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17 Νοέμβρη απόγευμα

Tzimis Panousis / Τζίμης Πανούσης


Tzimis Panousis / Τζίμης Πανούσης

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(Tzimis Panousis / Τζίμης Πανούσης)


17 Noémvri apógevma
[2002]
Στίχοι: Τζίμης Πανούσης
Μουσική: Τζίμης Πανούσης
Πρώτη εκτέλεση: Τζίμης Πανούσης
'Αλμπουμ (και θεατρική παράσταση): "Της Πατρίδας μου η σημαία"

Testo: Tzimis Panousis
Musica: Tzimis Panousis
Primo interprete: Tzimis Panousis
Album (e spettacolo teatrale): "Της Πατρίδας μου η σημαία" ("Della mia patria la bandiera")

Tzimis Panousis.
Tzimis Panousis.
Mi sono sentito un po'...in colpa per non aver fatto niente, qua dentro, per il 40° anniversario della rivolta del Politecnico ateniese del 17 novembre 1973. Ci hanno pensato, fortunatamente, altri; a dire il vero la colpa riguarda un po' anche il mio aver messo momentaneamente da parte la “Sezione Greca” per occuparmi di altre cose. Vorrei poter occuparmi di tutto, ma non ce la faccio. E' al di là delle mie umane possibilità. Un paio di giorni dopo, però, ecco che, “a pipa di cocco” come si dice dalle mie parti, mi imbatto in una canzone di quel curioso e folkloristico personaggio di Tzimis Panousis, che nel sito deve avere un paio di canzoni già; non si sa mai bene come “catalogarlo”, 'sto “Jimmy” (perché “Tzimis” quello vuol dire) e, a mio parere, questo può essere un bene. Ma dicevo della canzone in cui mi sono imbattuto. Parla, appunto, del 17 novembre; anzi, del pomeriggio di un 17 novembre. Però non è quel 17 novembre; è uno di quelli che sono venuti dopo. A tutt'oggi, giustappunto, ce ne sono stati quaranta, di 17 novembre; e la canzone di Panousis non parla di quegli studenti di allora, che fecero la rivolta e morirono. Parla di come si vive adesso, con addosso e dentro un po' di quella rivolta e di quella morte, ma senza sapere più che pesci pigliare, senza sapere più che cosa desiderare. E' una canzone che parla di confusioni, questa, e credo che molti “venuti dopo” ci si ritroveranno. Particolare, mezza “psichedelica”, o forse no, o forse anch'essa una confusione strutturata, quasi una serie di slogan interni. Slogan e sogni che ben conosce chi, ad esempio come me, ha vissuto solo di striscio "certi" anni e si trova a volte a "rivolerli" proprio perché li ha vissuti marginalmente. Comodo, "rivolerli"; e se tornassero davvero, i "pugni degli anni '60" o anche di più? Che si farebbe? In Grecia ci si son ritrovati, e in mezzo a una catastrofe. Chissà cos'altro è successo in quel pomeriggio di un 17 novembre. La canzone è, però, del 2002; anzi, è addirittura di due anni prima, dato che Panousis già la presentava in un suo spettacolo musicale intitolato Della mia Patria la bandiera. Anni in cui, in Grecia, ci si potevano ancora permettere le confusioni interiori, un genere di lusso tipico dei benèsseri e delle pance piene. Anni in cui la Grecia viveva il suo finto boom e si preparava alle Olimpiadi che, in definitiva, sono state l'inizio della fine. Ora come ora, e lo si è visto due giorni fa, si sa bene cosa fare e cosa pensare in Grecia, il 17 novembre, il pomeriggio e anche la mattina e la sera. Si crepa di fame, si combatte nelle strade, si ricrepa di fame e anche per mano di qualche nazista, si tri-crepa di fame e il rovello consiste casomai se continuare a pigliarle dalla polizia o se decidere di renderle, e care, e armate. Un rovello con cui agli anni '60 e '70 sono tornati davvero, in Grecia. E bisognerebbe farlo su questo un “sondaggio”, non soltanto sui “voti”. Sia dunque, questa canzone, un documento tirato fuori un 19 di novembre. Non farà male, oltre ad essere -almeno credo- una maniera un po' originale di riferirsi a quella data greca fondamentale. Sì, strana e bella canzone questa qua; sembra persino contenere, col "cavaliere liberale", un riferimento a Silvio Berlusconi. E a molte altre cose, ivi compresi i "primi amori". Avevo 15 anni al tempo del mio primo amore, nel 1978; lei ne aveva 14 e ogni tanto diceva che le Brigate Rosse erano "ganze". [RV]
Πέφτει το κόκκινο αστέρι
Κάνω ευχή για να μου φέρει
Γροθιά του `60 στο `να χέρι
Και στο άλλο δίκοπο μαχαίρι
Να `ρθει η αγάπη μου η πρώτη
Να μαχαιρώσει τον προδότη
Το φιλελεύθερο ιππότη
Το γιάπη τον ισκαριώτη

Η coca cola είναι φόλα
Κι εμείς σκυλιά στην κατηφόρα
Μετωπική θανατηφόρα

Δυο μυρωδιές έχει ο δυόσμος
Ο πάνω και ο κάτω κόσμος
Τα κεφτεδάκια από τη Σμύρνη
Κακά στης Barbie το μπικίνι
Στο σβέρκο μου έχω cowboy
Καβάλα σ’ όλο μου το σόι
Με πυρωμένα μανουάλια
Μαρκάρει ανθρώπινα βουβάλια

Η coca cola είναι φόλα
Κι εμείς σκυλιά σε τροχοφόρα
στην Εθνική στην κατηφόρα
Μετωπική θανατηφόρα

Βλέπω το σπόνσορα τον κλέφτη
Στου αυτοκινήτου τον καθρέφτη
Ο ουρανός θα με πλακώσει
Μέχρι την τελευταία δόση
Μες της Πανδώρας το κουτί
Της Μέδουσας τα μπικουτί
Η ρόμπα της κυρά Κατίνας
Το σκάρτο πείραμα της Κίνας

Η coca cola είναι φόλα
Κι εμείς σκυλιά σε τροχοφόρα
στην Εθνική στην κατηφόρα
Μετωπική θανατηφόρα

inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ - 19/11/2013 - 15:12



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
19 novembre 2013
17 NOVEMBRE, POMERIGGIO

Cade la stella rossa
Mi auguro che mi porti
Pugni degli anni '60 in una mano
E nell'altra un coltello a doppio taglio
Che arrivi il mio primo amore
A pugnalare il traditore
Il cavaliere liberale
Lo yuppie Iscariota

La coca cola è una schifezza
E noialtri, cani giù in discesa
Un frontale micidiale

La menta ha due odori
Il mondo sopra e quello sotto
Le polpettine di Smirne
Merda nel bikini della Barbie
Sulla nuca ho un cowboy
A cavallo su tutta la mia famiglia
Con candele bruciate
Marca bisonti umani

La coca cola è una schifezza
E noialtri, cani motorizzati
Sull'autostrada in discesa
Un frontale micidiale

Vedo lo sponsor, il ladro
Nello specchietto retrovisore
Farò uno scontro col cielo
Fino all'ultima dose
Nella scatola di Pandora
I bigodini di Medusa
La vestaglia della signora Katina
L'esperimento-spazzatura della Cina

La coca cola è una schifezza
E noialtri, cani motorizzati
Sull'autostrada in discesa
Un frontale micidiale.

19/11/2013 - 16:06


Per Tzimis Panousis

Tzimis Panousis ci ha lasciati il 13 Gennaio 2018. Di lui si è detto tutto e il contrario di tutto. Io non so e non voglio giudicare.
Anche stavolta è uscito in piedi a schiena dritta.

Riccardo Gullotta - 4/10/2019 - 20:05




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