Lingua   

Morte ai poveri

Pierpaolo Capovilla
Lingua: Italiano


Pierpaolo Capovilla

Ti può interessare anche...

Irene
(Pierpaolo Capovilla)
La Città del Sole
(Pierpaolo Capovilla)
A sangue freddo
(Il Teatro degli Orrori)



Pierpaolo Capovilla e i cattivi maestri - 2022





Qual è la genesi del pezzo? Quando lo hai scritto?
Era il 2019. C’era un tale, triviale tribuno, appassionato di spiagge e mojito, di rosari e apparizioni mariane, vicepremier e ministro degli interni. Nella speranza di non doverne più ascoltare le grottesche menzogne e blasfeme giaculatorie, la canzone gli è dedicata.

Come mai la scelta di pubblicarla nella Giornata Internazionale dei Rom, Sinti e Camminanti?
Potevamo scegliere il 7 aprile, anniversario del famigerato processo Calogero intentato contro i cattivi maestri dell’Autonomia Operaia. Ma chi se lo ricorda più, sarebbe stata una dietrologia. L’idea dell’8 aprile è di Matteo Costa Romagnoli (il fondatore dell’etichetta Garrincha, nda) e l’ho trovata subito azzeccata, perché incontra la mia affezione per il tema dei migranti e per il popolo Romanì, la minoranza etnica più emarginata della storia moderna, nel nostro Paese stigmatizzata al punto che le è stata negata qualsiasi forma di riconoscimento sociale. Li chiamiamo zingari, ma “zingaro” è una parola offensiva. Non è sempre stato così; lo è, purtroppo, in quest’epoca in cui abbandoniamo queste persone in “campi” di concentramento, affinché se ne stiano lontani dai nostri occhi, rifugiati nella più cupa emarginazione. Tutto ciò in Italia, repubblica democratica, cuore dell’Europa, ed è inaccettabile. Come inaccettabili sono i respingimenti dei migranti nelle mostruose galere libiche o la loro reclusione, arbitraria e incivile, nei Centri di Prima Accoglienza o nei Centri di Permanenza per i Rimpatri, incubatori di disperazione. In tal senso Morte ai poveri è una canzone, brutale per franchezza, grottesca nel contenuto, di denuncia del razzismo, sotterraneo o manifesto, di una parte significativa della società italiana.

[...]

In Morte ai poveri parli anche del dominio di numeri e statistiche nel dibattito pubblico e di un’Europa culla della democrazia con tono molto sarcastico. Dove sta il problema?
Quando parliamo del fenomeno migratorio ci riferiamo sempre ai suoi numeri, dimenticandoci delle persone in carne e ossa. Quanti sbarchi nel 2022, quanti l’anno precedente, quanti in quello successivo. Nel frattempo non cambia niente. È cambiato qualcosa dei decreti sicurezza di Salvini? Praticamente nulla. La gente si è assuefatta e invelenita, e non sa più riconoscere in un giovane del Burkina Faso un essere umano come me e te, contano solo le misure di grandezza: quanti ne possiamo ospitare? E perché, invece di ospitarli, non li rispediamo indietro? Il problema sta nel muro che abbiamo erto nei nostri cuori a difesa dell’indifendibile, la nostra oscena opulenza.

intervista tratta da 'Morte ai poveri': è tornato il cattivo maestro Pierpaolo Capovilla

Morte ai poveri! YEAH!

Dovevi stare a casa tua, e che Dio ti aiuti...
Sei esiste oppure no non lo sa nemmeno lui...
Morte ai poveri! Io prima ti derubo, poi ti butto via
Morte ai poveri! YEAH!

Numeri... Numeri... Numeri, soltanto numeri...
Una questione statistica... Una questione per farti capire il problema
Così ci arrivi pure tu, che hai fatto l'università...
E questi morti di fame devono restare a casa sua!

Un giorno morirai, così, per caso
Lontano da casa, senza motivo, senza spiegazioni...
Nessun testimone, nessun funerale
Tanto non servirebbe a niente...

Numeri... Numeri... Numeri, soltanto numeri...
Una questione statistica... Una questione per farti capire il problema
Così ci arrivi pure tu, che hai fatto l'università...
E questi morti di fame devono restare a casa sua!

Molto bene, ragazzi... Dov'eravamo rimasti?

Oggi pregheremo per il sangue versato e le medaglie al petto
E l'avvenire dei nostri figli che potranno studiare i sottoderivati
I fondi di investimenti e il sistema fiscale dell'Unione Europea
Culla della democrazia... In culo alla democrazia! Morte ai poveri!
Io prima ti derubo, poi ti butto via, via, via, via! Datela via!

Dovevi stare a casa tua, e che Dio ti aiuti...
Se esiste oppure no non lo sa nemmeno lui...

Numeri... Numeri... Numeri, soltanto numeri...
Una questione statistica... Una questione per farti capire il problema
Così ci arrivi pure tu, che hai fatto l'università...
E questi morti di fame devono restare a casa sua!

Dovevi stare a casa tua, e che Dio ti aiuti...
Un giorno morirai, così, per caso
Senza motivo, senza spiegazioni...
Nessun testimone, nessun funerale
Così lontano da casa...
Non servirebbe a niente...
Non servirebbe a niente...

Morte ai poveri! YEAH!

9/4/2022 - 17:23




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org