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L'ultimo minuto di Gianna

Atarassia Gröp
Language: Italian


Atarassia Gröp

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2006
Album: Non si può fermare il vento.
Anche in "La storia sbagliata" di Filippo Andreani



Nell'ultimo minuto della sua vita, la staffetta Gianna, al secolo Giuseppina Tuissi, così parlò al suo assassino. O almeno, così lo abbiamo immaginato. Con la speranza che la Storia renda Giustizia a chi è stato derubato della Gloria, ma non dell'Amore."



"La storia sbagliata" (2010)
filippo andreani la storia sbagliata

La vicenda si intreccia nel periodo della rifondazione dell’Italia moderna , attraverso l’abisso della dittatura fascista, dell’occupazione nazista e delle distruzione della guerra con protagonisti lombardi. Luigi Canali, nome di battaglia Renzo Invernizzi poi Capitano Neri o semplicemente Neri, personaggio chiave della resistenza comasca tra i primi organizzatori delle bande di resistenti sui monti lariani da cui prenderà vita la 52^ Brigata Garibaldi, uno dei più importanti raggruppamenti della resistenza Armata Comasca. Incrocerà la sua esistenza con una giovane staffetta milanese “ Giuseppina Tuissi” nome di battaglia “Gianna” .

Da questo incontro prende vita una complessa e ricca vicenda di misteri, eroismi e probabili tradimenti definita , nella prefazione di Marino Severini, la storia di tutte le storie, l’amore della Gianna e del Neri, un amore al tempo in cui il vento lacerava le liste dei fucilieri. Una storia infangata, umiliata, ingiuriata strappata alla memoria, soffocata bendata e poi scaraventata nel burrone della dimenticanza. Ma l’amore vince, vince sempre.

Filippo Andreani scrive e racchiude magistralmente questa storia , questa storia italiana , italiana lombarda, in un’opera pop realizzata per voce e chitarre , musicata, cantata e scritta in un essenziale libro cd edito da Nodo Libri i Suoni. E’ un coraggioso e riuscito tentativo di raccontare la storia della resistenza e del sacrificio con parole e musica da un brillante e geniale cantautore .

“Una libreria ancora vuota e scatole di libri da riporvi. Era la primavera di due anni fa. L’abitazione di ogni nuova casa è sempre preceduta dalla necessità di sentirla propria: a questo scopo, chi ama leggere ed ascoltare musica vi ci porta libri e dischi prima d’ogni altra cosa. Nel breve tragitto che dalla scatola porta al ripiano, i libri quasi ti guardano negli occhi, mentre li giri tra le mani per riporli nel senso corretto. E passano titoli che non ricordavi di avere, insieme a quelli che ti ricordano un’età, o il posto dove li hai letti e l’odore che c’era. Il cuore si ferma e riparte quando scorrono le copertine dei libri che hai quasi imparato a memoria. Tra questi, quelli che mi avevano svelato l’incredibile storia della “Gianna” e del “Capitano Neri”. Non so ancora dire perché mi sia perdutamente innamorato di questa vicenda: se sia stato piu’ per una curiosità diventata brama di riviverne i giorni, o se per un’emozione cullata sino a volerne riscrivere le sorti. Ma, di fatto, finivo di riempire la libreria con quei due nomi davanti, uno per occhio. Finché, terminato il lavoro, cominciai a scrivere su un foglio arrivato da chissà dove le prime parole….”se il punto di vista di Dio…”. L’inizio della prima canzone del mio primo disco…..”

da Babylonbus


Prima che fossi in difetto, per quanto consta a Vossia,
di aver fatto del silenzio la mia sola compagnia,
avevo pelle bianca come il cielo di Natale
e non lividi grandi e scuri come il temporale.
È tanto evidente anche a chi non vuol capire
che al mulo si dan botte solo se non vuol partire;
è così che han preso a calci questa donna silenziosa,
fiera come una bandiera, fragile come una rosa.

Mi capirà Vossia se chiedo di fare veloce,
perché attendere la morte è peggio che stare già in croce.
Che strana Primavera: i giorni passano al contrario,
dopo il Venticinque Aprile torna il buio di Febbraio.
S'indurisce e secca come il pane di tre giorni,
alla vista del potere, il cuore degli ingordi;
e perciò non mi stupisce che ignoriate il mio dolore,
tenetevi la gloria se volete, io mi tengo l'amore.

Contributed by Riccardo Venturi - 2007/1/26 - 19:26



Language: English

Versione inglese, dal sito dell'Atarassia Gröp.

In the last minute of her life, the partisan Gianna, in the world Giuseppina Tuissi, said these words to her killer. Or, at least, we imagined her saying these words. We hope that history will give justice to the ones deprived of their glory but not of their love.

THE LAST MINUTE OF GIANNA

Before you accused me for having made silence my only friend,
I used to have white skin as Christmas sky, not big bruises as dark as a storm.
It's so clear, even for those who don't want to understand,
that one bates his mule only if doesn't start.
And so you kicked this silent woman,
as proud as a flag, as fragile as a rose.

But please be fast,
'cause you know that waiting for death is worse than being on the cross.
What a strange spring, days are going back,
after the 25th of April, we are having again the dark of February.
When it sees the power, the heart of greedy people
gets hard and stale, as a three days old piece of bread.
And so I'm not surprised that you're ignoring my pain,
keep your glory, if you want, I keep my love.

Contributed by Riccardo Venturi - 2007/1/26 - 19:28




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