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La chanson des fortifs’

Fréhel
Lingua: Francese


Fréhel

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(Marianne Oswald)


[1938]
Versi di Michel Vaucaire (1904-1980), paroliere famoso per “Non, je ne regrette rien”, resa popolare da Édith Piaf, e marito della cantante Geneviève Collin, meglio conosciuta come Cora Vaucaire.
Musica di Georges Van Parys (1902-1971), compositore di colonne sonore e musiche per cabaret ed operetta. Tra i primi anni 30 e la morte, ha composto musiche per i più grandi artisti francesi, da René Clair a Georges Brassens.




Nel 1840 il ministro Adolphe Thiers – che poi sarebbe diventato il boia della Comune del 1871 - convinse il vecchio re Luigi Filippo che per essere ben difesa Parigi aveva bisogno di una nuova cinta muraria. Nonostante la forte opposizione di molte personalità, compreso il presidente del Consiglio dei ministri, il generale Jean-de-Dieu Soult, l’“Enceinte de Thiers” fu costruita tra il 1841 ed il 1844, costando alla collettività ben 140 milioni di franchi. Le nuove fortificazioni non servirono ad una cippa, data la gittata e la dirompenza delle nuove artiglierie, prova ne fu l’assedio tedesco del 1870-71. Già nel 1882 fu previsto il loro smantellamento ma, nel frattempo, “les fortifs’” furono colonizzate dalla popolazione più povera e diseredata della città: lavoratori disoccupati, contadini inurbati, zingari ed “apaches”, i giovani delinquenti della capitale… “Les fortifs’”, noti anche come “La Zone”, divennero una baraccopoli che all’inizio del 900 contava all’incirca 30.000 abitanti, “les zonards”. I “fortifs’” divennero una zona franca, interdetta alla polizia, autosufficiente, piena di bistrot, osterie e bordelli e popolata da marginali, prostitute, ladri e “chiffonniers”, letteralmente straccivendoli o, meglio, “addetti alla raccolta differenziata ed al recupero e riciclo dei rifiuti”, più o meno come i nomadi che oggi rovistano nei nostri cassonetti e che, come gli “zonards”, vivono in insediamenti in gran parte illegali ai margini del nostro benessere…




Nei bistrot e nelle “guinguettes” de “La Zone” s’incontravano alcuni tra gli artisti ed i personaggi più noti della Belle Epoque, come quelli citati in questa canzone, da Aristide Bruant, alla stessa Fréhel ed altre apprezzate cantanti popolari, a celebri prostitute come Amélie Elie (1878-1933), immortalata da Jacques Becker nel suo “Casque d’or” del 1952, con Simone Signoret nella parte di Amélie detta – per l’appunto - “Casco d’oro” (la colonna sonora del film era Le temps des cerises di Jean-Baptiste Clément…)




Poi la crescita demografica e la guerra a delinquenti ed inconformi condannarono “La Zone” ed i suoi abitanti: i “fortif’” vennero progressivamente distrutti per fare spazio alle “habitations à bon marché”, all’edilizia popolare e poi, negli anni 60, vi fu costruita la circonvallazione (“boulevards des Maréchaux”) che divide Parigi dalla sua “banlieu”…

“Gli uomini, gli eroi e le loro fortificazioni vanno e vengono… Ciò che resta per sempre sono le canzoni…”
Le poète en guenille
Les rodeurs et les filles
Des chansons d'Aristide Bruant

Les héros populaires
Les refrains d'avant guerre
Sont bien loin de nous maintenant

Tout cela disparaît dans la nuit
Et l'on se demande aujourd'hui

Que sont devenues les fortifications
Et les p'tits bistrots des barrières?
C'était l'décor de toutes les chansons
Des jolies chansons de naguère

Où sont donc Julot
Nini, Casque d'or
Et P'tit Louis l'costaud
Si célèbre alors?
Que sont devenues les fortifications
Et tous les héros des chansons?

Des maisons de six étages
Ascenseur et chauffage
Ont r'couvert les anciens talus

Le P'tit Louis réaliste est d'venu garagiste
Et Bruant a maintenant sa rue
Julot sera de l'institut bientôt
Et Nini possède un château

Il n'y a plus de fortifications
Ni de p'tits bistrots de barrière
Adieu décor de toutes les chansons
Des jolies chansons de naguère

Mais d'autres viendront
Héros différents
Puis disparaitront
A chacun son temps
Il n'y a plus de fortifications
Mais y aura toujours des chansons

inviata da Bernart - 21/11/2013 - 10:42




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