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Duci a San Siro

Anonimo Toscano del XXI secolo
Language: Italian


Anonimo Toscano del XXI secolo

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[agosto 2025]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo
Musica / Music / Musique / Sävel: Roberto Vecchioni, Luci a San Siro, Vecchioni-Lo Vecchio, 1971

Milano, via Watteau, 21 agosto 2025.
Milano, via Watteau, 21 agosto 2025.


Canzone più vecchia è difficile immaginarla (l’originale, dico): già è del 1971, e quindi ha già cinquantaquattr’anni e rotti, e in più è stata scritta da Vecchioni e Lo Vecchio (e cantata, come si sa, dal primo che attualmente ha piu’ di ottant’anni). E anch’io, come dire, non sono certamente più un fior di giovanotto. Tutto vecchio, quindi, in questa Milano sempre più ggggiòvane, scintillante, grattacielosa, speculata, modajola, ferragnezziana, prezziallestèllica, glamùr, ecc. ecc. E di Milano non rimangono che il guscio vuoto ed il nome. Ipotizzo che, prima o poi, sgombereranno anche quello. Canzonetta, o détournement, scritta pochi giorni dopo lo sgombero del Leoncavallo, che è stato riconsegnato così alla “proprietà”; chissà che, per “mantenere la memoria”, non ci costruiscano sopra il modernissimo grattacielo “Fausto and Yayo’s” preservando i murales che sono, come si sa, opere d’arte contemporanea. Duci a San Siro, e non solo a San Siro, ce ne sono e ce ne saranno sempre più; ma, tanto, prima o poi butteranno giù anche quello. [AT-XXI]
Hanno ragione, hanno ragione,
E parlan sempre di diritto e proprietà,
Hanno il diritto, la polizia,
Hanno i fascismi e hanno la “legalità”.
E che gli dico? “Guardi, non posso
Oppormi se mi vieni a sgomberar”,
Magari ora, sopra il Leonka
Ci fanno pure un altro Bosco Verticàl.

Duci a San Siro quella mattina
Che son venuti in armi in fondo in via Vattò,
Ricordi, era in pieno agosto,
Nessuno c’era, erano andati tutti al mar.
Mare di guai, mare di merda,
Così non vale, è troppo facile così,
Entrare dentro, spaccà’ ‘gniòsa,
Milano morta, tanto viva unn’era già.

Milano emigra, non si sa dove,
Tra Piante e Dosi l’han spedita sui barcon,
Ci penso a volte e vorrei dire:
Da un po’ di tempo faceva proprio cagar
Tra ricchi e mode, tra grattacieli,
Tra lussi e bussi e Baciatori di Salam, [1]
Così doveva proprio finire,
Milano tutta ora la hanno sgomberà’.

Scrivi Toscano su ‘sta Milano,
Ché più tu scrivi, più ti fai il sangue amar,
Tanto che importa, nessuno ascolta
Su un sito che non ci ha neppure Facebbùk.
Mi fa cagare tutto ‘sto tempo,
Tutta ‘sta gente e la vita scappa via,
Ci avrei le mani sporche di merda,
Le tengo chiuse, però la vorrei lanciar.

Milano è tutta andata via,
Restan dei gusci vuoti, quelli e nulla più,
Prime alla Scala, mode imbecilli,
Ronde, leghisti, sicurezze e fai un po’ tu.
Rivorrei indietro Pino Pinelli
E poi il Bianciardi, Paolo Ciarchi e il Della Mea,
Rivorrei indietro pure il Leonka,
Duci a San Siro ce ne son sempre di più.
[1] Così Alessandro Robecchi definisce Matteo Salvini.

Contributed by L'Anonimo Toscano del XXI Secolo - 2025/8/24 - 12:55


16 XII 1969, el Sédes Dicember: minga me scordi

[…]Poi un giovane col berretto rosso
balzò al suo fianco e le strappò la benda.
Ed ecco, le ciglia erano tutte corrose
sulle palpebre marce;
le pupille bruciate da un muco latteo;
la follia di un’anima morente
le era scritta sul volto.
Ma la folla vide perché portava la benda.

Riccardo Gullotta - 2025/8/24 - 13:38




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