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Seguida Dels Camisards: Joan Cavalier / Bauç / Mac Marçons

Lou Dalfin
Lingua: Occitano


Lou Dalfin

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La Rivolta dei Camisard (italianizzato Camisardi) fu una guerra con caratteristiche di guerriglia che durò dal 1702 al 1705 (con qualche rigurgito di ribellione proseguito fino al 1709), e che fu condotta da gruppi di Shakers e di Ugonotti protestanti della zona montuosa delle Cevenne contro il governo del re di Francia Luigi XIV che li perseguitava.

Il nome fu attribuito nel 1685 ai protestanti cevennati della zona del Gard e della Lozère che presero le armi al momento in cui re Luigi XIV con l'Editto di Fontainebleau (18 ottobre) aveva revocato ciò che rimaneva dell'Editto di Nantes emesso circa un secolo prima da Enrico IV, invocando libertà di coscienza.Semplici artigiani e contadini tennero testa a due marescialli di Francia ed alle loro truppe, venute per convertirli con la forza o sterminarli.

Per un terzo si trattava di contadini delle Cevenne e per quasi il sessanta per cento di artigiani rurali, la stragrande maggioranza dei quali lavorava come cardatore, pettinatore o tessitore della lana. Le classi agiate erano invece poco rappresentate fra i camisardi: fra di essi non figura alcun gentiluomo, cioè nessuno formatosi all'uso delle armi. Tale assenza di nobili alla testa della rivolta fu così sorprendente per quei tempi, che si suppose persino che alcuni nobili ugonotti, rifugiatisi all'estero, fossero rientrati nelle Cevenne per mettersi a capo della rivolta. Jean Cavalier (1681 – 1740), uno dei capi più prestigiosi, era un apprendista fornaio, ma si trovavano ciò non di meno anziani soldati che ebbero un ruolo importante nella formazione di truppe da combattimento. Non v'erano armate distinte né comandi unici, ma piccoli gruppi di combattenti per regione con quadri permanenti e soldati semplici occasionali.
Vai ’ma lo vent
Caval bianc de Camarga
Ferma te pas
Nhanca a tirar lo fiat.

Vai que l’ora
Rebela es arubàa, mon fraire
Anen fito
Jontar se ai camisards.

Flor de garriga
Aura de revòlta
Pron de vergonha
Anen, lo cap levat.

Sença mestre
Cadena, joc e pòur, mon fraire
Dins ton sabre
Es nòstra libertat

D’un cant a l’autre
Nòstra terra crema
Cada montanha
Estrema un escabòt.

D’òmes libres
Senhors de lor destin, mon fraire
Camisards
Sèm mestres del chamin.

Joan Cavalier
Comanda la bregada
Lo rei de França
Comença a tramolar.
Joan Cavalier
Comanda la bregada
Contr i borrels
Nos anarem ganhar.

Qui renoncia
A batalhar pr’aquò que àma
Se costuma
E una aquò que a
Qui renoncia
A batalhar pr’aquò que àma
Al se rend e perd sa dinhitat.

inviata da Dq82 - 23/6/2016 - 12:04



Lingua: Italiano

Traduzione italiana da [Youtube
Vai, veloce come il vento,
cavallo bianco della Camargue
non ti fermare,
neanche per tirare il fiato

Vai, che l'or
ribelle è arrivata, fratello mio,
raggiungiamo, presto,
i Camisards.

Fiore di gariga,
vento di rivolta
senza vergogna,
a testa alta

Senza maestri,
catene, giogo, e paura, fratello mio,
nella tua spada
c'è la nostra libertà.

Da un angolo all'altro
la nostra terra arde
in ogni vallata
si nasconde un brigante

Uomini liberi,
padroni del proprio destino,
fratello mio,
Camisards, siamo i maestri del cammino.

Joan Cavalier
comanda la brigata
il re di Francia
comincia a tremare
Joan Cavalier
comanda la brigata
contro i "borrels"
noi viceremo.

Chi rinuncia
a combattere per ciò che ama
si abitua
ad amare (solo) ciò che ha.
Chi rinuncia
a combattere per ciò che ama
si arrende,
e perde la sua dignità

inviata da dq82 - 23/6/2016 - 13:45


2017
Gran Bal Dub




Il progetto “Gran Bal Dub” nasce dalla collaborazione tra il musicista piemontese Sergio Berardo, ben noto essere il frontman dei Lou Dalfin, e Madaski, co-fondatore degli Africa Unite considerato uno dei principali esponenti della scena dub italiana, i quali hanno unito le forze per esplorare le connessioni tra la musica delle Valli Occitane con i suoni della dancehall. La ghironda degli antichi suonatori itineranti, che fino alla metà del secolo scorso attraversavano l’Europa diffondendo le musiche identitarie della cultura d’Oc, incontra la contemporaneità dell’elettronica, dando vita a sorprendenti incroci ed attraversamenti sonori tra presente, passato e futuro. Base di partenza per il lavoro di esplorazione sonora compiuto da Sergio Berado e da Madaski sono stilemi musicali delle forme coreutiche occitane che vengono decostruite e ricomposte su ardite architetture sonore dub. Il risultato di questa collaborazione è l’Ep omonimo, distribuito gratuitamente in download digitale su granbaldub.com nonché su tutte le piattaforme streaming, realizzato con la collaborazione di due giovani suonatori emergenti dell’Occitania italiana: Chiara Cesano al violino e Roberto Avena alla fisarmonica, i quali contribuiscono in modo determinante a caratterizzare il legame tra radici e modernità. Composto da sei brani, di cui cinque firmati da Berardo, remixati e prodotti da Madaski, l’Ep si apre con trascinante chapelesa “Joan Cavalier” che si evolve in un irresistibile ritmo in levare. Si prosegue con il rodeaux “Vidorle” che conserva intatto il fascino melodico tradizionale e con le esplosive collisioni sonore della borreia “Famous Wolf” firmata da Nigel Eaton. Il vertice del disco arriva però con i due circle “Roccerè” e “La frema del rey” che ben riassumono le istanze sperimentali di questo lavoro, la cui specificità non risiede unicamente nella sua godibilità o ballabilità ma piuttosto nello spessore qualitativo sotteso alla ricerca sonora. Il ballo in cerchio della tradizione occitana viene proiettato verso una dimensione nuova, senza perdere il fascino e la sua intensità melodica. Chiude il disco il branle “Branle des chevaux” con il suo ritmo da marcia solenne, suggellando un lavoro assolutamente interessante e del quale si auspica un seguito in forma di disco.
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Dq82 - 29/1/2017 - 13:54




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