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Lo sfratto di Pietro Gori

Anonimo Toscano del XXI secolo
Lingua: Italiano




Lavoratori a voi è diretto il canto,
è per il pescatore e l'operajo
su d'una piazza che, come d'incanto,
cambiò di nome in Portoferrajo.
Era la piazza, sí, di Pietro Gori,
l'apostol della pace e della vita;
ora insorgete voi, lavoratori,
ché quella piazza è stata sí avvilita.

Da settant'anni ella era dedicata
a chi l'Addio a Lugano avea scritto,
e nella bibbliotèca è conservata
pure la copia del su' manoscritto.
E vi si trova il basso rilievo
di Pietro Gori, un dí sí sconciato
dal quel torvo fascismo da medio evo
che lo volle rimosso e scalpellato.

Or quella piazza più non reca 'l nome
del paladin de' poveri e meschini,
non si comprende il perché e 'l percome
l'abbian cangiato in dieci minutini;
e di febbraio una feral mattina
con mossa proditoria e maldestra
vide nel vento la piazza cittadina
intitolata a un sindaco di destra!

S'ignora senza dubbio e senza meno
cos'abbia fatto tanto d'importante
Quel sindaco, di nome tale Ageno,
per meritarsi il titol roboante
Di quella piazza cara a tutti gl'isolani
che vi vedean memoria illuminante
di chi soffrì supplizij duri e disumani,
de' prigionier, di Bresci e Passannante.

E accorsero nel nome d'Anarchia
a cantar sotto il tristo municipio
i canti che, lor sì! Non vanno via,
sull'uguaglianza sacra di principio.
Mentre la piazza come annichilita
inalberava ormai grigia medaglia,
l'identità burocrate e istupidita
d'un borgomastro di Forza Itàglia.

Ma 'l vento che sempre spira dal mare
e da' monti dell'Elba aspra e ferrigna
saprà ben Pietro Gori ricordare
ed estirpar l'odiosa e inan gramigna!
Va', Pietro Gori, per Portoferrajo
e per i pèlaghi ad armar di randelli
il derelitto, chino, mesto operajo,
li dia ner capo a que' gran budelli!



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