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Τρία πουλάκια κάθονται

Yannis Zouganelis / Γιάννης Ζουγανέλης


Lista delle versioni e commenti


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(Yannis Zouganelis / Γιάννης Ζουγανέλης)


Tria poulakia kathonde
Στίχοι του Χρήστου Φασούλα
Μουσική του Γιάννη Ζουγανέλη
Τραγούδι που συνέθεσε αποκλειστικά για το aixmi.gr o Γιάννης Ζουγανέλης σε στίχους του Χρήστου Φασούλα. 2011

Testo di Hristos Fassoula
Musica di Yannis Zouganelis
Canzone composta per aixmi.gr - 2011

L'altra canzone segnalataci da Yorgos Doultsinos. Personalmente mi ha molto divertito tradurla, non solo perché divertente lo è, ma anche perché intanto, davanti agli occhi, mi scorrevano a tratti le immagini dalla Corea, dove un giovinotto grassottello dall'aria non troppo sveglia assurge al potere perché è schiattato suo padre, il quale allo stesso potere era assurto quando schiattò il suo. Tutto ciò non in una monarchia assoluta, ma in una repubblica popolare. E, traducendo e intanto sbirciando la tv, pensavo ai Trota, alle Marine o chi sa a quali altri meritevoli hijos de algun, o nipotine di Mubarak, che si preparano, dopo le debite esequie, a occupare la seggiola lasciata libera da paparino, così che anche loro possano decidere le sorti della nostra repubblica e del suo popolo sovrano. Anche in Grecia va così, e da un bel pezzo. Gli stessi cognomi si rincorrono nei più elevati posti del potere, in modo tale da rimanerne noi confusi come i tre uccellini di questa canzone, che rischiano di perdere la testa con i nomi dei Pangalos, dei Venizelos, dei Karamanlìs, dei Papandreu che infarciscono i capitoli della storia e le pagine dei giornali. Purtroppo per noi, la canzone ha bisogno di qualche nota per essere apprezzata. E le note io ce le metto, per il piacere di condividere la sapiente ironia di questo testo, che riveste ma non tace l'amarezza di chi guarda al suo paese in cui troppa gente, ma non il popolo, è eternamente padrona.
Anche di Hristos Fassoulas, autore del testo, non ho trovato notizie. La speranza è che anche lui, come Yorgos, si faccia vivo. (gpt)
Τρία πουλάκια κάθονται ανάμεσα στους στύλους
όχι του Ολυμπίου Διός που κάποτε ήταν στήλες
μα απέναντι απ’ του Άγνωστου Στρατιώτη την πλατεία
που περιστέρια τάιζαν κάποτε οι τουρίστες
Τηρούν ζερβά, τηρούν δεξά, τηρούνε και αντίκρυ
τηρούν ως πέρα στη Βουλή, σύρματα δεν θωρούνε
κι έτσι αεροκάθονται το wireless βλαστημώντας
κι αναπολώντας τα παλιά τα χρόνια που περάσαν
Την εποχή που υπουργός ήταν ο Βενιζέλος
την εποχή του Πάγκαλου που ’ταν κοντές οι φούστες
τότε π’ ακόμα σύρματα εδένανε στους στύλους
και τα πουλάκια βρίσκανε μεριά να ξαποστάσουν
«Το δυο χιλιάδες έντεκα θε’ να ’τανε νομίζω
τότε που τούτη την οδό τη λέγανε Σταδίου»
είπε το νιότερο πουλί τηρώντας τ’ άλλα δύο
που ξύναν τα νυχάκια τους, τα νυχοποδαράκια
Τότε το γέρικο πουλί ραμφίζοντας μια μύγα
λόγια σοφά τιτίβισε με πόνο και με δάκρυ
«Το δυο χιλιάδες έντεκα ο Πάγκαλος δεν ζούσε
κι ο Βενιζέλος άγαλμα ήτονε και μουσείο»
Τότε το τρίτο το πουλί ελάλησε και είπε
«Πάει, τα ’παιξες, ω πάππο μου, σε βάρεσε τ’ Αλτσχάιμερ
ο Πάγκαλος ο στρατηγός είχε κι ένα εγγόνι
που να μην έσωνε ποτέ απόγονους να κάνει»
«Κι ο Βενιζέλος ο χοντρός απλή συνωνυμία
τα κόκαλα στον τάφο του τρίζουν του Λευτεράκη
μ’ όλο ετούτο το κακό» είπε και το νεούδι
«Πάψε να ζεις στην Κατοχή, οι Γερμανοί ξανάρθαν»
«Θυμάμαι ως τώρα να ’τανε» ξανάπε το μεσαίο
«Το δυο χιλιάδες έντεκα, χρονιά τραγουδισμένη
π’ αχός βαρύς ακούστηκε, θαρρείς ντουφέκια πέφταν
μήπως σε γάμο ρίχνονταν μήπως σε χαροκόπι;»
«Μηνά σε γάμο ρίχνονταν μηνά σε χαροκόπι»
το νεοπούλι μίλησε, κελάηδησε και είπε
«ο Βενιζέλος γλίστρησε, κατάχαμα εξαπλώθη
Κι ακούστηκε αχός βαρύς, λες κι έπεσε μολότωφ»
«Ναι τώρα ενθυμήθηκα», ομίλησε ο γέρος
«τότ’ ήτονε πρωθυπουργός ο Γιώργος Παπανδρέου
Που κάμαμε Ανένδοτο, που κάμαμε αγώνα
Το ένα ένα τέσσερα, λίγο πριν απ’ τη χούντα»
«Καλά τα πας, ω πάππο μου, όλο και πλησιάζεις»
του ’πε αναστενάζοντας το νιο, το ξυπνοπούλι
«θα φτάσεις και στον εγγονό, τον γιόκα του Αντρέα
που του ’κατσε η Μάργκαρετ και την πληρώνουμ’ όλοι»
«Πληρώσαμε τα κέρατα τα τράγιά τους μέσα»
είπε και τ’ άλλο το πουλί με βλέμμα λυπημένο
«κι οι Γερμανοί μας πήρανε σώβρακα και κιλότες
και τώρα η Σταδίου πια λέγεται Στάντιον στράσε»
Τρία πουλάκια κάθονται με τα φτερά κομμένα
εκεί π’ αλλάζουνε σκοπιά οι Γερμανοτσολιάδες
εκεί πάνω απ’ τη Μέρκελ Πλατς, ιστορική πλατεία,
που μια φορά κι έναν καιρό Συντάγματος τη λέγαν…

inviata da Gian Piero Testa - 19/12/2011 - 23:10



Lingua: Italiano

Versione italiana di Gian Piero Testa
TRE UCCELLINI STANNO

Tre uccellini se ne stanno tra i pilastri
non dell'Olimpio Zeus, già colonne un tempo
ma di fronte allo slargo del Soldato Ignoto
dove i turisti ingrassano i piccioni
Guardano a sinistra, guardano a destra e avanti
e fin dietro al Parlamento ma fili non ne vedono
e così si librano in aria imprecando al wireless
e ricordando i vecchi tempi ormai passati
l'epoca quando era ministro Venizelos
l'epoca di Pangalos quando le gonne eran corte
quando ancora si tendevano fili tra i pilastri
e gli uccelli trovavano posticini dove stare
« Doveva essere, penso, il duemilaundici
quando questa strada via Stadio sia chiamava »
disse l'uccello più giovane guardando gli altri due
che grattavano con le unghiette e le zampine adunche
Allora l'uccello più vecchio pappandosi una mosca
cinguettò parole sagge con lacrime e dolore
«Nel duemilaundici Pangalos non era vivo
e Venizelos era una statua ed un museo»
Allora il terzo uccello gorgheggiò e disse:
«Addio, sei proprio andato, nonno, c'hai l'Alzheimer
il generale Pangalos aveva anche un nipote
che cosa gli venne in mente di produrre discendenze»
«Venizelos, il ciccione, è una semplice omonimia
a Lefterakis gli fremono le ossa nella tomba
con tutte 'ste disgrazie» disse il giovincello
«Piantala di vivere nell'Occupazione, i Tedeschi son tornati»
«Ricordo come fosse adesso» riprese l'uccello mezzano
«il duemilaundici un'annata da mettere in canzone
che si sentì un gran botto, hai presente
come fucilate in mezzo a un matrimonio o ad una festa?»
«Un mese al matrimonio e un mese alla festa»
l'uccellino più giovane parlò, cinguettò e disse:
«Venizelos scivolò e si sparse tutto in terra
e si udì un gran botto come una molotov che scoppia»
«E' vero adesso lo ricordo» parlò il vecchio
«allora era primo ministro Giorgio Papandreu
e si fece la Lotta, la Lotta Continua abbiamo fatto
e l'Uno Uno Quattro, un po' prima della Giunta»
«Dai che vai bene, nonno mio, ci sei quasi»
sospirando gli disse il giovane, un uccellino sveglio
«arriverai anche al nipote, il figliolo dell'Andrea
che se lo cuccò la Margaret, e la paghiamo tutti»
«Abbiamo pagato le corna al prezzo del caprone»
disse l'altro uccello con un'occhiata triste
«e i Tedeschi le mutande e il culo ci hanno preso
e adesso ormai via Stadio si chiama Stadionstrasse»
Tre uccellini se ne stanno con le ali tarpate
dove fanno il cambio della guardia gli Euzoni di Germania
là nella storica piazza Merkelplatz
che Sintagmatos si chiamava al tempo delle fiabe

inviata da Gian Piero Testa - 20/12/2011 - 00:06


NOTE

Il titolo riprende quello di un film commedia di N. Spanòs (2003).

Lo slargo del Soldato Ignoto è il notissimo punto dove avviene il coreografico cambio della guardia degli euzoni in fustanella e tsarouchia sotto gli occhi e gli obiettivi dei turisti. Alle spalle ha il Parlamento e di fronte la piazza Sintagmatos (della Costituzione). Siamo al centro di Atene, ovviamente.

Evanghelos Venizelos (Salonicco,1957 -) e Thodoros Pangalos, il grassone, (Elefsina, 1938 - ): fino a poche settimane fa ministri nel gabinetto di Yorgos Papandreοu. Tutti e tre i cognomi rimandano a omonimi (e parenti) storici: Eleuterio Venizelos (Hanià, Creta, 1864 - Parigi, 1936 ), nella canzone chiamato Lefterakis, protagonista della storia politica greca del primo quarantennio del secolo XX; il generale Thodoros Pangalos (Salamina, 1878 - Atene, 1952), altro (tortuoso) protagonista della storia greca per tutta la prima metà del XX sec., fu per breve tempo (1925-26) primo ministro. I Papandreou più noti, ma non i soli, sono stati, oltre a Yorgos nipote (Minnesota,USA, 1952 -), primo ministro dall' ottobre 2009 al novembre 2011, il nonno Yorgos (1888 - 1968), tre volte primo ministro (1944 -45; 1963; 1964-65) e fondatore dell'Unione di Centro; e il padre Andreas (1919 - 1996), fondatore del Partito Socialista Panellenico e due volte primo ministro (1981-89; - 1993-96).

L'uccello vecchio confonde il vivente Yorgos con il suo omonimo e defunto nonno, del quale ricorda la Lotta Continua (Anendotos Agonas) che durante i primi anni Sessanta dichiarò contro la Corte e il suo fido braccio nel governo, il conservatore Konstandinos Karamanlis (1907 - 1998), uomo chiave delle vicende greche tra la fine della guerra civile e la ripresa democratica dopo la Giunta. Karamanlis fu quattro volte primo ministro (1955-1958; 1958-1961; 1961 -1963; 1974 -1980) e due volte presidente della Repubblica (1980 -85 e 1990 - 95). Il suo omonimo nipote, nato nel 1956, è stato presidente del partito di centro destra Nea Dimokratia e una volta primo ministro (2004 - 2009).

Uno Uno Quattro: il movimento 114 (ena ena tessera) per la libertà e la democrazia, simboleggiate dal corrispondente articolo della Costituzione, che si sviluppò negli anni Sessanta con forti manifestazioni di piazza. Costò la vita a Sotiris Petroulas, e si interruppe con il colpo di stato dei Colonnelli. Vai a : Τραγούδι Σωτήρη Πέτρουλα [Canzone per Sotiris Petrulas]; Istoria Petroulas (gpt)

Gian Piero Testa - 20/12/2011 - 00:06




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