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Tre passi nel delirio

Dugentodumila
Language: Italian


Dugentodumila


Primo passo: Paura

Ed ora, ti tremano le mani
Eppure sei il migliore nel condurre gli aeroplani,
E se stavolta questi ordini ti sembrano un po’ strani
Beh, non preoccuparti di sotto ci sono solo cani
E poi non sai, tu cos’hai di sotto non lo sai
A quei bonsai farai ciò che hanno fatto alle Hawaii
Quei banzai ti tempestano le testa,
Ancora quell’immagine funesta
La vendetta sarà onesta!
E vola! Il cielo apre a te le sue porte, vola!
Tu non sei responsabile di morte, ma
Viola è il tuo pugno,
Stai stringendo troppo forte: è l’Enola!
Farai tutto questo senza accorgertene, ora ..
E’ il momento di pigiare quel bottone,
Sparirà la tua paura quando vedrai l’esplosione,
adesso calma! Arma quella bomba,
sgombra il cervello, a terra giace la tua ombra!
Installo! Fallo! Non devi fare altro che sganciarlo!
Fallo! E’ il tuo timore che ti porta a farlo!
Fallo! Ammazza quel bastardo muso giallo!
Fallo! Ammazza quel bastardo muso giallo!

Secondo passo: Rimorso

C’è qualcosa che non va, è tutto il giorno che ti senti strano
Seduto sul divano fissi il vuoto, senti un nodo che ti pesa
Sul pomo d’Adamo e nell’attesa che ti passi
Ti gusti quel leggero gusto amaro …
Dici a te stesso che sei solamente un po’ stressato
Ti convinci che non è niente e domani sarà già passato
Dopo tutto, una giornata storta, capita a chiunque che t’importa
Tanto passa, tanto passa, tanto passa …
E la notte dentro al letto ti rigiri, quando prendi sonno
Tutto ad un tratto non respiri, sussulti di botto
Chiudi gli occhi gli riapri, sudi freddo …
I tuoi pensieri adesso sono muti, poi la vedi!
In piedi accanto al mobile, una figura che ti fissa immobile,
Ancora non ci credi è impassibile, senza espressione, è impassibile!
Sarà la pressione, ti sembra impossibile,
Chiudi gli occhi ti blocchi un istante
Nel buio della stanza quella presenza è ancora più inquietante
Ti assale l’ansia cerchi di farti forza, ma quando riapri gli occhi
Quell’immagine è scomparsa
Ti alzi dal letto lentamente, ti asciughi il sudore dalla fronte
Ti pulsano le tempie la pressione ti stende stranamente
Questo sogno ricorrente ultimamente è sempre più frequente
Vai in bagno per bagnarti il viso all’improvviso senti
Una voce che ti mormora che il cielo dietro te si è fatto porpora
E sei tu che l’hai deciso, avevi convinzioni in testa
E mo ti gratti quella forfora, senti una fitta al cuore come un morso
Il tuo battito accelera, attraverso lo specchio è lo spettro del rimorso
Che il tuo riflesso genera, fai l’ultimo sforzo e nuovamente,
Nuovamente lui è scomparso …
Ma ti senti ancora scosso, fai un passo ti riprendi e un altro passo
Vuoi tornare a coricarti un terzo passo, non voltarti
C’è quel mostro ad aspettarti, c’è quel volto a tormentarti
Li nascosto è troppo tardi …
E finalmente prendi sonno, ma è un sonno agitato
Un sonno turbato dallo spettro del rimorso …

Terzo passo: Vergogna

Sono tre passi nel delirio, o invece è un solo desiderio
Avere il siero per portare altrove il tuo pensiero
Vorrei ben dire, sì lo so ci hai già provato, congedato
Con l’onore del peccato che il tuo stato ha stabilito
E poi marito di una donna che in realtà tu hai già tradito
Fortunato, tanto fortunato, il fato ti ha premiato
Con un figli inaspettato, la patria che ti ha reso
Adesso un ricco pensionato!
Sei distante, anni luce più distante, niente Oriente
Nella mente della gente che convive il tuo presente!
Non capisco sei evasivo, praticamente schivo
Se ti guardo attentamente per comprenderne il motivo!
Il tuo sguardo mi rimbalza e si allontana
Era strana quella storia che parlava della mina
Proprio a cena conversando con gli amici sulla guerra
Quando hai detto che l’hai fatta coni piedi belli saldi
Sulla terra!
La vergogna, si è solo la vergogna! E’ la gogna che ti segna,
E un immagine dipinta sopra a un quadro del Mantegna
Bagna l’occhio proprio sotto il sopracciglio, il tuo orgoglio
Morirà mentendo un giorno anche a tuo figlio!



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