Language   

Gaza 7000 aquiloni strappati

Paolo Rizzi
Language: Italian


Paolo Rizzi

List of versions


Related Songs

Gaza
(Lycka Till)
Children Drumming in Gaza
(Tony Smith)
Metamorfosi
(Paolo Rizzi)


Poesia di Refaat Alereer dicembre 2023 Gaza

In memoria del poeta Refaat Alereer ucciso con i suoi 4 figli e la sorella a Gaza

il 10 dicembre 2023 giornata mondiale dei diritti umani in Gaza si contano più di 7.000 bambini uccisi dall'esercito israeliano in violazione di ogni legge.

Il cessate il fuoco richiesto con insistenza alle nazioni unite e bocciato con il veto degli USA e l'astensione della Gran Bretagna sancisce l'ennesimo fallimento del rispetto delle risoluzioni da parte di Israele. L'assassinio di civili e la cattura di ostaggi da parte di Hamas è da condannare senza appello ma non può giustificare che uno stato si comporti come e peggio di coloro che sono definiti terroristi. I pacifisti israeliani devono ritrovare coraggio e dignità per ribellarsi alle azioni messe in atto dal governo Netanyahu che da sempre rifiuta ogni accordo di pace.

Refaat Al-Areer


Gaza. Alcuni giorni fa, Israele ha ucciso la voce di Gaza, il dottor Refaat Al-Areer, in un vigliacco attacco aereo sulla casa di sua sorella. Anche suo fratello, sua sorella e i suoi quattro figli sono stati uccisi nel sanguinoso attacco.
Il dottor Refaat Alareer è stato un accademico, editore, poeta, scrittore e conferenziere. È autore di numerosi libri e decine di racconti su Gaza, inclusa l’antologia del 2014 Gaza Writes Back: Short Stories from Young Writers in Gaza, Palestine, pubblicata da Just World Books.
Ha anche contribuito a Light in Gaza: Writings Born of Fire, a cura di Jehad Abusalim, Jennifer Bing e Michael Merryman-Lotze, pubblicato nel 2022 da Haymarket Books.
Refaat è stato cofondatore di We Are Not Numbers, un progetto lanciato a Gaza dopo l’attacco israeliano del 2014, per guidare e sostenere i giovani scrittori nel territorio assediato nel raccontare le loro storie al mondo.
Nel suo contributo a Light in Gaza, intitolato “Gaza Asks: When Shall this Pass?”, Refaat scrive:
“Passerà, continuo a sperare. Passerà, continuo a dire. A volte lo dico sul serio. A volte no. E mentre Gaza continua ad ansimare per la vita, lottiamo perché passi, non abbiamo altra scelta che reagire e raccontare le sue storie. Per la Palestina”.
Anche il Centro d’informazione palestinese (PIC) ha pianto con dolore e orgoglio il dottor Refaat Al-Areer, descrivendolo come uno dei pilastri del sito in lingua inglese di PIC e il fondatore e manager del suo dipartimento di social media.
È stato pianto da centinaia di utenti di social media da tutto il mondo.
Migliaia di tweet hanno condiviso le concise citazioni del dottor Refaat sulla vita di Gaza, sull’aggressione e sull’occupazione israeliana.
Il direttore dell’Euro-Med Monitor, Ramy Abdo, ha condiviso una sua foto insieme al dr. Refaat con una didascalia: “Abbiamo iniziato a sognare insieme. Ti hanno ucciso. Continueremo, amico mio, finché non ci incontreremo di nuovo.
Electronic Intifada ha anche espresso shock, rabbia e profonda tristezza per la sua perdita, descrivendolo come “un orgoglioso figlio del distretto di al-Shujaiya della città di Gaza”.
Durante tutto questo genocidio, Refaat non ha mai smesso di scrivere, di sostenere i suoi studenti e di portare la voce di Gaza nel mondo. Faremo in modo che la notizia continui a farsi sentire, ha affermato la pubblicazione online con sede a Chicago sulla piattaforma X.
Il giornalista palestinese Ahmed Alnauq ha dichiarato in un post su X: “L’assassinio di Refaat è tragico, doloroso e oltraggioso. È una perdita enorme”.
Refaat è stato immortalato dalle sue parole e attraverso i suoi studenti, che portano avanti la sua eredità di lotta per la verità e la liberazione.

Video al yazeera
Se devo morire
Tu devi vivere
Per raccotare la mia storia
Per vendere le mie cose
E comprare un pezzo di stoffa
E della corda
(e che tutto si bianco, con una lunga coda)
Così che un bambino, una bambina
Da qualche parte, a Gaza
Mentre guarda nell’occhio il paradiso
In attesa del suo papà
Che è andato via con una vampata
-senza dire addio a nessuno
Neppure alla propria carne
Neppure a se stesso –
Veda l’aquilone, il mio aquilone
Quello che hai fatto tu
Volare altissimo lassù
E che per un istante pensi
Che quello sia un angelo
Che restituisca amore
Se io devo morire
Fa che porti speranza
Fa che diventi racconto

Contributed by Paolo Rizzi - 2023/12/11 - 11:53


Riccardo Gullotta - 2024/3/21 - 19:22




Main Page

Please report any error in lyrics or commentaries to antiwarsongs@gmail.com

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org