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Lettera ad Adriano

Zarathustra
Language: Italian




Non sarà il primo non sarai l’ultimo a pagare
quali parole quali ideali possono ancora servire
cos'è rimasto nella memoria che possa ancora giovare
quanti processi quali congiure devono ancora venire.
Ora che volo sopra i tuoi affanni
non mi è difficile immaginare
l’ardire liso dei tuoi 50 anni
la luce a strisce che vedi entrare
ma tu che c’eri ma tu che hai visto
tu che alla lotta non sei restio
per l’ideale di cui sei intriso
da quello stesso che io ho condiviso
dimmi Adriano i tuoi vent’anni
sfuggiti al mondo prima che fosse mio.

Parliamo prima della mia terra e di Siracusa
dimmi di Avola il 2 dicembre del '68
della violenza di cui spesso il governo abusa
mi serve l’ieri per il presente contro cui lotto.
Cosa chiedevano quei braccianti
per meritare il triste finale
dato dal lutto di tutti quanti
grazie agli spari del Quirinale
ma tu che c’eri ma tu che hai visto
tu che hai sentito il suo deflagrare
l’anno seguente sotto natale
di quella bomba senza ideale
vedesti alzarsi l’arma di legge
giustizia e Pinelli precipitare.

Sei stato l’ultimo non certo il primo a capitolare
vite recise dall’ingiustizia resa violenta e legale
come a Saverio cui un lacrimogeno
andò il suo cuore a spaccare
un anno dopo piazza Fontana tornò lo stato a far male.
Hai conosciuto Giorgiana Masi
vittima sempre di polizia
di quella legge imposta col piombo
da questa nostra democrazia
ma tu che c’eri ma tu che hai visto
tu che hai sentito approvare
leggi fasciste dette speciali
dai gladiatori parlamentari
quali ministri che ministeri devono ancora pagare.

Lo vuoi sapere per che motivo
siete tu e gli altri a pagare
se le BR hanno ammazzato che ti aspettavi Adriano
sei comunista e in quanto tale
uomo che è meglio evitare
poi certo è peggio Renato Curcio che il reazionario cristiano
ma la tua voce sega le sbarre di queste carceri liberali
e ci ricorda che è facile trarre larghi consensi con falsi ideali
tu che ci sei tu che lo vedi
spiegami l’oggi dimmi di ieri
qual è il passato da rinnegare quale presente si può accettare
ma arriverà il tempo compagno e saremo
forse più vecchi, certo più fieri.



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