondano e sempre a chiedere,
sempre a chiedere i dané, sempre che ti chiedono
e ti vogliono vendere i libretti.
No, non se ne può più, ma non è possibile,
ma poi sono anche ingrati, sono mascalzoni, sono ingrati.
Hai presente la Luisa, la figlia della Luisa, quella zitella,
l'ha mai trovata un om e quindi si è buttata sul volontariato.
Beh, qualche andava a portare da mangiare durante il Covid
alla gente che aveva bisogno.
Questi qua, i stranieri, ma le rimandavano indietro la roba,
dicevano che non andava bene, ma ti rendi conto?


Due vecchie signore davanti a una normale casa
parlano nervosamente, tra loro e l’edera guarda la rosa.
Il sole si appanna, il tempo tentenna, il cielo di grigio sfiorisce
e io, lì che ascolto perplesso, mi sento quell'altra che dice.

Eh, hai ragione, cara mia, fanno i padroni a casa nostra.
Oh, par dir, noi paghiamo le tasse
e le case popolari gliene danno a loro.
Oh, ma scherziamo, eh, no, è ora di dire basta.
Par dir, mio nipote, te lo ricordi mio nipote?
Quello alto, biondo, con quei do occioni azzurri, stesso del suo papà.
Beh, mio nipote è disoccupato, non trova lavoro, niente.
Per forza, i le ruba lori il lavoro.
A loro va bene tutto, tutto, tranne i crucifissi in classe.
E no, a quelli no, non gli va bene.
Ma varda ti, a calci in culo e tutti a casa loro.
Ecco!

Due orrende vecchiacce bavose davanti a uno schifo di casa
si sputtano addosso saliva e rancore e lettera strozza la rosa.
Il sole si crepa, il tempo bestemmia, il cielo gli piscia in testa
e io mi allontano di corsa ma mi tocca sentire la risposta.

Io divento matta quando mi dicono che sono razzista.
Va che per me sono tutti uguali, ma tutti uguali.
Non faccio distinzioni.
Neri, rossi, giali, meso e meso, tutti uguali.
E la roba che mi viene da pensare
va come diventano da grandi che da bambini.
Oh, da piscinini, ninci, belli, belli da piccoli.
Sono proprio tanto, tanto belli.
Van giusto bene per la pubblicità.

Contributed by Dq82 - 2025/10/23 - 17:09




Main Page

Please report any error in lyrics or commentaries to antiwarsongs@gmail.com

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org