Lingua   

Mandura

Daisy Lumini
Lingua: Italiano


Daisy Lumini


In una nazione di nome Mandura
viveva un sovrano chiamato Paura
di certo non era il suo vero nome
ma è ricordato con quel soprannome.

La storia non dice chi gliel’abbia dato
però resta il fatto che fu appropriato
se proprio volete la mia opinione
a dargli quel nome fu la popolazione.

Costui ripeteva fra i suoi cortigiani
“Non esser severi non è da sovrani!
Credetemi pure, governa sicuro
chi ha polso fermo, chi ha pugno duro.”

Diceva ai ministri, “Non serve spiegare
il popolo deve lasciarsi guidare
se non lo si sgrida fa solo capricci
e se non vi teme combina pasticci.”

Pensava, un suddito è come un bambino
infatti non popolo ma popolino
veniva chiamata la gente a Mandura
dal suo sovrano di nome Paura.

E promulgò leggi per tutti e per tutto
persino su come tagliare il prosciutto
su come parlare, vestire, suonare
e guai se qualcuno osava sgarrare.

Con gli anni a Mandura successe una cosa
davvero incredibile e molto penosa
poichè di paura tremava la gente
ogni abitante diventò balbuziante.

Esprimersi era un duro mestiere
in breve ciascuno finì per tacere
e chi non articola è ormai risaputo
in men che si dica diventerà muto.

Così più nessuno sapeva parlare
i bimbi crescevano senza trovare
chi a loro insegnasse cos’è il bene e il male
che l’uomo è diverso dall’animale.

“Chi tace acconsente”, pensò re Paura
“un pò di castigo è un’ottima cura
il mio popolino è più muto di un pesce
son stato assai duro però mi rincresce.”

Così quel sovrano soltanto severo
ridusse ad un gregge un popolo intero
e quando i vicini gli mossero guerra
il popolo tutto fuggì sotto terra.

Perdendo il suo regno pagò amaramente
il fatto di aver reso vile la gente
perchè al suo popolo il re di Mandura
insegnò soltanto ad avere paura.

Qui termino anch’io la mia canzone
sperando sia chiara la sua lezione
non è certamente la severità
che aiuta a forgiare la personalità.



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