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Cerase

Enzo Del Re
Lingua: Italiano (Pugliese Molese)



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[1994]
Testo e musica di Enzo Del Re
Album: Canzoni di lotta contro i nemici dell'8 marzo
Stereocassette autoprodotte e autodistribuite

delree"Riduzione e traduzione dal dialetto molese di una canzone di lotta contro i nemici dell'8 marzo. Enzo Del Re si considera[va] l'ultimo cantastorie di Mola di Bari (Bari): alle sue spalle si lascia una collaborazione con Dario Fo ai tempi del Collettivo Teatrale 'La Comune' di Milano, alcune canzoni incise su un LP negli anni settanta ed è autore musicale di Avola nel Ci ragiono e canto di Dario Fo. Nel 1994 un uomo di governo appare in televisione dichiarando che la giornata dell'otto marzo, "festa della donna", sarebbe da eliminare come fatto politico suscitando un così forte risentimento nell'animo di Enzo Del Re da spingerlo a scrivere una serie di 'storie' sulla condizione della donna in terra di Bari (e in terra di Puglia in generale) e autoproducendo ben due cassette titolate Canzoni di lotta contro i nemici dell'8 marzo che il cantastorie anarchico diffonde in ogni iniziativa libertaria a livello nazionale (dai meeting anticlericali alle giornate sull'Autogestione). Enzo Del Re prende a pretesto luoghi e prodotti della sua terra per fabbricarci sopra tutto il discorso dello sfruttamento e della condizione della donna nella patria del caporalato. "

Catanuto Schirone, op. cit., p. 346
...Nun è dei coltori della terra
perciò nun esiste neppure na serra
povere Cerase e povera Tarase.

A terra è in affitto è di don Titto
diavoli maledetti
grandina fitto e mò nuie stammo fritti.

I padroni fanno e guerre
ma non costruiscono e serre
povera cerasa e povera Tarasa

A politica padronale è a causa d'ogno male
do guverno loro criminale
la grandine è a conseguenza

A violenza da mala trama
e chistu brutto sistema infame.

...A grandine di macchie do carm
chiagne tanto continua a farm
povera cerasa e povera Tarasa
a grandine che sfracella
ogni cerasa nun è iella,
ma do sfruttamento è a conseguenza
è proprio a violenza che i poveri cafoni
subiscono ancora dai padroni.

Coi figli si lagna Tarasa
povera cerasa povera cerasa
povera vocca nostra si pane nun trasea...

inviata da Riccardo Venturi - 9/4/2013 - 12:23




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