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Из еврейской народной поэзии [Колыбельная]

Dmitrij Dmitrievič Šostakovič / Дмитрий Дмитриевич Шостакович
Language: Russian


Dmitrij Dmitrievič Šostakovič / Дмитрий Дмитриевич Шостакович

List of versions


Related Songs

The Cortège
(Cecil Coles)
Music for Prague 1968
(Karel Husa)
Симфония нp. 13 "Бабий Яр" / Symphony no. 13 "Babi Yar" / Sinfonia n° 13 "Babi Yar"
(Dmitrij Dmitrievič Šostakovič / Дмитрий Дмитриевич Шостакович)


Iz Evrejskoj narodnoj poezii [Kolybel'naya]
[ 1948 ]

стих / ליד / Poesia / A Poem by / Poème / Runo:
from Yiddish lid "Shlof mayn kind, mayn kind, mayn sheyner"

музыка / מוזיק / Musica / Music / Musique / Sävel:
Dmitrij Dmitrievič Šostakovič

в исполнении / פּערפאָרמער / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat :
Zara Dolukhanova / Зара Александровна Долуханова , Dmitrij Dmitrievič Šostakovič



Musica di ispirazione ebraica nell’Europa orientale

La musica ebraica fu a lungo ignorata , reputata di genere inferiore nell’Europa occidentale sino al XIX secolo. Uno dei primi a riconsiderarla fu Franz Liszt che ne approfondì la conoscenza grazie a Cantor Sulzer a Vienna. Tuttavia Liszt, mentre fu attento a recepire le influenze della musica gitana nelle sue celebri Rapsodie ungheresi, non fece altrettanto con la tradizione musicale giudaica. Occorrerà rivolgere lo sguardo in Russia dove alcuni fattori contribuirono ad un’osmosi che avrebbe lasciato delle testimonianze importanti nel panorama della musica classica.
Il fattore principale dell’evoluzione del rapporto tra l’ebraismo e la cultura russa a livello politico, sociale e artistico fu l’annessione di gran parte delle terre già Confederazione lituano-polacca alla Russia nel 1793 a seguito della spartizione tra Russia, Prussia e Austria. La “Zona di residenza coatta” [ der Tkhum-HaMoyshəv / דער תּחום-המושבֿ ] istituita da Caterina di Russia, era il territorio occidentale dell’impero, il solo in cui agli ebrei era consentito risiedere. Nel territorio ex-confederato gli ebrei costituivano il 40% della popolazione che contava 5 milioni di abitanti. Fu così che l’incidenza della popolazione ebraica in Russia crebbe molto e repentinamente. Alla fine del XIX secolo nella zona di residenza coatta la popolazione ebraica raggiunse l’11,6% del totale, nelle aree urbane la concentrazione sfiorava il 40 %. A tale fattore demografico si aggiunse verso la fine del XIX secolo il processo di politicizzazione intensa che portò tra l’altro alla fondazione del Bund.

Ad una diffidenza verso il diverso per motivi religiosi si aggiunse e divenne preponderante un antisemitismo incoraggiato dal dispotismo monarchico che ne fece il cardine del suo divide et impera. In realtà da allora e sino a pochi decenni orsono coesistettero sia un senso di solidarietà e simpatia verso la popolazione ebraica sia un odioso, talvolta feroce, antisemitismo. Se ne può percepire la sensazione già a livello linguistico dato che due parole designano gli ebrei: Евреи [ Yevrej ] e Жид [ Žid ] / giudeo, al femminile Жидовка [Židovka] .Il primo connota un atteggiamento di rispetto verso il mondo biblico , il secondo esprime disprezzo misto a paura. Invece nella maggior parte dei paesi di cultura slava pare che il secondo termine non sia carico di un significato negativo, meno che mai in Ucraina dove un ministro della giustizia (di destra, una coincidenza ?) ha sentenziato che l’uso del termine è legale e non offensivo. In Russia il suo uso fu proibito negli anni ’30 da una legge estesa agli altri stati dell’Unione. Alcuni accademici hanno argomentato che la paura dell’ebreo è un mitema nella letteratura russa dei due secoli scorsi.
La questione ebraica, con riferimento agli Ostjuden, come venivano chiamati dagli ebrei assimilati dalla cultura tedesca i correligionari dell’Europa centro-orientale, è assai complessa. Occorre considerare il contesto storico sia prima che dopo la Rivoluzione d’Ottobre. Qui basta accennarne per significare come certi rapporti non furono né lineari né riconducibili a schemi semplificatori rimasti in voga e strumentalizzati dalle contrapposizioni ideologiche della guerra fredda.

A livello musicale la prima canzone degna di nota fu Еврейская песня [ Evrejskaja pesnja ] / Canzone ebraica di Mikhail Glinka del 1840 con un testo ispirato alle Hebrew Melodies di Byron.
Il drammaturgo Lev Mei /Лев Мей ispirò con il suo Cantico dei Cantici NikolaiRimskii-Korsakov / Николай Римский-Корсаков nell’Op.8 e nell’Op.7
Modest Musorgskij fu tra i russi dell’Ottocento il compositore che più prestò attenzione alle espressioni di cultura ebraica. Citiamo l’opera incompiuta Salammbô e il quadro VI della suite Quadri di un’esposizione, titolato Samuel Goldenberg e Schmuÿle.

Nel 1908 la fondazione della Società per la Musica popolare ebraica / Общество еврейской народной музыки [Obšćestvo evrejskoj narodnoj muziki] a S. Pietroburgo segnò una svolta importante. Alcuni compositori tra i membri elaborarono uno stile che fuse elementi di musica popolare e religiosa ebraica con la musica classica europea. Da segnalare Yoel Engel/ Йоэль Дмитриевич Энгель per la sua raccolta di musica popolare che contribuì non poco agli sviluppi musicali ispirati alla cultura ebraica. Si veda la voce Engel in Yivo.
L’estinzione della società seguì di pari passo la fine del periodo di relativa libertà della NEP negli anni ’20 ; dovette chiudere i battenti nel 1931.

Tra i tanti compositori russi del XX secolo interessati alla musica ebraica merita una menzione l’ucraino Dmitri Klebanov / Дмитрo Клебанiв , un grande artista dimenticato. Compose la sinfonia n.1 In memoria dei Martiri di Babi Yar / Памяти мучеников Бабьего Яра.
La scrisse nel 1945 , 17 anni prima dell’omonima di Šostakóvič . Nel finale l’apoteosi del compianto ricalca il kaddish, la preghiera ebraica per eccellenza . Fu rappresentata una volta sola dato che il regime staliniano reagì subito per non lasciare passare la vulgata che a Babi Yar fossero stati massacrati dei sovietici in quanto ebrei piuttosto che dei cittadini in quanto sovietici. Klebanov riuscì ad evitare la Siberia ma visse il resto dei suoi anni in disparte, represso, ridotto praticamente al silenzio. Per la “riabilitazione” non fece in tempo, morì nel 1987.
E’ un’opera di grande respiro e finezza, ne diamo quindi di seguito il link :


In memoria dei Martiri di Babi Yar



Šostakóvič e l’ebraismo

Il musicologo Solomon Volkov nel suo saggio Testimony / Свидетельство , per i tipi di Harper & Row , riporta una serie di dichiarazioni che, a suo dire, sono la trascrizione fedele delle interviste che Šostakóvič gli rilasciò tra il 1971 e il 1973. Lo pubblicò nel ’79, quattro anni dopo la morte del compositore, dopo essere emigrato dall’Unione Sovietica negli Stati Uniti. Ne nacque un caso denso di contestazioni argomentate. Il dattiloscritto originale non è mai stato reso disponibile, è stato tradotto dall’editore in 30 lingue ma non in russo. Per ultimo la chicca: Volkov ha smarrito gli appunti in cui il compositore aveva apposto la sua firma per significarne l’autenticità. Qualche malpensante ha ipotizzato che il suo libro si sia prestato ad un’accorta operazione di propaganda in chiave antisovietica alla vigilia della presidenza Reagan. Le dichiarazioni di Šostakovič desunte dal libro citato andrebbero quindi prese con il beneficio del dubbio, ma riteniamo che le seguenti siano sostanzialmente attendibili dato che sussistono altri elementi a suffragio.
A pag. 154-156 del libro citato si può leggere:

Ritengo, se parliamo di impressioni musicali, che la musica popolare ebraica abbia lasciato in me un segno molto forte. Non mi stanco mai di fruirne, è poliedrica, può sembrare gioiosa mentre è tragica. È quasi sempre un ridere tra le lacrime. Questa qualità della musica popolare ebraica è prossima alle mie idee su cosa dovrebbe essere la musica. Ci dovrebbero essere sempre due livelli nella musica. Gli ebrei furono tormentati così a lungo che hanno imparato a nascondere la loro disperazione. Esprimono disperazione nella musica da ballo. Tutta la musica popolare è adorabile, ma potrei dire che la musica popolare ebraica è unica. Molti compositori l'hanno ascoltata, compresi i compositori russi, Mussorgsky ad esempio. Ha buttato giù con impegno canzoni popolari ebraiche. In molte delle mie opere c’è il riflesso delle mie impressioni di musica ebraica. Questa non è una questione puramente musicale, è anche una questione morale. Spesso valuto una persona dal suo atteggiamento nei confronti degli ebrei. Ai nostri giorni, ogni persona che passa per onesta non può essere antisemita.[…]
Ma anche prima della guerra, l'atteggiamento verso gli ebrei era notevolmente cambiato... Gli ebrei divennero il popolo più perseguitato e indifeso d'Europa. Era un ritorno al Medioevo. Gli ebrei sono diventati un simbolo per me. Tutta la debolezza indifesa dell'uomo era concentrata in loro. Dopo la guerra, ho cercato di trasmettere queste sensazioni nella mia musica. Correva allora un brutto periodo per gli ebrei. In effetti, è sempre un brutto momento per loro ... È allora che ho scritto il Concerto per violino, il Ciclo ebraico e il Quarto Quartetto.

I think, if we speak of musical impressions, that Jewish folk music has made a most powerful impression on me. I never tire of delighting in it, it’s multifaceted, it can appear to be happy while it is tragic. It’s almost always laughter through tears. This quality of Jewish folk music is close to my ideas of what music should be. There should always be two layers in music. Jews were tormented for so long that they learned to hide their despair. They express despair in dance music. All folk music is lovely but I can say that Jewish folk music is unique. Many composers listened to it, including Russian composers, Mussorgsky, for instance. He carefully set down Jewish folk songs. Many of my works reflect my impressions of Jewish music. This is not a purely musical issue, it is also a moral issue. I often test a person by his attitude toward Jews. In our day and age, any person with pretensions of decency cannot be anti-Semitic […]
But even before the war, the attitude toward Jews had changed drastically....The Jews became the most persecuted and defenceless people of Europe. It was a return to the Middle Ages. Jews became a symbol for me. All of man’s defencelessness was concentrated in them. After the war, I tried to convey that feeling in my music. It was a bad time for the Jews then. In fact, it’s always a bad time for them.... That’s when I wrote the Violin Concerto, the Jewish Cycle, and the Fourth Quartet


Diamo un cenno delle principali opere di Šostakóvič in cui si riscontrano elementi sostanziali ispirati alla musica ebraica. L’ opera più importante è la tredicesima sinfonia, già ampiamente trattata in CCG Симфония нp. 13 "Бабий Яр" / Symphony no. 13 "Babi Yar" / Sinfonia n° 13 "Babi Yar".
Nell’elenco seguente abbiamo tralasciato per brevità alcune composizioni.

Il Piano Trio n.2 Op. 67 fu composto nel 1944 per commemorare la morte dell’amico Ivan Sollertynski. Il quarto movimento evoca i drammi e le sofferenze degli ebrei.
Il Concerto per violino op.77 del 1948 fu dedicato all’amico David Fyodorovich Oistrakh / Дави́д Фёдорович О́йстрах, celeberrimo violinista ebreo. Sono preponderanti nella seconda parte i richiami alla musica klezmer. Perciò la prima potè essere eseguita soltanto nel 1955.
Il ciclo Dalla poesia popolare ebraica op.79 / Из еврейской народной поэзии , illustrato nel paragrafo seguente,
Il Quartetto per archi n. 8 , dedicato “alle vittime di tutte le guerre” fu composto nel 1960. Presenta nel secondo movimento un tema ebraico ricorrente in altre opere di Šostakóvič.


Il ciclo Dalla poesia popolare ebraica op.79 / Из еврейской народной поэзии

Comprende 11 canzoni composte nel 1948. In quell’anno si intensificarono le recrudescenze antisemite del regime staliniano. La prima esecuzione ebbe luogo nel 1955, dopo la morte di Stalin . Vide nella sala Glinka di S.Pietroburgo il compositore al piano, la soprano Nina Dorliak [ Ни́на Льво́вна Дорлиа́к ] , la mezzosoprano Zara Dolukhanova [ Зара Александровна Долуханова] ed il tenore AJeksej Maslennikov /Алексей Дмитриевич Масленников. Per lo stesso ciclo Šostakóvič compose la versione per orchestra. Fu eseguita la prima volta nel 1964 a Gorkij (oggi Nižnij Novgorod).

I titoli dei poemi che ne fanno parte sono elencati di seguito:

1. Pianto per un bimbo morto / Плач Об Умершем Младенце - Moderato
2. Mamma e zia premurose / Заботливые Мама И Тетя - Allegretto
3. Ninnananna / Колыбельная - Andante
4. Prima di una lunga separazione / Перед Долгой Разлукой - Adagio
5. Avvertimento / Предостережение - Allegretto
6. Il padre abbandonato / Брошенный Отец - Moderato
7. Canto sulla miseria / Песня О Нужде - Allegro
8. Inverno / Зима Adagio
9. Una bella vita / Хорошая Жизнь - Allegretto
10. Canto della fanciulla / Песня Девушки - Allegretto
11. Felicità / Счастье - Allegretto

I poemi si possono suddividere in due gruppi tematici: il gruppo costituito dai primi otto descrive le condizioni disumane cui erano sottoposti gli ebrei durante l'impero zarista, gli ultimi tre sono un’allegoria sarcastica della “felice” condizione degli ebrei durante il regime staliniano.

A quanti avessero un interesse alla etnomusicologia, alla sociologia della musica o agli sviluppi culturali sull’ebraismo (Jewish Studies, nell’accezione anglosassone) si segnalano alcune pubblicazioni che trattano in modo approfondito i temi cui abbiamo accennato:

J.Loeffler, The Most Musical Nation: Jews and Culture in the Late Russian Empire ed. Yale University Press, 2010
D.Schneer, Yiddish and the Creation of Soviet Jewish Culture 1918–1930 ed. Cambridge University Press, 2009
J. Braun, Jews and Jewish elements in Soviet music: A study of a socio-national problem in music ed. Israeli Music Publications, 1978
J. Braun, The Double Meaning of Jewish Elements in Dimitri Shostakovich's Music The Musical Quarterly, Volume LXXI, Issue 1, 1985 ed. Oxford University Press
L. Hakobian, Music of the Soviet Era 1917-1991 ed. Routledge, 2018


L’esecuzione

Il brano qui proposto è il terzo poema del ciclo Dalla poesia popolare ebraica / Из еврейской народной поэзии .
Abbiamo la fortuna di disporre dell’esecuzione originale del 1966 con Šostakovič al piano e la mezzosoprano Zara Dolukhanova. E’ un documento che meriterebbe attenzione anche da parte di chi non ha propensioni per questo genere di musica sia per lo spessore dell'interpretazione sia per la sua rilevanza storica.

[Riccardo Gullotta]
Мой сынок всех краше в мире [1]
Огонёк во тьме.
Твой отец в цепях в Сибири,
Держит царь его в тюрьме!
Спи, лю-лю, лю-лю!

Колыбель твою качая,
Мама слёзы льёт.
Сам поймёшь ты подрастая,
Что ей сердце жжёт.

Твой отец в Сибири дальней,
Я нужду терплю.
Спи покуда беспечально, а,
Лю-лю, лю-лю, лю-лю!

Скорбь моя чернее ночи,
Спи, а я не сплю.
Спи, хороший, спи, сыночек, спи,
Лю-лю, лю-лю, лю-лю.
[1] Transliteration / Traslitterazione

Moj synok vsěx kraše v mirě
Ogonëk vo ťmě.
Tvoj otěc v cěpjax v Sibiri,
Děržit caŕ ěgo v tjuŕmě!
Spi, lju-lju, lju-lju!

Kołybel tvoju kačaja,
Mama slëzy lët.
Sam pojmëś ty podrastaja,
Čto ěj sěrdcě žžët.

Tvoj otěc v Sibiri dałněj,
Ja nuždu těrplju.
Spi pokuda běspěčalno, a,
Lju-lju, lju-lju, lju-lju!

Skorbĭ moja černěě noči,
Spi, a ja ně splju.
Spi, xorošij, spi, synoček, spi,
Lju-lju, lju-lju, lju-lju.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2021/3/15 - 22:54




Language: Yiddish

Идиш народная песня / יידיש פאלק ליד/ Yiddish folk song / Canzone popolare yiddish / Chanson folklorique yiddish / Jiddish kansanlaulu:
Liedernet

È il lid originale che ha ispirato la composizione di Šostakovič [testo in caratteri ebraici restituito da R.V. secondo i criteri YIVO].
[1] שלאָף מײַן קינד, מײַן קינד, מײַן שײנער,
שלאָף מײַנ זונעניו! [2]
אַ סיבירניק איז דײן טאַטע,
שלאָף ליו־ליו־ליו...

בײַ דײַן ביגל זיצט דײַן מאַמע,
זינגט אַ ליד און װײנט,
דו װעסט דאָס פ־אַרשטײן מסתּמא
װאָס זי האָט געמײנט!

װײַט איז אין סיביר דײַן טאַטע,
שלאָף מײַן זונעניו!
דו ביסט יונג נאָך, שלאָף לעת־צתּה,
אײַ, ליו־ליו־ליו...

מײַנע צרות זײַנען אַזױ גרױס,
שלאָף מײַן זונעניו!
שלאָף מײַן זון, מײַן קינד, מײַן ווּױלעס,
ליו־ליו־ליו...
[1] Traslitterazione / Transliteration

Shlof mayn kind, mayn kind, mayn sheyner,
shlof mayn zunenyu!
A Sibirnik iz dayn tate,
shlof lyu-lyu-lyu...

Bay dayn vigl zitst dayn mame,
zingt a lid un veint,
du vest dos farshteyn mistome
vos zi hot gemeynt!

Vayt iz in Sibir dayn tate,
shlof mayn zunenyu!
Du bist yung nokh, shlof leysate,
ay, lyu-lyu-lyu...

Mayne tsores zaynen azoy groys,
shlof mayn zunenyu!
Shlof main zun, main kind, main voyles,
lyu-lyu-lyu...

[2] Il testo russo non corrisponde, in yiddish sarebbe probabilmente reso da : “fayer in der fintster”.
Non si comprende come sia avvenuta la variazione, forse una svista. La traduttrice, la poetessa Vera Klavdievna Zvyagintseva [Вера Клавдиевна Звягинцева] era in quegli anni un riferimento celebre per le traduzioni.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2021/3/15 - 23:01




Language: English

English translation / Английский перевод / ענגליש איבערזעצונג / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös :
youtube
LULLABY

My son who is the most beautiful in the world,
A little fire in the darkness,[1]
Your father is in chains in Siberia,
The tsar holds him in prison,
Sleep, lu-lu-lu, lu-lu.

Rocking your cradle,
your mother sheds tears.
Later you will understand yourself
what grieves her heart.

Your father is in far Siberia,
and I suffer in misery.
Sleep while you’re still carefree, and
lu-lu-lu, lu-lu-lu.

My grief is darker than the night,
sleep, but I’m not sleeping.
Sleep, my beautiful, sleep, my son, sleep,
lu-lu-lu, lu-lu-lu.
[1] The actual verse found in the webnet reports : sleep, but I’m not sleeping. Nevertheless the Russian text says “Огонёк во тьме”, hence the above reported translation

Contributed by Riccardo Gullotta - 2021/3/16 - 00:06




Language: Italian

Traduzione italiana / Итальянский перевод / איטאַליעניש איבערזעצונג / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös :
Riccardo Gullotta
NINNANANNA

Figlio mio, il più bello del mondo,
una favilla nel buio.[1]
Tuo padre è in catene in Siberia,
Lo zar lo tiene in carcere,
Dormi, oh, oh

Mentre dondola la tua culla
tua madre piange.
Più tardi capirai da te
cosa le affligge il cuore.

Tuo padre è nella lontana Siberia,
e io soffro versando in miseria.
Dormi fintanto che sei libero da pensieri e
oh, oh, oh, oh.

Il mio dolore è più nero della notte,
dormi, io non sto dormendo.
Dormi, tesoro mio, dormi, figlio mio, dormi,
oh, oh, oh, oh.
[1] E’ la traduzione di Огонёк во тьме

Contributed by Riccardo Gullotta - 2021/3/16 - 00:08




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