Language   

Vajont

Siruan
Language: Italian




ore 22:39, 9 ottobre 1963...

NON E' UNA STORIA COME TANTE ALTRE
IN QUESTA STORIA NON C'E' LIETO FINE
C'ERA UNA VOLTA E MAI PIU' CI SARA'...
QUI LA GIUSTIZIA E' MORTA E CON LEI LA VERITA'

Giorno di sole a Longarone quel giorno di ottobre
aria fresca e pulita, si respirava, c'era la vita
La piccola Milano, la chiamava qualcuno
e di sicuro nessuno
avrebbe immaginato che un immenso muro d'acqua sarebbe stato la fine del loro futuro!
Una persona c'era, in realtà
si chiamava Tina Merlin
l'aveva detto e scritto su L'Unità
lei era fatta così
Giornalista vera e coraggiosa
di quelle con le palle
aveva detto chiaro e tondo che ci sarebbe stato il finimondo
in quella valle!
Parole scomode e pesanti
troppi interessi economici
dai ministri ai tecnici
tutti coinvolti, tutti colpevoli
Giochi di potere soprusi
paesi stuprati, abusi
l'arroganza di uno stato che si sente autorizzato
a distruggere usi e costumi!
Costruirono la più grande diga del mondo
per fare più energia, più soldi
La montagna gli parlava ogni giorno
ma loro non ascoltavano, sordi
Terremoti, frane, vecchi saggi
furono tutti ignorati
fino a quella sera del '63
un'onda immensa, 2mila corpi dilaniati!

NON E' UNA STORIA COME TANTE ALTRE
IN QUESTA STORIA NON C'E' LIETO FINE
C'ERA UNA VOLTA E MAI PIU' CI SARA'...
QUI LA GIUSTIZIA E' MORTA E CON LEI LA VERITA'

Mille bare con qualcosa dentro e quasi altrettante vuote.
Mille bare con qualcosa dentro e quasi altrettante vuote.

NON E' UNA STORIA COME TANTE ALTRE
IN QUESTA STORIA NON C'E' LIETO FINE
C'ERA UNA VOLTA E MAI PIU' CI SARA'...
QUI LA GIUSTIZIA E' MORTA E CON LEI LA VERITA'

(titoli di coda)
La diga del Vajont fu costruita fra il 1957 e il 1960 nel territorio del comune di Erto e Casso (Pordenone, Friuli). Fu edificata dalla SADE (Società Adriatica di Elettricità) e poi passò di proprietà dell'ENEL. All'epoca della sua costruzione era la diga più alta del mondo.

Alle ore 22:39 del 9 ottobre 1963, un'enorme frana del monte Toc precipitò nel bacino facendolo traboccare: un'onda di 250 metri d'altezza si riversò su Longarone e i paesi limitrofi, distruggendoli e causando quasi 2.000 vittime.

È stato stimato che l'onda d'urto dovuta allo spostamento d'aria fosse di intensità eguale, se non addirittura superiore, a quella generata dalla bomba atomica sganciata su Hiroshima.

Prima il fragore dell'onda, poi il silenzio della morte, mai l'oblio della memoria.



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