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10 e 25 (canzone per la strage di Bologna)

Rocco Rosignoli
Lingua: Italiano


Rocco Rosignoli


Ogni stazione che ho attraversato
Con il violino buttato in spalla
Lascia un ricordo tutto privato
Come d'un battito di farfalla

Vista un istante, volata via
Sale d'aspetto che impolverate
Restano chiuse alla ferrovia
Da quando le hanno privatizzate

Ogni binario per ogni attesa
Mi lascia fermo col naso in su
A quella scritta là in alto appesa
Che porta dove vorresti tu

Ogni orologio per ogni binario
Corre veloce e segna i minuti
Tutte le corse son fuori orario
Non c'è più posto per stare seduti

Ogni valigia racchiude un cuore
Che il viaggiatore tiene nascosto
Racchiude un cuore che può scoppiare
Nell'aria torrida del due d'agosto

Quell'orologio in centro a Bologna
Da quarant'anni segna quell'ora
Un muto monito di vergogna
A chi non ha colpe da dare ancora

Tra gli operai che andavano in ferie
La luce abbagliante dell'esplosivo
Corpi straziati tra le macerie
C'è chi rimane sepolto vivo

C'è chi scompare e non lascia traccia
Le braccia portate lontano dai treni
C'è un assassino ma è senza faccia
C'è un assassino ma è senza freni

Se Fioravanti e Francesca Mambro
Negano ancora d'essere coinvolti
La commissione ha sgombrato il campo
Gli altri colpevoli ormai son morti

Se la Giustizia ha un esecutore
Ancora il mandante resta nascosto
Sono gli strateghi della tensione
Sono gli impuniti del due d'agosto

Passano i treni, non più di stato
Le stragi restano, e nel calore
Di quell'agosto indimenticato
Che di Bologna ha straziato il cuore

Lavato il sangue da quei binari
Resta invisibile il filo nero
Che lega lo Stato coi suoi sicari
Che chiama i suoi crimini col nome mistero



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