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Jaromír Nohavica: Kometa [Spatřil jsem kometu]

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Lingua: Ceco


Lista delle versioni e commenti


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[1988]
Testo e musica di Jaromír Nohavica
Nell'album d'esordio "Darmoděj"
Il testo dal sito ufficiale http://www.nohavica.cz/index.html




Spatřil jsem kometu oblohou letěla
chtěl jsem jí zazpívat ona mi zmizela
zmizela jako laň u lesa v remízku
v očích mi zbylo jen pár žlutých penízků

Penízky ukryl jsem do hlíny pod dubem
až příště přiletí my už tu nebudem
my už tu nebudem ach pýcho marnivá
spatřil jsem kometu chtěl jsem jí zazpívat

O vodě o trávě o lese
o smrti se kterou smířit nejde se
o lásce o zradě o světě
a o všech lidech co kdy žili na téhle planetě

Na hvězdném nádraží cinkají vagóny
pan Kepler rozepsal nebeské zákony
hledal až nalezl v hvězdářských triedrech
tajemství která teď neseme na bedrech

Velká a odvěká tajemství přírody
že jenom z člověka člověk se narodí
že kořen s větvemi ve strom se spojuje
krev našich nadějí vesmírem putuje

Spatřil jsem kometu byla jak reliéf
zpod rukou umělce který už nežije
šplhal jsem do nebe chtěl jsem ji osahat
marnost mě vysvlékla celého donaha

Jak socha Davida z bílého mramoru
stál jsem a hleděl jsem hleděl jsem nahoru
až příště přiletí ach pýcho marnivá
my už tu nebudem ale jiný jí zazpívá

O vodě o trávě o lese
o smrti se kterou smířit nejde se
o lásce o zradě o světě
bude to písnička o nás a kometě

inviata da Krzysiek Wrona - 30/7/2014 - 23:27




Lingua: Italiano

Versione italiana di Alessio Lega
Trascritta all'orecchio dal video su YT
COMETA

In alto galleggia una bianca cometa
Passando nel cielo di notte di seta,
Volevo cantarla ma s’è sprofondata
Lasciando il riflesso di una moneta.

Riflesse negli occhi io ce l’ho due monete
Nel campo dei miracoli le ho sotterrate
Ma se la cometa ritorna a passare
Io non sarò qui più ancora a cantare.

Del mare, del cielo, di qualche ricordo
Chi sale la morte cercando un accordo
Del tempo che passa, di tutto quel moto
E questo pianeta che nuota nel vuoto.

Ed alle stazioni del planisfero
Tintinna il vagone del signor Keplero
Tracciando una legge immutabile e oscura
Segreti e bugie di mamma natura.

Segreti di chiacchiere uguali ed arcane
Che l’uomo dall’uomo rinasce e rimane
Quello stesso nodo d’insoddisfazione
Di albero e foglie, natura e passione.

La cometa lascia la scia del miraggio
E chi ne l’ha cantato nel tempo passaggio
Ho alzato nell’alto del cielo una mano
Ma il mio braccio è nudo e non vola lontano.

Nel braccio di pietra, nello sguardo fisso
Io non sarò qui a scrutare l’abisso
E se la cometa ritorna curiosa
Ci troverà un altro a cantarle qualcosa.

Del mare, del cielo, di un altro ricordo
Chi sale la morte cercando un accordo
Del tempo che passa, l’amore che poi
E di una cometa e forse di noi.

inviata da Krzysiek Wrona - 30/7/2014 - 23:33




Lingua: Italiano

Testo tradotto in inglese da Radek, ri-tradotto in italiano da Alessandro
da Le pagine italiane di Nohavica
COMETA

Ho visto la cometa, che ha attraversato il cielo
Volevo cantare per lei, ma è scomparsa
E' scomparsa come un capriolo nella foresta
Solo un paio di monetine gialle rimangono nei miei occhi

Ho nascosto le monetine nella terra sotto la quercia
Quando lei tornerà noi non saremo più qui
Non saremo più qui, ah! mia vana gloria,
Ho visto la cometa e volevo cantare per lei

dell'acqua, dell'erba, della foresta
della morte, con la quale non possiamo conciliarci,
dell'amore, del tradimento, del mondo
e di tutte le persone che sono vissute su questo pianeta.

Alla stazione siderale i vagoni tintinnano
il Sig. Keplero ha prescritto le leggi dei cieli,
Le ha cercate e trovate in binocoli astronomici,
ha trovato i segreti che ci portiamo sulle nostre spalle

gli enormi e infiniti segreti della natura
che l'uomo solo dall'uomo può nascere
che le radici e i rami si uniscono per creare l'albero
il sangue delle nostre speranze viaggia attraverso l'universo.

Ho visto la cometa, ed era come un sollievo
Fatto dalle mani di un'artista che non già non vive più
Mi sono arrampicato fino al cielo perchè volevo toccarla
e la futilità mi ha reso completamente nudo

Proprio come un statua del David di marmo bianco
sono stato fermo ed ho guardato in alto
Quando tornerà di nuovo, Ah! mia vana gloria,
Io non sarò più qui, ma qualcun'altro canterà per lei

dell'acqua, dell'erba, della foresta,
della morte, con la quale non possiamo concilliarci,
dell'amore, del tradimento, del mondo
Sarà una canzone su di noi e sulla cometa.

30/7/2014 - 23:35




Lingua: Polacco

Versione polacca di Andrzej Ozga
Cantata da Stefan Brzozowski nel doppio album "Svět podle Nohavici" (Świat wg Nohavicy)(Il mondo secondo Nohavica) del 2008
Il testo dal sito ufficiale

La versione riportata qui sotto è un po' modificata, comunque. Così viene cantata nel disco, nonche da me, ogni tanto :)
Sulla pagina ufficiale di Nohavica, si trovano tante altre traduzioni di questa mitica canzone, ma la variante polacca proposta da me, mi sembra la più bella, e anche la più cantabile.


KOMETA


Ujrzałem Kometę ze złotym warkoczem,
Zaśpiewać jej chciałem, zniknęła mi z oczu,
Przez chwilę świeciła nad lasem, a potem,
Zostały mi w oczach monety dwie złote.

Monety ukryłem w szczelinie pod dębem,
Gdy kiedyś powróci, gdzie indziej już będę,
Gdzie indziej już będę, i duszą i ciałem,
Ujrzałem kometę, zaśpiewać jej chciałem.

O lesie, o trawie, o wodzie,
O śmierci, co po każdego przychodzi,
O miłości, o zdradzie, o świecie,
O wszystkich ludziach, co żyli tu, na tej planecie.

Jak nocne pociągi po niebie mkną gwiazdy,
Pan Kepler ustalił ich rozkład jazdy,
Odnalazł wpatrzony w gwiaździste przestrzenie,
blask tej tajemnicy, co nam jest jak brzemię.

Cień wiecznie tajemnej reguły w przyrodzie,
Że tylko z człowieka, człowiek się narodzi,
Pniem drzewa z gałęzią wciąż łączy się korzeń,
Krew naszych nadziei wędruje przestworzem.

Ujrzałem kometę na niebie szerokim,
Jak relief artysty z minionej epoki,
Sięgnąłem, by chwycić, zatrzymać przy sobie,
I naraz poczułem, jak mały jest człowiek.

Jak posąg Dawida wykuty w marmurze,
Wciąż stałem, szukając Komety tam w górze,
Daremnie czekałem, gdy ona powróci,
Mnie już tu nie będzie, kto inny zanuci...

O lesie, o trawie, o wodzie,
O śmierci, co po każdego przychodzi,
O miłości, o zdradzie, o świecie,
Piosenka będzie o nas i Komecie.

inviata da Krzysiek Wrona - 31/7/2014 - 01:05


È da consigliare la visione del film di Petr Zelenka del 2002, intitolato "Rok ďábla" (L'anno del Diavolo)
Saludos!

Krzysiek Wrona - 31/7/2014 - 01:15


La versione di Alessio Lega si trova sul disco "Alessio Lega e Roberto Bartoli - Compagnia Cantante".
Stampa Alternativa/Nuovi Equlibri, 2008
Datum vydání: 2008
Vyšlo jako příloha knihy o evropských písničkářích - Canta che non ti passa
Hudba: Jaromír Nohavica (Cometa)
Text: Alessio Lega

k - 31/7/2014 - 01:29


Ganzo! In quel libro del Lega ci so' pure io! :-P

Riccardo Venturi - 31/7/2014 - 03:28


Mbe? Sono contento per te :)

Krzysiek Wrona - 31/7/2014 - 04:20


Per me è un pezzo speciale, anche perché proprio da questa canzone è cominciata la mia collaborazione con le CCG. Infatti, studiando italiano volevo fare la mia prima traduzione all'incontrario, cioè, dal polacco all'italiano. Allora, visto che era una canzone in ceco, ma di cui conoscevo a memoria le parole tradotte in polacco, mi sono buttato su questa. Ho fatto un abbozzo e, visto che non ero contento per via dei risultati insoddisfacenti, mi è venuta in testa l'idea di controllare se ci fosse già, una versione italiana. Su YT ho trovato la cover di Lega e da lì, in poche mosse delle dita, sono approdato alle Antiwarsongs. Successo due anni fa, incirca.
E poi è bella. Credo che non esista un ceco al mondo che non la conosca. Ma forse sbaglio.
Mi ricorda inoltre i momenti felici della mia vita.
Tutto qua.
Salud!

Krzysiek Wrona - 31/7/2014 - 04:42


Un'altra versione polacca


Krzysiek Wrona - 1/8/2014 - 02:17




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