In Leoben fror man heuer,
Weil für Kohlen kein Bedarf;
Und man schreit nach Brot in Steyr,
Und der Winterfrost ist scharf.
Fünfmal hunderttausend Hände
Liegen still. Kein Rad mehr rollt.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
Hohe Seelenhirten hüten
Treu der Bankenjuden Geld.
‘s gibt faschistische Banditen
Von der Etsch bis an den Belt.
Daß man die Verfassung schände,
Sind fünf Schilling fixer Sold.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
Dieser Staat läßt sich nicht lumpen,
Wenn er sich belumpen läßt:
Einer kriegt das Gold in Klumpen,
Euch, euch gibt man bald den Rest!
Rufet: »Hoch die Dividende!«,
Wenn ihr euch zum Stempeln trollt.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
Was mir recht ist, ist dir billig! [1]
Freie Bahn für jeden Schuft!
Halt zusammen, treu und willig,
Deinen Mund und leb von Luft!
Freundlich schimmert das Gelände,
Ährenfest und Hengelgold.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
Weil für Kohlen kein Bedarf;
Und man schreit nach Brot in Steyr,
Und der Winterfrost ist scharf.
Fünfmal hunderttausend Hände
Liegen still. Kein Rad mehr rollt.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
Hohe Seelenhirten hüten
Treu der Bankenjuden Geld.
‘s gibt faschistische Banditen
Von der Etsch bis an den Belt.
Daß man die Verfassung schände,
Sind fünf Schilling fixer Sold.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
Dieser Staat läßt sich nicht lumpen,
Wenn er sich belumpen läßt:
Einer kriegt das Gold in Klumpen,
Euch, euch gibt man bald den Rest!
Rufet: »Hoch die Dividende!«,
Wenn ihr euch zum Stempeln trollt.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
Was mir recht ist, ist dir billig! [1]
Freie Bahn für jeden Schuft!
Halt zusammen, treu und willig,
Deinen Mund und leb von Luft!
Freundlich schimmert das Gelände,
Ährenfest und Hengelgold.
Sei gesegnet ohne Ende,
Heimaterde, wunderhold!
[1] Die Endstrophe wird in der Schmetterlinge-Version nicht gesungen.
Contributed by Bernart Bartleby - 2020/5/15 - 18:17
Language: Italian
Traduzione italiana / Italienische Übersetzung / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 12-10-2025 10:14
Riccardo Venturi, 12-10-2025 10:14
Benedizione capitalista
A Leoben quest’anno si gelava [1]
Perché il carbone non bisognava;
In Stiria si urla: pane! Pane!
E crudo è il gelo invernale.
Cinquecentomila mani stanno
Immobili, non gira più una ruota.
Sii benedetta all’infinito, [2]
O madrepatria meravigliosa!
Eminenti pastori di anime, fedeli
Serbano i soldi dei banchieri ebrei;
Ci son banditi fascisti
Dall’Adige fino al Belt. [3]
Per profanare la Costituzione
Cinque scellini son paga fissa.
Sii benedetta all’infinito,
O madrepatria meravigliosa!
Questo Stato non farà lo spilorcio
Quando si farà derubare:
Qualcuno prenderà l’oro a manciate
E a voialtri presto verrà dato il resto!
Gridate: “Lunga vita ai dividendi!”
Quando vi trascinate a farvi timbrare. [4]
Sii benedetta all’infinito,
O madrepatria meravigliosa!
Ciò che è giusto per me, per te è economico! [5]
Via libera ad ogni mascalzone!
Tieni allora, fedele e volenteroso,
Chiuso il becco e vivi d’aria!
Splende amico il tuo bel suolo, [6]
Spighe in festa e spigarole d'oro.
Sii benedetta all’infinito,
O madrepatria meravigliosa!
A Leoben quest’anno si gelava [1]
Perché il carbone non bisognava;
In Stiria si urla: pane! Pane!
E crudo è il gelo invernale.
Cinquecentomila mani stanno
Immobili, non gira più una ruota.
Sii benedetta all’infinito, [2]
O madrepatria meravigliosa!
Eminenti pastori di anime, fedeli
Serbano i soldi dei banchieri ebrei;
Ci son banditi fascisti
Dall’Adige fino al Belt. [3]
Per profanare la Costituzione
Cinque scellini son paga fissa.
Sii benedetta all’infinito,
O madrepatria meravigliosa!
Questo Stato non farà lo spilorcio
Quando si farà derubare:
Qualcuno prenderà l’oro a manciate
E a voialtri presto verrà dato il resto!
Gridate: “Lunga vita ai dividendi!”
Quando vi trascinate a farvi timbrare. [4]
Sii benedetta all’infinito,
O madrepatria meravigliosa!
Ciò che è giusto per me, per te è economico! [5]
Via libera ad ogni mascalzone!
Tieni allora, fedele e volenteroso,
Chiuso il becco e vivi d’aria!
Splende amico il tuo bel suolo, [6]
Spighe in festa e spigarole d'oro.
Sii benedetta all’infinito,
O madrepatria meravigliosa!
[1] Leoben è una cittadina stiriana del distretto di Graz, attualmente sviluppata economicamente. Non doveva esserlo quando scriveva Jura Soyfer. Si trova in un’ex zona mineraria.
[2] Si tratta in realtà dei primi due versi di Sei gesegnet ohne Ende, inno nazionale della Prima repubblica austriaca dal 1929 al 1938 (quando cessò di esserlo con l’Anschluss hitleriana). Il testo dell’inno è di Ottokar Kernstock, che lo adattò alla melodia del Kaiserhymne di Joseph Haydn, l’inno asburgico (tale inno aveva testi in tutte le lingue dell’impero, compreso l’italiano; a Trieste lo si chiamava popolarmente la Serbidiòla dalla pronuncia forzata del primo verso, “Serbi Dio l’austriaco regno”). Il Sei gesegnet si faceva notare, da buon inno, per il linguaggio aulico e arcaico, che in diversi casi ha avuto influenza sul testo della canzone di Jura Soyfer.
[3] Cioè il Grande Belt.
[4] Espressione idiomatica prettamente austriaca: zum Stempeln gehen, lett. “andare a farsi timbrare”, significa: “andare a ritirare il sussidio di disoccupazione” (facendosi mettere un timbro sull’apposita tessera). Qui, invece di gehen, Jura Soyfer usa il verbo sich trollen “trascinarsi”.
[5] Quest’ultima strofa non viene cantata nella versione degli Schmetterlinge.
[6] A parte la consueta chiusa ripresa dai primi due versi dell’ex inno nazionale austriaco, qui vengono riprese anche, modificate, altre espressioni dal medesimo testo, in particolare il terzo e quarto verso della prima strofa: Freundlich schmücken das Gelände / Tannengrün und Ährengold (“Adornino amichevolmente il tuo territorio / Il verde degli abeti e l’oro delle spighe”). Nel testo di Jura Soyfer, Ährengold diventa Ährenfest “festa delle spighe, spighe in festa” (in Austria è anche il nome dato a diverse sagre tenute al momento del raccolto). La ricostruzione esatta della dizione è stata problematica e si è dovuto consultare bene il testo del vecchio inno nazionale: i testi presenti in rete (dai quali era stato ripreso anche quello presente in questa pagina) riportano un “Ehrenfest” che non ha senso (“festa in onore”…?), a parte il nome di Paul Ehrenfest, fisico e matematico austriaco naturalizzato olandese (1880-1933). Il Gold dell’inno nazionale viene “trasferito” a Hengelgold, che mi ha causato infiniti problemi (Hengel può essere una variante di Henkel “manico”, che non ha senso; oppure indica, in araldica, i “pendagli”, di solito tre, che sporgono appesi alla figura principale dello stemma). Finché non sono riuscito ad appurare che Hengel è anche una denominazione del Melampyrum pratense (it. “spigarola bianca”), pianta erbacea prativa alpina dai bei fiori bianco-gialli che “pendono” dallo stelo (il termine è un palese derivato da hangen, ingl. hang). La metafora dei “fiori d’oro” è naturale.
[2] Si tratta in realtà dei primi due versi di Sei gesegnet ohne Ende, inno nazionale della Prima repubblica austriaca dal 1929 al 1938 (quando cessò di esserlo con l’Anschluss hitleriana). Il testo dell’inno è di Ottokar Kernstock, che lo adattò alla melodia del Kaiserhymne di Joseph Haydn, l’inno asburgico (tale inno aveva testi in tutte le lingue dell’impero, compreso l’italiano; a Trieste lo si chiamava popolarmente la Serbidiòla dalla pronuncia forzata del primo verso, “Serbi Dio l’austriaco regno”). Il Sei gesegnet si faceva notare, da buon inno, per il linguaggio aulico e arcaico, che in diversi casi ha avuto influenza sul testo della canzone di Jura Soyfer.
[3] Cioè il Grande Belt.
[4] Espressione idiomatica prettamente austriaca: zum Stempeln gehen, lett. “andare a farsi timbrare”, significa: “andare a ritirare il sussidio di disoccupazione” (facendosi mettere un timbro sull’apposita tessera). Qui, invece di gehen, Jura Soyfer usa il verbo sich trollen “trascinarsi”.
[5] Quest’ultima strofa non viene cantata nella versione degli Schmetterlinge.
[6] A parte la consueta chiusa ripresa dai primi due versi dell’ex inno nazionale austriaco, qui vengono riprese anche, modificate, altre espressioni dal medesimo testo, in particolare il terzo e quarto verso della prima strofa: Freundlich schmücken das Gelände / Tannengrün und Ährengold (“Adornino amichevolmente il tuo territorio / Il verde degli abeti e l’oro delle spighe”). Nel testo di Jura Soyfer, Ährengold diventa Ährenfest “festa delle spighe, spighe in festa” (in Austria è anche il nome dato a diverse sagre tenute al momento del raccolto). La ricostruzione esatta della dizione è stata problematica e si è dovuto consultare bene il testo del vecchio inno nazionale: i testi presenti in rete (dai quali era stato ripreso anche quello presente in questa pagina) riportano un “Ehrenfest” che non ha senso (“festa in onore”…?), a parte il nome di Paul Ehrenfest, fisico e matematico austriaco naturalizzato olandese (1880-1933). Il Gold dell’inno nazionale viene “trasferito” a Hengelgold, che mi ha causato infiniti problemi (Hengel può essere una variante di Henkel “manico”, che non ha senso; oppure indica, in araldica, i “pendagli”, di solito tre, che sporgono appesi alla figura principale dello stemma). Finché non sono riuscito ad appurare che Hengel è anche una denominazione del Melampyrum pratense (it. “spigarola bianca”), pianta erbacea prativa alpina dai bei fiori bianco-gialli che “pendono” dallo stelo (il termine è un palese derivato da hangen, ingl. hang). La metafora dei “fiori d’oro” è naturale.

Melampyrum pratense (Spigarola bianca)
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Versi di di Jura Soyfer (1912-1939), di famiglia ebraica originaria di Charkiv (Impero russo, oggi in Ucraina), giornalista e scrittore, viennese d'adozione, assassinato a Buchenwald. Pubblicati sull'Arbeiter-Zeitung, quotidiano socialdemocratico. Musica degli Schmetterlinge, nel loro album "Verdrängte Jahre" del 1980, interamente dedicato a Jura Soyfer.
Gli effetti della recessione mondiale iniziata nel 1929 furono molto sentiti anche in Austria, dove nel 1932 si registravano centinaia di migliaia di disoccupati... Le formazioni politiche della destra fascista - che di lì a un anno avrebbero prevalso con un vero e proprio golpe ordito dal cancelliere Engelbert Dollfuss - pagavano 5 scellini ad ogni disoccupato che partecipasse alle loro manifestazioni e parate... Il verso "Sei gesegnet ohne Ende / Heimaterde, wunderhold!" ("Sii benedetta all'infinito, meravigliosa patria amata", o qualcosa del genere) allude all'inno nazionale austriaco adottato nel periodo fra le due guerre.