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18 aprile

unòrsominòre
Language: Italian


unòrsominòre


Settecento chilometri senza mangiare
Bevendo sputi, a farsi bruciare
Da questo sole feroce riflesso dal mare
Da questo vento che di giorno scortica e di notte gela
E rimescola il freddo con la paura

Che quest’acqua buia, infinita e cattiva
È più salata dei conti che ci han fatto saldare
Non cura la sete, marcisce le ossa
E questa Italia non vuole arrivare
Questa terra che non ci vuole non si fa trovare

E questo sarcofago sul mare è un cimitero per ottocento
Sulla tavola fredda e muta che non finisce di violentare
A perdita d’occhio e di cuore

Amore mio, che ti ho lasciata a patire
Tra la fame, la sete e l’orrore
Tra gli arti amputati spezzati calpestati
Le bombe esportate
I bambini soldati
Amore mio ascoltami bene: tu non morire che ti vengo a salvare
Appena finisce questo mare io ti vengo a salvare

E a noi ricchi senza pudore
Ce lo spiega la televisione
Un mantenuto ignorante e cafone
Con la felpa e il ghigno arrogante
Ce lo spiega lui cosa dobbiamo pensare
Di questa gente che prende il mare
Per provare a non morire



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