Lingua   

Tutti Abd El Salam!

Giuseppe Mereu [Doc Pippus]
Lingua: Italiano


Giuseppe Mereu [Doc Pippus]


Mezzanotte senza luna,
buia notte di foschia.
Una notte nostra, una
che non c’era polizia.
Ma si trova il modo sempre,
pure senza manganelli.
Fredda notte di settembre,
tutti al blocco dei cancelli!

Tutti al blocco dell’entrata,
tutti meno che qualcuno;
uno preso per digiuno
dei suoi figli o qualche rata.
Un crumìro, com’è detto,
aizzato da un suo pari.
Ti ha passato sopra il petto
un tir di trenta denari.

Fu lui il piede sul pedale,
sul pedale del rimorchio.
Ma il delitto è padronale
e il padrone è stato il torchio.
Fu lui la mano al volante,
al volante del rimorchio.
Ma il padrone era il mandante
ed è un crimine a suo marchio.

Hai passato mille miglia,
dalla fame, dalla guerra
hai portato la famiglia,
hai lasciato la tua terra.
Ma non lascia te la fame
né ti lascia questa guerra
col più sazio che il tuo pane
dentro la sua mano serra.

In Italia c’è diritto,
c’è futuro e dignità.
Quale dignità d’Egitto?
Il tuo Egitto era anche qua.
E il padrone rutta e ride
e non pagherà perché
il padrone, quando uccide,
quando uccide lui non c’è.

Né ci sono leggi alcune
a difesa dell’oppresso.
Il padrone resta impune
d’ogni crimine commesso.
Il padrone, la giustizia,
lui l’ha fatta e lui la compra.
E più è la sua avarizia,
più la inamida e la tempra.

Con ognuno che si levi
contro ognuno che lo sfrutti,
morto mentre difendevi
i diritti di noi tutti,
tu per urna eterna avrai,
Abd, compagno, il grande cuore
mio e di tutti gli operai.
chi ha compagni mai non muore.

E vivrà nel nostro pugno,
e vivrà in questa canzone,
nella nostra marcia lungo,
lungo la rivoluzione,
il tuo nome che allo stremo
delle voci urliamo già.
E noi non arretreremo!
Siamo tutti Abd El Salam!

Siamo tutti Abd El Salam!

Mezzanotte senza luna,
buia notte di foschia.
Una notte nostra, una
che non c’era polizia.
Ma si trova il modo sempre,
pure senza manganelli.
Fredda notte di settembre,
tutti al blocco dei cancelli!

Tutti al blocco dell’entrata,
tutti meno che qualcuno;
uno preso per digiuno
dei suoi figli o qualche rata.
Un crumìro, com’è detto,
aizzato da un suo pari.
Ti ha passato sopra il petto
un tir di trenta denari.

Fu lui il piede sul pedale,
sul pedale del rimorchio.
Ma il delitto è padronale
e il padrone è stato il torchio.
Fu lui la mano al volante,
al volante del rimorchio.
Ma il padrone era il mandante
ed è un crimine a suo marchio.

Hai passato mille miglia,
dalla fame, dalla guerra
hai portato la famiglia,
hai lasciato la tua terra.
Ma non lascia te la fame
né ti lascia questa guerra
col più sazio che il tuo pane
dentro la sua mano serra.

In Italia c’è diritto,
c’è futuro e dignità.
Quale dignità d’Egitto?
Il tuo Egitto era anche qua.
E il padrone rutta e ride
e non pagherà perché
il padrone, quando uccide,
quando uccide lui non c’è.

Né ci sono leggi alcune
a difesa dell’oppresso.
Il padrone resta impune
d’ogni crimine commesso.
Il padrone, la giustizia,
lui l’ha fatta e lui la compra.
E più è la sua avarizia,
più la inamida e la tempra.

Con ognuno che si levi
contro ognuno che lo sfrutti,
morto mentre difendevi
i diritti di noi tutti,
tu per urna eterna avrai,
Abd, compagno, il grande cuore
mio e di tutti gli operai.
chi ha compagni mai non muore.

E vivrà nel nostro pugno,
e vivrà in questa canzone,
nella nostra marcia lungo,
lungo la rivoluzione,
il tuo nome che allo stremo
delle voci urliamo già.
E noi non arretreremo!
Siamo tutti Abd El Salam!

Siamo tutti Abd El Salam!



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