Language   

Berlin

Renan Luce
Language: French


Renan Luce

List of versions


Related Songs

1989
(Negrita)
Renaud: Morgane de toi
(GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG)


(2019)

dal quarto album chiamato semplicemente "Renan Luce"

Berlin


Renan Luce racconta un viaggio a Berlino con la figlia e la ex moglie, Lolita Sechan (la figlia di Renaud) ma la vicenda personale si unisce alla storia della città ed il muro caduto rappresenta un po' tutti i muri che ci dividono ancora l'uno dall'altro. Bellissimo il video.
Quelle idée d'aller à Berlin
Ta mère et moi tenant ta main
Comme une béquille, bancale famille
On fait comme si rien n'est détruit

Toi qui ne connaît pas l'histoire
On te raconte cette nuit noire
Un mur hideux c'est si facile
Couper en deux comme ça une ville

Mais nous, c'est pas Berlin
Il n'y a rien qui nous sépare
Où que tu t'endormes le soir
Nous, c'est pas Berlin
Ne vois pas un mur qui se dresse
Dans tes sommeils à deux adresses

Des parpaings empilés si vite
Puis cette rumeur qui s'ébruite
Avec le jour qui vient à peine
Les gens accourent quand ils comprennent

On te raconte les années sombres
Le long du Mur glissent des ombres
Pour une absente de l'autre côté
Tous ceux qui tentent de le sauter

Mais nous, c'est pas Berlin
Il n'y a rien qui nous sépare
Où que tu t'endormes le soir
Nous, c'est pas Berlin
Ne vois pas un mur qui se dresse
Dans tes sommeils à deux adresses

Toi qui est curieuse en revanche
On te raconte cette nuit blanche
Les coups de masse, la foule en liesse
Et ceux qui passent enfin à l'Ouest

Imagine vrillant les tympans
Comme ça klaxonne dans les Trabans
Le Mur qui craque, la fougue rebelle
On joue du Bach au violoncelle

Pour nous, c'est ça Berlin
Il n'y a rien qui nous sépare
Où que tu t'endormes le soir
Pour nous, c'est ça Berlin
Ne vois pas un mur qui se dresse
Dans tes sommeils à deux adresses

Quelle idée d'aller à Berlin
Longer le mur qu'on a repeint
Une jolie fresque, c'est facile presque
Unir un lieu, coupé en deux

2019/11/13 - 22:16



Language: Italian

Traduzione italiana di Lorenzo Masetti
BERLINO

Che idea andare a Berlino
Tua madre ed io tenendoti per mano
Come una stampella, famiglia traballante
facciamo come se niente fosse distrutto

A te che non conosci la storia
raccontiamo quella notte nera
un muro orribile, è così facile
dividere in due in questo modo una città

Ma noi, non siamo Berlino
non c'è niente che ci separi
ovunque ti addormenti la sera
Noi, non siamo Berlino
non vedere un muro che si erge
nei tuoi sonni a due indirizzi

Mattoni impilati in fretta
poi questo rumore che si diffonde
alle prime luci del giorno
la gente accorre quando capisce

Ti raccontiamo gli anni bui
Lungo il muro scivolano le ombre
per qualcuno che manca dall'altro lato
tutti quelli che tentano di scavalcarlo

Ma noi, non siamo Berlino
non c'è niente che ci separi
ovunque ti addormenti la sera
Noi, non siamo Berlino
non vedere un muro che si erge
nei tuoi sonni a due indirizzi

Tu che sei curiosa, d'altro canto
ti raccontiamo quella notte bianca
i colpi di mazza, la folla che esulta
e quelli che passano finalmente a Ovest

Immagina martellare i timpani
con i clacson delle Trabant
il Muro che si spacca, la foga ribelle
Suonano Bach al violoncello

Per noi, è questo Berlino
non c'è niente che ci separi
ovunque ti addormenti la sera
Per noi, è questo Berlino
non vedere un muro che si erge
nei tuoi sonni a due indirizzi

Che idea di andare a Berlino
costeggiare un muro che hanno ridipinto
un bell'affresco, è quasi facile
unire un luogo, diviso in due

2019/11/16 - 15:47


La cosa è stata fatta da polacchi e cechi


mica dai itagliani o mangiarane

che si informi prima di scrivere le parole smielate

mr. Reno

krzyś maligno - 2019/11/13 - 23:35


la cosa cosa?

Lorenzo - 2019/11/14 - 00:25


L'Europa

k - 2019/11/14 - 01:04


Tu dove stavi nel 1989?

Stavi a qualche asilo nido fiorentino a mangiare gli sneakers

La logica è la stessa degli vari Io non sto qua o là, che chi non era a Genova , non conta

In culo Genova, allora

Krzysiek - 2019/11/14 - 01:10


Confesso di avere seguito poco lo “psicodramma” di questi ultimi giorni. Ho una tale quantità di cazzi miei nella mia vita, e cazzi anche parecchio seri e che hanno a che fare con la salute di persone care (oltre che con la mia, che -come si sa- non è tutto quel gran ché), che a malapena trovo il tempo di mettere qualche saltuaria canzone. Peraltro, nel suddetto “psicodramma” non ci ho capito molto, a parte una cosa: ogni tanto, mio malgrado, mi tocca “fare l'Admin”. E' una cosa che detesto nel profondo; ma, quando tocca, tocca. E, quando tocca, tocca persino alle due di notte passate.

Vedo che qui si parla di sneakers e di asili nido, ma in verità mi sembra che l'asilo infantile sia penetrato qua dentro in modo possente. Il problema è che mi sembra esservi penetrato ad opera di persone adulte e vaccinate, cinquantenni anno più anno meno, e questo non va per nulla bene. Ma che vi devo portare a tutti i quanti, dio sagràto, i campanellini, i tappini e le macchinine di plastica della Norev? O preferite un bel giochino, “Abbatti Anche Tu Il Muricciolo Nel 1989”? Scannarsi o quasi per una canzone, se c'entra più o meno col “tema”, se vuole dire questa o quella cosa...? Mi spiace essere tranchant, ma mi sembra veramente di stare all'asilo infantile.

Offese, insulti, clamorosi addii e quant'altro. Ma dove siamo? Ve ne rendete conto? Sono stato chiaro, o ci devo dare anche una lucidatina? Ognuno, qua dentro, è l-i-b-e-r-o. Libero di mettere quello che vuole, di giustificare un inserimento, di spiegarlo, di chiarirlo; se ne discute, poi. Ma se ne discute senza fare una sorta di “Polizia dell'In-Topic”. Civilmente, e soprattutto senza fare di questo sito lo sfogatoio di problemi e disagi personali. I problemi e i disagi personali li abbiamo tutti quanti, e volendo se ne può anche parlare in pubblico. Ho ancora la pia illusione che questo sito, al di là delle canzoni, delle traduzioni e di tutto il resto, sia una Comunità fatta di persone estremamente diverse, ma che condividono uno straccetto di qualcosa.

Sarà, forse, perché tengo smodatamente ad ognuno di voi. Lo so che, spesso, non sono un campione di comunicazione, specialmente “in Rete”. Magari, per dimostrare quanto tengo a qualcuno, non sono il massimo dei massimi; sparisco di frequente, sembro indifferente, mi occupo di cose atemporali o intemporali; a volte, se vi basta, ci sono e sono assente. Oppure sono assente e invece ci sono. E a volte non capisco bene nemmeno dentro me stesso, e la cosa mi costa parecchia fatica perché la mia storia personale è complicata, probabilmente anche per delle cose che pochissimi sanno. Però vedere persone a cui tengo parecchio, e che -inoltre- fanno qua dentro cose che amo e che mi interessano enormemente, becchettarsi per delle stupidaggini e comportarsi come marmocchi ad un'età che non lo giustifica, mi obbliga a “fare l'Admin”. Cosa che, lo ripeto, detesto.

Come dirvi: ripigliatevi un attimino. Stare qua dentro, collaborare, “interagire”, scrivere, far conoscere e imparare, non è un giochetto da fanciulli. Evitate, per favore, di trasformare questo sito in un gruppetto Whatsapp o in una paginetta Facebook. Non tengo soltanto ad ognuno di voi: io tengo ad ogni singola cosa che avete messo qua dentro. Anche alle cose controverse. Anche alle cose che sono state poi eliminate o non approvate. Ed è bene che lo sappiate, tutti quanti. Succede di prendere degli abbagli. Succede di fare disattenzioni. Succede tutto e il contrario di tutto. Ma questo sito, ficcatevelo tutti bene in testa, non è una gabbia. Si ha il diritto e il dovere di contestare, di proporre, di modificare, di riscrivere, di eliminare, di ristrutturare e chi più ne ha, più ne metta; ma non di mettersi il broncio e di comportarsi come bambini che fanno le bizze, tirando a volte in ballo cose che non è proprio il caso di mettere nel mezzo. Altrimenti si rischia di farceli qua dentro fra di noi, i muri.

Per finire, sia ben chiaro che questo sito non è una galera. Chiunque può scegliere di andarsene per un periodo, o per sempre. La partecipazione è totalmente libera. Non ci sono cancelli o porte di entrata e di uscita. Non c'è nessun bisogno di passare dogana o di fare dichiarazioni. Non si guadagna nulla. Il fatto che io tenga ad ognuno di voi non è e non sarà mai una costrizione: fate sempre quel che più vi va e vi aggrada. Ma sempre pianino, con garbo, in silenzio e con rispetto. E se, per caso, dopo un po' decidete di rientrare, non vi dico nemmeno che la porta è aperta perché di porte, come già detto, non ce ne sono. Vi voglio molto bene, nonostante, in generale, siate delle grandissime teste di cazzo. Io compreso, naturalmente. Statemi bene e W il 1989. Io, nel 1989, avevo 26 anni ed ero, oggettivamente e senza tema d'essere smentito, un bellissimo ragazzo.

Riccardo Venturi solennemente paludato da Admin - 2019/11/14 - 03:13


Esattamente.
Chi non era a Genova non conta.
Ci sono domande?

Io non sto con Oriana - 2019/11/14 - 04:06


D'accordissimo con Riccardo. Vorrei solo aggiungere che questa del "solo chi c'è stato ne può parlare" me pare na strunzata come si dice a Oxford: Guccini per sua fortuna non è stato ad Auschwitz, De André non è stato a Sand Creek, Springsteen non è stato in Vietnam e Leonard Cohen non è stato sulla montagna con Abramo e Isacco.. poi è vero che probabilmente questa canzoncina si riferisce più ai muri nei rapporti interpersonali ma l'ambientazione a Berlino e le immagini del video mi hanno spinto a inserirla.



Comunque nel 1989 ero già alle elementari, non sono così giovane...


E soprattutto spero che né alle elementari né all'asilo ti costringessero a mangiarti le sneakers :D
(kd)

Lorenzo - 2019/11/14 - 09:26


Da Riccardo Venturi :
“Ho ancora la pia illusione che questo sito, al di là delle canzoni, delle traduzioni e di tutto il resto, sia una Comunità fatta di persone estremamente diverse, ma che condividono uno straccetto di qualcosa…
…..Stare qua dentro, collaborare, “interagire”, scrivere, far conoscere e imparare, non è un giochetto da fanciulli. Evitate, per favore, di trasformare questo sito in un gruppetto Whatsapp o in una paginetta Facebook. Non tengo soltanto ad ognuno di voi: io tengo ad ogni singola cosa che avete messo qua dentro. Anche alle cose controverse. Anche alle cose che sono state poi eliminate o non approvate. Ed è bene che lo sappiate, tutti quanti. Succede di prendere degli abbagli. Succede di fare disattenzioni. Succede tutto e il contrario di tutto. Ma questo sito, ficcatevelo tutti bene in testa, non è una gabbia. Si ha il diritto e il dovere di contestare, di proporre, di modificare, di riscrivere, di eliminare, di ristrutturare e chi più ne ha, più ne metta….”
***

E’ evidente che non tutti hanno le stesse percezioni dei fatti. Succede che certe demarcazioni si trasformino in barriere, poi in crinali e poi in faglie. E’ più che legittimo pensarla diversamente ma non di ergersi a interpreti dell’assoluto. Se c’è una cosa che ho apprezzato sul sito è la presa di distanza dall’Assoluto ( o dagli Assoluti, fate voi). Si tratta della distanza da ciò che si cela come “sacro” sotto una forma secolare, cioè la separazione ideologica, autoritaria, alienante in nome di un ”Principio”, senza se e senza ma, dalla quintessenza dell’umano, dall’uomo come valore in sé. Non ci accorgiamo, presi dal desiderio di cercare giustizia (si, ma quale e a che condizioni?) che l’assoluto esce dai recinti delle chiese, dei palazzi, dei pensatoi , delle fabbriche e fondazioni della “libertà” per rientrare attraverso le finestre in edifici diversi, magari contrapposti , tutti accomunati però dalla finalità o dalla necessità storica di ridurre ai minimi termini l’umano come fosse un accidente o un aspetto secondario.

Condivido in pieno le argomentazioni di Riccardo Venturi. Potrebbero costituire il Manifesto di quanti si riconoscono nella Comunità di AWS.
Ma, al di là delle argomentazioni e dei simboli, mi sento anche toccato dalla passione di un uomo che continua a spendersi per il rispetto di chi è altro-da-sé e per un percorso accidentato e condiviso di liberazione. E ,sia chiaro, nel mio dizionario di insulare non esiste la voce “piaggeria”.

Riccardo Gullotta - 2019/11/14 - 13:03


dopo tutto 'sto perorare si vede solo una, l'unica cosa...
che i nostri problemi non sono i Vostri

a me piacerebbe stare con una italiana, ci ho anche provato...

ma non c'è niente da fare

Hanno i loro problemi, che non vale la pena di condividere con gli altri

Scelta loro

buon novembre

Krzysiek Wrona - 2019/11/16 - 04:56




Main Page

Please report any error in lyrics or commentaries to antiwarsongs@gmail.com

Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.




hosted by inventati.org