Lingua   

Giovà

Famelika
Lingua: Italiano


Famelika


Quanti sul fiume stannotte
si festeggerà
fino all'ultima perla nel ciel di Giovà
che vaga
Giovà che ha voglia
Giovà che prende sonno su una tomba

Figlio di un operaio
avido della sua sorte
contro i democristiani
e gli americani
la sua voce levò

Giovà non prega
Giovà non marcia
Giovà per tutti è un'infima minaccia
che salta in piazza
coi comunisti
quei gran perdenti
davanti ai grandi possidenti

Il sole ingiallisce i campi
i campi, i campi
Domenica in chiesa a pregare
i tuoi santi, i tuoi santi

Le bombe più non cadono
ma attento al padrone
le sue battaglie per il pane
son solo parole

Ballo gremito
di un'orda affamata
uomini e donne impazziti
e Giovà che gridava
davanti a una signora
che ha partorito porci
ha partorito porci

Ma lungo i sentieri di roccia
è solo roccia che copre altra roccia
e tu pensi che è solo paura che sboccia

La signora ha due seni giganti
tre file di denti
e le mani pesanti

E il sole ingiallisce i campi
i campi, i campi
Domenica in chiesa a pregare
i tuoi santi, i tuoi santi

Le bombe più non cadono
ma attento al padrone
le sue battaglie per il pane
son solo parole

E quando scivolò il tramonto
con i piedi nel cemento
Giovà si trovò
E dalla sponda più alta del molo
scivolò fino all'ultima alga del mar

E lì pensò alla fortuna dei pesci
che parlare non sanno e si credono liberi
lui pensò "e allora si può vivere
una vita in silenzio
fingendosi liberi"
e affogando spirò



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