Language   

Cafoni (omaggio a Ignazio Silone)

Paolo Rizzi
Language: Italian


Paolo Rizzi


Dei contadini analfabeti dell'Abruzzo marsicano
Vessati da a avvocati e preti son da me col cuore in mano
Per raccontare la storia del paese di Fontamara
Per salvare la memoria di quella vita così amara
Ero un giovane scrittore nato in quelle loro terre
Devastate dal tremore dai padroni e dalle guerre
Ero nato il primo maggio la festa del lavoro
Esiliato dal fascismo perseguitato come loro
Gli han rubato tutta l'acqua gli hanno tolto anche la luce
Impedito di emigrare per volontà del duce
Tra di loro un cafone di nome fa Berardo Viola
Lui sa far la firma e basta non è mai andato a scuola

A capo di tutto e Dio padrone del cielo
Padrone del cielo e ciascuno lo sa
Poi il principe di Torlonia padrone della terra
Padrone della terra ne ha l'autorità
Poi vengono le guardie poi delle guardie i cani
Poi nulla tre volte nulla poi vengono i cafoni
Poi vengono le guardie poi delle guardie i cani
Poi nulla tre volte nulla poi vengono i cafoni.

In carcere è finito quante botte ha prese
Non ha mai tradito i cafoni del paese
Sa che morir per gli altri era il suo destino
E nasce così un giornale clandestino
Un giornale vero non una imitazione
Non come il Messaggero la Tribuna o la Nazione
Un foglio di denuncia di chi vuol lottare
Di chi non rinuncia e si domanda: Che fare?
Ci hanno tolto l'acqua che irrigava i campi (che fare?)
Il prete si rifiuta di seppellire i morti (che fare?)
In nome della legge le donne son violate (che fare?)
L’avvocato è una carogna le carte ci ha imbrogliate (che fare?)

A capo di tutto e Dio padrone del cielo
Padrone del cielo e ciascuno lo sa
Poi il principe di Torlonia padrone della terra
Padrone della terra ne ha l'autorità
Poi vengono le guardie poi delle guardie i cani
Poi nulla tre volte nulla poi vengono i cafoni
Poi vengono le guardie poi delle guardie i cani
Poi nulla tre volte nulla poi vengono i cafoni

Hanno ammazzato Viola chiediamoci che fare
Non si è impiccato Viola non lo ha voluto fare
Amava la sua Elvira non la poteva sposare
Un cafone senza terra è un pesce senza il mare
E così un libro è nato sulla storia dei braccianti
Perché quel loro stato è comune a tutti quanti
Coloro che nel mondo sono servi di un padrone
E lo sono fino a quando fanno la rivoluzione
I Fellahin di Palestina i Pehones Latinoamerica
I Mugic di Russia e Cina i Coolies dell’India vedica
Sulla faccia della terra sono tutti razza a sé
Simili ma non identici di uguali non ce n’è

Paolo Rizzi 21 ottobre 2023



Main Page

Please report any error in lyrics or commentaries to antiwarsongs@gmail.com

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org