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A Riace

Giovanna Marini
Lingua: Italiano


Giovanna Marini


In Calabria è un paese che sa sperare bene,
un sindaco capace di capire con il cuore,
un bel giorno ai paesani così prese a parlare: amici,
amici miei ascoltatemi sentite bene a me,
questo paese è morto cosi non si va avanti,
sono partiti tutti partono i migranti,

mancano le stagioni mancano i quattrini,
mancano le braccia mancano i contadini,
partono i Narduzzi, Capace, Natofini, Toscale, Caffitta, Capotonno,
stiamo andando a fondo,stiamo andando a fondo,
Le vecchie case vuote da far male io non voglio più vederle,
venitemi ad aiutare
persino i vecchi al bar non sanno cosa fare,
hanno perso il compagno per il loro tresette,
mi guardano spaesati, qua male si mette,
siamo soli, qua non c’è più vita,
siamo soli qua non si va più avanti,
è arrivato il giorno il momento del coraggio
per i nostri giovani chiudere e partire,
chiudere e scappare, chiudere e migrare, oppure?

quelle case abbandonate, si vecchie sbeccolate,
ma, potrebbero essere aggiustate
Io li ho visti i migranti belli giovani e tanti,
forti ammassati nei campi senza un avvenire
Loro un aiuto a noi lo potremmo dare, e loro a noi
venite migranti, non è più l’ora di migrare,
questa è l’ora di abitare, venite,
vi scegliete una casa ve la riparate
ed è vostra per sempre, questa è una promessa
è il sindaco che vi parla, venite,
noi diamo una casa a voi, e voi ridate un paese a noi..
Silenzio



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