Lingua   

Movimiento

Jorge Drexler
Lingua: Spagnolo


Jorge Drexler

Lista delle versioni e commenti


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Il movimento come caratteristica essenziale della specie umana, che si muove per cercare una vita migliore, per fuggire dalle guerre.



Il videoclip mostra Lorena Ramírez, una corridora del popolo Tarahumara. I Tarahumara, (o nella loro lingua: Rarámuri, “il popolo dai piedi leggeri”), sono un popolo indigeno dello stato di Chihuahua in Messico, conosciuti per la loro resistenza nella corsa, capaci di correre per varie centinaia di chilometri. Non si allenano né utilizzano vestiti sportivi. Correre è la loro cultura e a volte superano i 200 km senza fermarsi.

"Ho pensato che la storia di Lorena e del popolo Tarahumaras sarebbe stato un contributo meraviglioso per la resa visiva della mia canzone. Un popolo che è sopravvissuto muovendosi e che mette in discussione la nostra visione contemporanea urbana sullo sport e la cultura. Che vede l'atto di muoversi, correre, come qualcosa di naturale che praticano sin da bambini e fino alla tarda età e che considerano parte fondamentale della loro identità.

Allo stesso modo la canzone "Movimento" prova a guardare ai movimenti migratori in un contesto antropologico, come una caratteristica essenziale della nostra specie". Jorge Drexler
Apenas nos pusimos en dos pies,
comenzamos a migrar por la sabana
siguiendo la manada de bisontes
más allá del horizonte, a nuevas tierras lejanas.

Los niños a la espalda y expectantes,
los ojos en alerta, todo oídos,
olfateando aquel desconcertante
paisaje nuevo, desconocido.

Somos una especie en viaje,
no tenemos pertenencias, sino equipaje,
vamos con el polen en el viento,
estamos vivos por que estamos en movimiento.

Nunca estamos quietos, somos trashumantes,
somos padres, hijos, nietos y bisnietos de inmigrantes,
es más mío lo que sueño que lo que toco.

Yo no soy de aquí, pero tú tampoco,
yo no soy de aquí, pero tú tampoco,
de ningún lado del todo y de todos lados un poco.

Atravesamos desiertos, glaciares, continentes,
el mundo entero de extremo a extremo,
empecinados, supervivientes,
el ojo en el viento y en las corrientes,
la mano firme en el remo.

Cargamos con nuestras guerras,
nuestras canciones de cuna,
nuestro rumbo hecho de versos,
de migraciones, de hambrunas.

Y así ha sido desde siempre, desde el infinito,
fuimos la gota de agua viajando en el meteorito,
cruzamos galaxias, vacíos, milenios,
buscábamos oxígeno, encontramos sueños.

Apenas nos pusimos en dos pies
y nos vimos en la sombra de la hoguera,
escuchamos la voz del desafío,
siempre miramos al río pensando en la otra ribera.

Somos una especie en viaje,
no tenemos pertenencias, sino equipaje.
Nunca estamos quietos, somos trashumantes,
somos padres, hijos, nietos y bisnietos de inmigrantes,
es más mío lo que sueño que lo que toco.

Yo no soy de aquí, pero tú tampoco,
yo no soy de aquí, pero tú tampoco,
de ningún lado del todo y de todos lados un poco.

Lo mismo con las canciones,
los pájaros, los alfabetos:
si quieres que algo se muera
déjalo quieto.

2/6/2019 - 00:12



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Lorenzo Masetti
MOVIMENTO

Non appena conquistata la posizione eretta
cominciammo a migrare per la savana
seguendo la mandria di bisonti
più in là dell'orizzonte, verso nuove terre lontane.

I bambini sulla schiena e in attesa
gli occhi all'erta, tutti orecchi
annusando quello sconcertante
paesaggio nuovo, sconosciuto.

Siamo una specie in viaggio,
non abbiamo averi, ma bagaglio,
andiamo con il polline nel vento,
siamo vivi perché siamo in movimento.

Non stiamo mai fermi, siamo transumanti,
siamo padri, figli, nipoti e bisnipoti di immigranti
è più mio quello che sogno che quello che tocco.

Io non sono di qui, ma tu nemmeno,
Io non sono di qui, ma tu nemmeno,
di nessuna parte del tutto, e di ogni parte un poco.

Abbiamo attraversato deserti, ghiacciai, continenti
il mondo intero da un estremo all'altro,
determinati, sopravvissuti
l'occhio al vento e alle correnti
la mano salda sul remo.

Portiamo con noi le nostre guerre,
le nostre ninne nanne
le nostre rotte fatte di versi,
di migrazioni, di carestie.

E così è stato da sempre, dall'infinito
siamo stati la goccia d'acqua che viaggia sul meteorite,
abbiamo attraversato galassie, vuoti, milleni
cercavamo ossigeno, abbiamo trovato sogni.

Non appena conquistammo la posizione eretta
e ci vedemmo all'ombra del fuoco,
ascoltammo la voce della sfida,
abbiamo sempre guardato il fiume pensando all'altra riva.

Siamo una specie in viaggio,
non abbiamo averi, ma bagaglio,
Non stiamo mai fermi, siamo transumanti,
siamo padri, figli, nipoti e bisnipoti di immigranti
è più mio quello che sogno che quello che tocco.

Io non sono di qui, ma tu nemmeno,
Io non sono di qui, ma tu nemmeno,
di nessuna parte del tutto, e di ogni parte un poco.

Ed è lo stesso per le canzoni,
per gli uccelli, gli alfabeti
se vuoi far morire qualcosa
tienilo fermo.

22/9/2023 - 23:57




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