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Wir sind des Geyers schwarzer Haufen

Heinrich Von Röder
Lingua: Tedesco


Lista delle versioni e commenti



[1885]
Testo di Heinrich Von Röder, nach der ursprünglichen Fassung neu gedichtet ("rielaborato poeticamente dalla fonte originale")
Musica di Fritz Sotke [1919]

La "rielaborazione poetica" di un canto proveniente direttamente dalla Guerra dei Contadini tedesca del XVI secolo, eseguita da Heinrich Von Röder e poi musicata da Fritz Sotke nel 1919 con il preciso intento di farne un canto rivoluzionario per la Räterepublik di Karl Liebknecht e Rosa Luxemburg. Un più che tipico caso non di "canzone contro la guerra", ma di canzone nella guerra. Sulla Guerra dei Contadini tedesca e sulle successive guerre di religione consigliamo, a chi non lo avesse già fatto, la lettura di un romanzo di Luther Blissett (i futuri Wu Ming), Q.

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Il testo è ripreso dal Deutscher Volksliederarchiv. Il Florian Geyer nominato nel canto fu il comandante dell'armata dei contadini annientata a Frankenhausen (lui stesso morì un mese dopo la battaglia).

LA GUERRA DEI CONTADINI
da it.wikipedia

Guerra dei Contadini: il Bundschuh.
Guerra dei Contadini: il Bundschuh.
La guerra dei contadini (in tedesco, der Deutsche Bauernkrieg) fu una rivolta popolare nell'Europa medioevale, più precisamente nel Sacro Romano Impero, che si svolse tra il 1524 e il 1526. La guerra consitette, come per il precedente movimento Bundschuh e per le guerre ussite, di un insieme di rivolte economiche e religiose, da parte di contadini, abitanti delle città e nobili. Il movimento non possedeva un programma comune.

Il conflitto, che si svolse principalmente nelle aree meridionali, centrali e occidentali dell'odierna Germania, ma che influenzò anche aree confinanti delle odierne Svizzera e Austria, coinvolse al suo apice, nella primavera-estate del 1525, un numero stimato a 300.000 contadini insorti. Le fonti dell'epoca stimano in 100.000 il numero dei morti.

La guerra fu in parte un'espressione della sollevazione religiosa nota come riforma protestante, durante la quale le critiche ai privilegi e alla presunta corruzione della Chiesa Cattolica Romana sfidarono l'ordine religioso e politico costituito.

Comunque, rifletté anche un radicato malcontento sociale. Per comprendere le cause della guerra dei contadini si devono esaminare le strutture mutanti delle classi sociali in Germania e le loro mutue relazioni. Queste classi erano quelle dei principi, dei nobili minori, dei prelati, dei patrizi, dei borghigiani, dei plebei e dei contadini.

Le nuove classi e i loro rispettivi interessi erano sufficienti ad ammorbidire l'autorità del vecchio sistema feudale. L'incremento del commercio internazionale e l'industria non solo mettevano a confronto i principi con i crescenti interessi della classe mercantile, ma allargarono anche la base degli interessi delle classi basse (i contadini e ora anche i lavoratori urbani). L'interposizione dei borghigiani e la necessaria classe plebea indebolirono l'autorità feudale, poiché entrambe le classi si opponevano ai vertici, opponendosi al tempo stesso l'un l'altra. L'introduzione della classe plebea rafforzò gli interessi delle classi più basse in diversi modi. Invece della classe contadina come unica classe oppressa e tradizionalmente servile, i plebei aggiunsero una nuova dimensione che rappresentava interessi di classe similari, senza una storia di completa oppressione.

Similarmente, la diluizione della lotta di classe portò ad una più forte opposizione all'istituzione cattolica. Che fosse sincera o meno, la chiesa cattolica si trovo sotto il tiro di ogni classe della nuova gerarchia del tardo medioevo. una volta consce di ciò, le classi più basse (plebei e contadini) non poterono più sopportare il completo sfruttamento che avevano sofferto dalle classi superiori; il clero, figurava tra i più colpevoli. I borghesi e i nobili disprezzavano l'apatia e l'inattività della vita clericale. Essendo le "classi più privilegiate", per intraprendenza e tradizione rispettivamente (ed entrambe per sfruttamento), esse sentivano che il clero stava mietendo benefici (come l'esenzione dalle tasse e le decime ecclesiastiche) alle quali non aveva diritto. Quando la situazione fu propizia, anche i principi avrebbero abbandonato il cattolicesimo in favore di una indipendenza politica e finanziaria, ed aumentarono il potere nel loro territorio.

fryheitDopo che migliaia di articoli di lamentela vennero compilati e presentati dalle classi basse in numerosi villaggi, ma senza alcun risultato, la rivoluzione esplose. Le parti si divisero in tre distitnti gruppi con legami inesorabili alla struttura di classe. Il campo cattolico consisteva naturalmente del clero, dei patrizi e di principi che contrastavano qualsiasi opposizione all'ordine del cattolicesimo. La parte moderata riformatrice consisteva principalmente di borghesi e principi. I borghesi vedevano un'opportunità di guadagnare potere nei consigli urbani, poiché la chiesa riformata proposta da Lutero, sarebbe stata fortemente centralizzata nelle città e condannava la comune pratica patrizia del nepotismo, con il quale veniva tenuta una presa salda sulla burocrazia. Similarmente, i principi potevano ottenere ulteriore autonomia, non solo dall'imperatore cattolico Carlo V, ma anche dagli onerosi bisogni della chiesa cattolica di Roma. I plebei e i contadini, e tutti quelli solidali alla loro causa, componevano il campo rivoluzionario, guidato da predicatori come Muntzer. Questo campo desiderava spezzare il giogo della società tardo-medievale e forgiarne una nuova, interamente nel nome di Dio.

Contadini e plebei in tutta la Germania compilarono innumerevoli liste di articoli che delineavano le loro lamentele. I famosi 12 articoli dei contadini della Foresta Nera, vennero infine adottati come insieme definitivo di doglianze. Le eloquenti dichiarazioni degli articoli circa le lamentele sociali, politiche ed economiche, nel sempre più popolare ambito protestante, unificarono la popolazione nella massiccia sollevazione che scoppiò inizialmente nella Bassa Svabia nel 1524. La rivolta si diffuse rapidamente in altre aree della Germania.

Il movimento dei contadini fallì infine, quando città e nobili concordarono una loro pace, con gli eserciti principeschi che ripristinarono il vecchio ordine, spesso in forma ancor più dura, nominalmente per conto del sacro romano imperatore Carlo V, rappresentato per le questioni tedesche dal fratello minore Ferdinando.

Il dissidente religioso Martin Lutero, già condannato come eretico con l'Editto di Worms del 1521, e accusato all'epoca di aver fomentato la lotta, rigetto le richieste degli insorti e sostenne il diritto dei governanti tedeschi di sopprimere le rivolte, ma il suo ex seguace Thomas Müntzer, si fece notare come agitatore radicale in Turingia.

Il 27 dicembre 1521, tre "profeti" apparvero a Wittenberg, provenienti da Zwickau: Thomas Dreschel, Nicolas Storch e Mark Thomas Stübner. La riforma di Lutero non era per loro abbastanza. Come la chiesa cattolica romana, Lutero praticava il battesimo degli infanti, che gli Anabattisti consideravano essere "né scritturale né primitivo, né soddisfacente alle principali condizioni di ammissione in una visibile fratellanza di santi, spirito, pentimento, fede, illuminazione personale e libera resa di se a Cristo."

La battaglia di Frankenhausen, 15 maggio 1525.
La battaglia di Frankenhausen, 15 maggio 1525.
Il teologo riformatore e associato di Lutero, Filippo Melantone, impotente di fronte all'entusiasmo con cui il suo co-riformatore Andrea Carlostadio simpatizzava con gli insorti, si appellò a Lutero ancora nascosto nel Wartburg. Lutero fu cauto nel non condannare subito la nuova dottrina, ma consigliò a Melantone di trattarli gentilmente per provare il loro spirito. Ci fu confusione a Wittenberg, dove scuole e univeristà si schierarono con i "profeti" e vennero chiuse. Da qui l'accusa che gli Anabattisti fossero nemici dell'apprendimento, che è sufficientemente rigettata dal fatto che la prima traduzione in tedesco dei profeti ebraici fu fatta e stampata da due di loro, Hetzer e Denck, nel 1527. I primi capi del movimento a Zurigo—Conrad Grebel, Felix Manz, George Blaurock, Balthasar Hubmaier—erano uomini che sapevano il greco, il latino e l'ebraico.

Il 6 marzo Lutero tornò, parlò con i profeti, disprezzò i loro "spiriti", li cacciò dalla città, e fece espellere i loro aderenti da Zwickau e Erfurt. Essendosi visti negato l'accesso alle chiese, essi predicarono e celebrarono i sacramenti in abitazioni private. Scacciati dalle città si diffusero nelle campagne. Costretto a lasciare Zwickau, Müntzer visitò la Boemia, risiedette per due anni ad Alltstedt in Turingia, e nel 1524 passò qualche tempo in Svizzera. Durante questo periodo proclamò la sua dottrina rivoluzionaria su religione e politica con crescente veemenza, e per quanto riguardava le classi più basse, con sempre maggior successo.

In origine rivolta contro l'oppressione feudale, essa divenne, sotto la guida di Müntzer, una guerra contro tutte le autorità costituite, e un tentativo di stabilire con la forza il suo ideale di comunità cristiana, con l'uguaglianza assoluta e la comunione dei beni. La sconfitta totale degli insorti nella Battaglia di Frankenhausen (15 maggio 1525), seguita come fu dall'esecuzione di Müntzer e di diversi altri capi, si rivelò solo uno scacco temporaneo per il movimento Anabattista. Qua e la in tutta la Germania, la Svizzera e i Paesi Bassi, ci furono zelanti propagandisti, attraverso gli insegnamenti dei quali, molti furono preparati nel caso fosse emerso un altro capo.
Wir sind des Geyers schwarze Haufen,
Hei a ho ho!
Und wollen mit Tyrannen raufen,
Hei a ho ho!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

Wir wolln's dem Herrn im Himmel klagen
Kyrieleis!
daß wir die Pfaffen nicht dürfen totschlagen
Kyrieleis!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

Als Adam grub und Eva spann,
Kyrieleis!
Wo war denn da der Edelmann?
Kyrieleis!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

Jetzt geht's auf Schloß, Abtei und Stift,
Heia hoho!
uns gilt nichts als die Heilge Schrift,
Heia hoho!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

Uns führt der Florian Geyer an,
Heia hoho!
Den Bundschuh führt er in der Fahn,
Heia hoho!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

Bei Weinsberg setzt' es Brand und Stank,
Heia hoho!
Gar mancher über die Klinge sprang,
Heia hoho!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

Des Edelmannes Töchterlein,
Kyrieleis!
Wir schicktens in die Höll hinein,
Kyrieleis!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

Geschlagen ziehen wir nach Haus,
Heia hoho!
Unsre Enkel fechten's besser aus,
Heia hoho!
Spieß voran, drauf und dran,
Setzt aufs Klosterdach den roten Hahn!

inviata da Riccardo Venturi - 29/8/2006 - 14:50



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
29 agosto 2006
SIAMO LE NERE SCHIERE DI GEYER

Siamo le nere schiere di Geyer,
hei a ho ho!
E vogliamo lottare contro i tiranni,
hei a ho ho!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

Vogliam confidare al Signore dei Cieli,
Kyrie eleison!
che non dobbiamo ammazzare i preti,
Kyrie eleison!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

Quando Adamo zappava e Eva filava,
Kyrie eleison!
Chi era allora il nobile?
Kyrie eleison!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

Assaltiamo il castello, l’abbazia e il monastero,
Hei a ho ho!
Per noi non valgono quanto le Sacre Scritture
Hei a ho ho!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

Ci guida Florian Geyer,
Hei a ho ho!
è il portabandiera del Bundschuh,
Hei a ho ho!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

A Weinsberg divampa il fuoco e la lotta,
Hei a ho ho!
Molti rimasero infilzati dalle spade,
Hei a ho ho!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

La piccola figlia del nobilastro,
Kyrie eleison!
noi l’abbiamo mandata all’inferno,
Kyrie eleison!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

Sconfitti torniamo a casa,
Hei a ho ho!
I nostri nipoti combatteranno meglio,
Hei a ho ho!
Avanti le picche, forza e avanti,
Dategli fuoco, al tetto del convento!

29/8/2006 - 15:51


Innanzitutto, una nota grammaticale: si scrive "schwarzeR Haufen", con la "r". Haufen è maschile. Tradurlo poi con "masse" mi sembra un po' troppo forzato, diciamo "le schiere", forse è meglio.
"Spiess voran" non si traduce "lancia in resta" ma "avanti le picche". La canzone viene infatti cantata dai lanzichenecchi del Bundschuh, armati di picche, loro arma caratteristica.

Marco - 17/8/2012 - 16:54


Essendo notoriamente questo un sito che "lavora con lentezza", soltanto oggi (15.4.2017) sono state effettuate le correzioni segnalate da Marco nel 2012 (anche nella traduzione italiana, che è del 2006). Se per caso ancora ci leggesse, grazie a Marco per il suo intervento. Che saranno mai cinque anni...?

Riccardo Venturi - 15/4/2017 - 10:43


lol 5 anni dopo

Filosganga - 22/1/2020 - 11:57


Eh, caro Filosganga, i tempi di questo sito sono questi...piuttosto tu pensa a Brigitta che ancora non te la ha data dopo 50 anni e sta dietro a zio Paperone.... ^^

Riccardo Venturi - 22/1/2020 - 13:16




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