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I rumori del mondo

Beppe Chierici
Language: Italian


Beppe Chierici


Il rumore del mondo ci circonda
sfuggirgli è ormai senza speranza,
distrugge il silenzio e ci sprofonda
nella bolgia del caos e iattanza
che assorda ogni eco del passato,
rende muti i suoni del Creato.

Addio belle voci invisibili
che parlavano ai santi e ai pastori,
i rumori del mondo impassibili
travolgono i sospiri degli albori.
Gli spazi interiori d’ogni umano
sono ormai devastai dal baccano.

La quiete e il silenzio dei villaggi,
i sussurri del vento fra il fogliame
la calma pace dei vagabondaggi
sono oggi sopraffatti dal bailamme
della pubblicità e dei messaggi
che aggiungono gazzarra alla cagnara.

La quotidianità del divenire
giorno dopo giorno, d’ora in ora
è devastata ormai dall’infierire
del rumore del mondo che divora.
popoli, nazioni e i continenti
e assorda umani sensi e sentimenti.

Guardi il film di notizie che riversa
il rumore del mondo dagli schermi
e sai già che il potere che perversa
ne sta manipolando i punti fermi,
e cosa sta accadendo stai sicuro
non corrisponde al suono del tamburo.

L’avvenimento è manipolato,
deformato, ingrandito o ridotto,
tutto è setacciato, trasformato
condito, cucinato e quando è cotto
viene dato in pasto a chi l’ascolta
che manda giù e mai non si rivolta.

Quanto è triste non potere individuare
fra i rumori del mondo quotidiani
i crimini che son da condannare,
i misfatti e gli orrori disumani.
Ma più triste è la constatazione
di sapersi impotenti nell’azione.

Che tragedia è ammettere che siamo
spettatori passivi dell’orrore,
constatare che mai condividiamo
con chi soffre né il dolore, né il furore,
scoprir d’aver fatto l’abitudine,
all’orrore e alla turpitudine.

Oggi chi mai può dirsi estraneo
al rumore assordante che fa il mondo?
Ognuno è spettatore istantaneo,
passivo, impotente o tremebondo
di tragedie, soprusi, massacri,
di promesse che son solo simulacri.

Un tempo si partiva per scoprire
i suoni del mondo sconosciuto,
adesso è il rumore a venire
verso noi spietato e dissoluto.
Ci fa sordi alle parole vere,
ci condanna a vedere e a tacere.



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