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Tempi difficili

Lorenzo Monguzzi
Language: Italian


Lorenzo Monguzzi


Il paese ci gocciola addosso dai vetri appannati
coi suoi toni di grigio e marrone nell’acqua mischiati
Il saluto del cielo quest’oggi ci arriva a secchiate
le promesse di sole son state ampiamente smentite.

Ed il pullman diventa una nave che avanza tra i flutti
e con questa tempesta chissà dove siamo diretti
si intuisce che il viaggio non è quello che volevamo
e che probabilmente non porta neanche lontano.

Ma nessuno si azzarda a mostrare una perplessità,
ci hanno detto di andare e noialtri si va,
sballottati e confusi ma ciononostante contenti,
si annunciano tempi difficili per le persone intelligenti.

Con l’autista nessuno ci parla, nessuno che osa
approcciarsi ad un autorità è faccenda rischiosa
sembra poco propenso alla guida e anche poco elegante,
si capisce dal modo furtivo in cui tiene il volante.

Mentre la comitiva continua a ostentare allegria,
siamo gente cogliona però gente di compagnia,
ci si scambia saluti, sorrisi ed il pane e salame
per tenere alla giusta distanza la noia e la fame.

Una curva un po’ brusca ci schiaccia con forza di lato
ed ognuno si trova col proprio vicino abbracciato,
c’è chi prende paura e chi invece una botta sui denti,
si annunciano tempi difficili per le persone intelligenti.

E si alza puntuale la voce dell’indignazione
e per tutta, e per tutta risposta l’autista da un altro scossone
e paparapappappà, avanti verso il destino,
col futuro lontano e il presente vicino.

“Lo dicevo io che il conducente non sa guidare!”
“Ma stia zitto! Le pare il momento di farlo incazzare?”
C’è chi invita alla calma e chi cerca di sdrammatizzare,
chi si sforza con tutto se stesso di non vomitare.

Siamo tutti turbati e fingiamo la normalità,
poi sentiamo l’autista che aumenta la velocità,
e là, in fondo alla strada, si vedono i primi tornanti,
si annunciano tempi difficili per le persone intelligenti,
si annunciano tempi difficili per le persone intelligenti

Rimaniamo, rimaniamo seduti, speriamo che passi la pioggia
e sul pullman, e sul pullman risuona vigliacca una forte scorreggia
e paparapappappà, di navigatori e di santi,
col presente lontano e il passato davanti.



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