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La mirabolante istoria del brigante Cinicchia

Massimo Liberatori
Language: Italian


Massimo Liberatori


La storia che vi sto per raccontare
è quella d’un ometto disgraziato,
lui era noto per il suo buon cuore
nella città di Assisi era nato.
Tu avrai pensato al santo poverello
e questi Nazzareno era chiamato
di storie su di lui ce ne son tante,
ma non divenne santo ... ma brigante!

Guglielmi Nazzareno battezzato,
Cinicchia si faceva nominare,
Teresa Bucchi fu il suo grande amore
e insieme a lei due figli da cullare.
Dal conte Fiumi lui era muratore
e li finì che si giocò l’onore,
accusato del furto di un prosciutto
per colpa di un compagno farabutto …

Nella sua cella solo ed innocente
Cinicchia non smetteva di pensare,
col sangue agli occhi e l’animo fremente …
“al conte Fiumi la farò pagare!”
Il carcerier percosse audacemente
si unì col Moro, il Rosi e il Biscarini,
banda armata di ladri e malandrini.

Panico lor ne seminaron tanto
e tra i ricchi erano urla di terrore,
ma i poveri, allungando il loro pianto,
dicevano: “Cinicchia è di buon cuore!”
Erano i tempi di confini e contrabbando,
erano i tempi di fucili e di bandiere,
affari d’oro per Cinicchia e i suoi ribaldi,
ma arriva il generale Garibaldi.

Saltarono così tutti i confini,
l’Italia proprio allora s’era desta
e a noi ci piace raccontare che
al brigante un frate gli salvò la testa.
Forse perché paesano o perché santo
Francesco per Cinicchia fu fatale,
con il suo saio lui salvò il brigante
donandogli una vita da emigrante.



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