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جواز السفر

Marcel Khalife / مارسيل خليفة
Language: Arabic


Marcel Khalife / مارسيل خليفة

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They Don't Have Peace in the Middle East
(Lou Nicksic)
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(Antonio Dalla Nora)
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(Carlo Piras)


jawāz assafr
[2009]
شعر / Poesia / A Poem by / Poésie / Runo / שירה / محمود درويش ‎ - Maḥmūd Darwīsh
موسيقى / Musica / Music / Musique / Sävel / מוזיקה / مرسيل خليفة‎ - Marcel Khalife
مترجمين / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulaa / מתורגמן / مرسيل خليفة‎ - Marcel Khalife
الألبوم / Album / Albumi / אלבום / بيروت بيروت بيروت / Beirut Beirut Beirut / בביירות בביירות בביירות

12 Agosto 1976: Tel al-Zaatar (مذبحة تل الزعتر)
Alle vittime Palestinesi
Oggi, 12 Agosto, questa musica di Marcel Khalife sui versi di Maḥmūd Darwīsh mi sembra possa contribuire, insieme a tante altre sulle pagine di AWS, a non dimenticare. [Riccardo Gullotta]

Tell Al Zaatar, 12 agosto 1976.
Tell Al Zaatar, 12 agosto 1976.


Gli arabi palestinesi espulsi o fuggiti dal Mandatory Palestine dopo la guerra arabo israeliana del 1948 furono 711.000 con la qualifica di rifugiato, secondo i criteri stabiliti dall’UNRWA. Il 15% circa, cioè 110.000 Palestinesi trovarono rifugio in Libano. I Palestinesi più abbienti si sistemarono negli agglomerati urbani, gli altri dovettero insediarsi in campi. Dei 15 campi 12 rimangono attivi oggi, tre andarono distrutti durante la guerra civile libanese tra il 1975 e il 1990.

In Libano dopo i disordini del 1958 furono imposte restrizioni assai severe ai rifugiati nei campi. I profughi si ribellarono. Furono stipulati degli accordi al Cairo tra Arafat e l’esercito libanese. I Palestinesi rifugiati ottennero una relativa autonomia e la possibilità di costituire gruppi armati di resistenza che agirono contro obiettivi militari israeliani.In breve i Palestinesi e le milizie sunnite si trovarono a fronteggiare le milizie falangiste cristiane mentre gli Israeliani , in questa fase, diedero appoggio ai falangisti per contrastare l’OLP.

I falangisti e i fiancheggiatori , inquadrati nel “Fronte Libanese”, misero sotto assedio il campo di Tel al-Zaatar [ la collina del timo] nel gennaio 1976. La Siria, che ha sempre nutrito mire egemoniche sul Libano, colse l’occasione per intervenire impiegando le sue truppe per l’assedio di Beirut Ovest. A giugno ebbe inizio il massacro, dopo la resa dei Palestinesi per mancanza di viveri. Ai rifugiati palestinesi fu impedita anche l’unica via di uscita che era rimasta aperta per mesi.

Sin qua le fonti sono concordi, a parte il numero degli uccisi. Ciò che accadde negli ultimi 30 giorni è invece oggetto di discussioni e testimonianze contrastanti.
Pare infatti che Arafat abbia voluto inasprire lo scontro armato ad un livello insensato, pur sapendo di essere già perdente, per fare valere il numero dei morti sul tavolo degli accordi successivi. Si stenterebbe a credere ad una ipotesi del genere se tra i sostenitori della tesi non figurasse anche Robert Fisk, uno dei giornalisti più obiettivi nella storia della stampa, lo stesso che ci ha lasciato un’ insuperabile testimonianza, agghiacciante, sul massacro posteriore di Sabra e Chatila.

Non si sa, e non si saprà più ormai, quanti furono i Palestinesi uccisi. A seconda delle fonti occidentali si va da 1.500 a 3.000. Ai Palestinesi non fu data neanche quella pietà universale che non si nega ad alcuno, ai morti di sinistra e di destra, a guerriglieri e criminali, a non credenti e credenti: l’identità di una tomba.
[1] جواز السفر
لم يعرفوني في الظلال التي
تمتصُّ لوني في جواز السفرْ
وكان جرحي عندهم معرضاً
لسائح يعشق جمع الصور
لم يعرفوني، آه... لا تتركي
كفي بلا شمسٍ،
لأن الشجر
يعرفني…
تعرفني كل أغاني المطر
لا تتركيني شاحباً كالقمر!
كلُّ العصافير التي لاحقتْ
كفى على باب المطار البعيد
كل حقول القمح،
كل السجونِ،
كل القبور البيض
كل الحدودِ،
كل المناديل التي لوَحتْ،
كل العيونِ
كانت معي، لكنهم
قد أسقطوها من جواز السفر!

عارٍ من الاسم، من الانتماء ْ؟
في تربة ربَّيتها باليدينْ؟
أيوب صاح اليوم ملء السماء:
لا تجعلوني عبرة مرتين!

يا سادتي! يا سادتي الأنبياء
لا تسألوا الأشجار عن اسمها
لا تسألوا الوديان عن أُمها
من جبهتي ينشق سيف الضياء
ومن يدي ينبع ماء النهر

كل قلوب الناس... جنسيتي
فلتسقطوا عني جواز السفر
[1] Trascrizione (conforme a norme DIN 31635)
Transcription (according to DIN 31635)


jawāz assafr

ma yaʿrfūnī fī aḓḓalāl allatī
tamtṣṣu lawnī fī jawāz assafr
wakān jarḥī ʿandhm maʿrḍan
lasāʾiḥ yaʿšq jamʿ aṣṣawr
lam yaʿrfūnī, ʾāh... lā tatrkī
kafī balā šamsin,
laʾn aššajr
yaʿrfnī…
taʿrfnī kal ʾaġānī almaṭr
lā tatrkīnī šāḥban kalqamr!
kallu alʿaṣāfīr allatī lāḥqt
kafā ʿalā bāb almaṭār albaʿīd
kal ḥaqūl alqamḥ,
kal assajūni,
kal alqabūr albayḍ
kal alḥadūdi,
kal almanādī
kānt maʿī, laknhm
qad ʾasqṭūhā man jawāz assafr!

ʿārin man alāsm, man alāntmāʾ ?
fī tarba rabbaythā bālīdīn?
ʾayūb ṣāḥ alyawm malʾ assamāʾ:
lā tajʿlūnī ʿabra martīn!

yā sādtī! yā sādtī alʾanbyāʾ
lā tasaʾlū alʾašjār ʿan asmhā
lā tasaʾlū alwadyān ʿan ʾumhā
man jabhtī yanšq sayf aḍḍayāʾ
wamn yadī yanbʿ māʾ annahr.

kal qalūb annās... jansītī
faltsqṭū ʿanī jawāz assafr.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2019/8/12 - 17:20




Language: English

English translation / الترجمة الإنجليزية/ Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielinen käännös / תרגום לאנגלית :
Riccardo Gullotta, mainly based on https://blogs.transparent.com
PASSPORT

They did not recognize me in the shadows
that suck away my color in this Passport
and to them my wound was an exhibit
for a tourist who loves collecting pictures.

They did not recognize me,
Ah . . . Don’t leave
The palm of my hand without the sun
because the trees recognize me
all the songs of the rain recognize me
Dont’ leave me pale like the moon!

All the birds that followed the palm of my hands
to the door of the distant airport
all the wheat fields
all the prisons
all the white graves
all the boundaries
all the waved handkerchiefs
all the eyes
everything was with me,
But they dropped them from my passport.

Stripped of my name and identity ?
On a soil I nourished with my own hands?
Today Job cried out filling the sky:
Don’t make an example of me again!

Oh, gentlemen, Prophets ,
Don’t ask the trees for their names !
Don’t ask the valleys who their mother is !
From my forehead bursts the sword of light
And from my hand springs the water of the river…

The hearts of all the people are my identity !
So take away my passport!

Contributed by Riccardo Gullotta - 2019/8/12 - 17:27




Language: Italian

Traduzione italiana/ الترجمة الإيطالية / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös / תרגום לאיטלקית :
Riccardo Gullotta
PASSAPORTO

Non mi hanno saputo riconoscere [1] nell’ombra
che ha scolorato il mio passaporto,
per loro la mia ferita andava bene solo per una mostra
di turisti cui piace fare collezione di scatti.

Non mi hanno saputo riconoscere,
ah …non lasciare il mio palmo senza sole,
dato che gli alberi sanno riconoscermi,
tutti i canti della pioggia sanno riconoscermi,
Non lasciatemi addosso il pallore della luna!

Tutti gli uccelli che hanno seguito il mio palmo
sino all’uscio del lontano aeroporto
tutti i campi di grano
tutte le prigioni
tutte le tombe imbiancate
tutti i confini
tutti i fazzoletti al vento
tutto era con me,
ma loro li hanno fatto cadere [2] dal mio passaporto.

Deprivato del mio nome e della mia identità ?
In una terra che ho cresciuto con le mie stesse mani ?
Oggi Giobbe grida al cospetto [3] del cielo :
Non fare di me un esempio ancora una volta !

Oh! Signori, Profeti,
non chiedete agli alberi come si chiamano!
Non chiedete alle valli il nome della loro madre !
Dalla mia fronte prorompe la lama di luce
dalla mia mano sgorga acqua di fiume.

I cuori di tutte le persone : ecco la mia nazionalità.
Metti giù il mio passaporto.
[1] Nel testo originale: يعر – yaʿr : sapere, essere consapevole, con una connotazione di valutazione (stessa radice di سـَعّـَر - saʿʿar : prezzo).
E’ l’angoscia dominante per i Palestinesi, quello dell’identità prima ignorata, poi denigrata, poi violentata.

[2] Nel testo originale: سـَقطـَة - saqṭa : lasciar cadere. E’ un altro tema dominante , un senso fatalistico della vita, spesso presente nella cultura araba sin dalle origini. Anche nell’ultimo verso non si legge la protesta ma la rassegnazione.

[3] Nel testo originale: ملء السماء - malʾ assamāʾ: letteralmente “riempie il cielo”

Contributed by Riccardo Gullotta - 2019/8/12 - 17:33




Language: Sicilian

Traduzione siciliana / Sicilian translation / Traduction sicilienne / Sisiliankielinen käännös:
Riccardo Gullotta


Non sono un cantastorie, ma non posso non fare “un cuntu” della sofferenza scolpita da Maḥmūd Darwīsh, nell’attesa che uno dei cantastorie che ancora resistono si faccia attraversare dal tema e lo elabori per portarlo nelle piazze e nei villaggi.
PASSAPORTU

Nun mi seppiru arricanusciri ccu ddu scuru
c’asciucava lu me culuri nte stu passaportu.
Ppi iddi li me firiti serbivanu comu mostra
ppi turisti c’accucchianu fotografie.

Nun mi seppiru arricanusciri.
Ah, nun mi lassati ccu li parmi di li manu senza lu suli
pirchì l’arbuli mi ponu arricanusciri
tutti li scrusci d’acqua ca chiovi mi ponu arricanusciri,
nun mi lassati sculurutu comu la luna.

Tutti l’aceddi ch’ accumpagnaru li parmi di sti manu
nsina davanti all’aeroportu
tutti li campi di frummentu
tutti li carciri
tutti li tombi bianchizzi
tutti li cunfini
tutti li fazzuletti a sbintuliari
tutti l’occhi,
tutti stavanu ccu mia;
nenti: iddi li ficiru sciddicari tutti da lu me passaportu.

Mi luvassivu lu me nomu e la me pirsuna ?
Nte na terra c’aiu civatu ccu sti manu ?
Oggi Giobbi grida forti ammenzu lu celu:
nun faciti n’esempiu ccu mia n’autra vota.

Oh, Voscenza, Prufeti,
nun ci spiati all’arbuli comu si chiamanu
nun ci spiati a li vadduna di quali matri su figghi
Di la me frunti nesci na lama di luci
e di li me manu scurri acqua di sciumi.

Li cori di tutta la genti : chissi sunu la me persuna.
E allura, tinitivillu strittu ssa minchia di passaportu.

Contributed by Riccardo Gullotta - 2019/8/19 - 18:08


@AWG Staff
mi scuso per il casino parziale del mio copiancolla.Vi chiedo di aggiustare il commento sopra il testo arabo da sx a dx come segue, sempre che l'Admin sia d'accordo:

Jawāz as safr

[2009]
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مرسيل خليفة‎ - Marcel Khalife
الألبوم / Album / אלבום :
بيروت بيروت بيروت / Beirut Beirut Beirut / בביירות בביירות בביירות

Inoltre segnalo che il primo testo traslitterato é da eliminare in quanto già superato dal successivo.

Infine: il testo italiano é ripetuto 2 volte

saluti

Riccardo Gullotta - 2019/8/12 - 20:28


@ Riccardo Gullotta

Carissimo Riccardo, come puoi vedere la pagina è stata risistemata a dovere. Su questo puoi sempre stare tranquillo: anche se, magari, non immediatamente, le pagine di questo sito vengono tutte riguardate e "aggiustate", se necessario, dal punto di vista dell'editing e della grafica. La grafica delle pagine, diciamo, qua dentro obbedisce a una serie di "regole non scritte" che sono abbastanza complesse e che non intendiamo infliggere ai collaboratori: ci pensiamo noialtri amministratori. Pero' ti chiedo due favori personali: le eventuali trascrizioni di testi in alfabeti diversi da quello latino, mettile nel box delle note con un rimando, e non ripetere le note più di una volta perché vengono visualizzate una sola volta per ciascuna. Grazie ancora!

Riccardo Venturi - 2019/8/14 - 10:26




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