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Paolo Pietrangeli: Mio caro padrone domani ti sparo

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Language: Italian


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(GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG)


[1966]
Testo e musica di Paolo Pietrangeli



Circolare a tutte
le fabbriche del mondo
siano esse per azioni
o esse erre elle o come vi pare.
commendatore illustre
le scrivo la presente
per renderle noto
un fatto increscioso
per lei.

per farle presente
che il giorno ventuno
del mese corrente
abbiamo deciso
di farla finita
con lei.

Mio caro padrone domani ti sparo
farò di tua pelle sapon di somaro
ti stacco la testa ch'è lucida e tonda
così finalmente imparo il bowling.

miei cari compagni perché quelle facce
ho detto qualcosa che un po' vi dispiace
se forse ho ecceduto non fateci caso
vent'anni di rabbia fan parlare così.

pensate che bello
il giorno ventuno
padroni son tanti
e padrone è nessuno
pensate che bello
pensate che bello
sarà.

Ma prima ti inchiodo
la lingua al palato
ti faccio ingoiare
un pitone salato
e con quei tuoi occhi
porcini e cretini
alla mia ragazza
farò gli orecchini.

Compagni sia chiaro
che il giorno ventuno
migliore vendetta
sia proprio il perdono
e allora saremo
più grandi e più forti
se tutti i rancori
saranno sepolti
però...

Chi mi pagherà la gioia
di vederti star li appeso
grosso grasso unto e obeso
proprio come un baccalà.

Chi mi pagherà la gioia
di vedere le tue mogli
tutte piene di cordogli
pianger solo il venerdì.

Che ti importa se ti strippo
se ti importa accendi un cero
te lo spengo tutto intero
tutto intero dentro il naso
tutto intero dentro il naso
tutto intero dentro il naso.

Contributed by Daniel Bellucci 23 luglio 2011 - La malta ammazza ! - 2011/7/23 - 22:48



Language: French

Versione francese di Daniel Bellucci 23 luglio 2011
esangue il mio corpo, fuori la mia mente
MON CHER PATRON DEMAIN JE TE DESCENDS

Circulaire à toutes
les usines du monde, que ce soient des S.A.,
des SARL ou bien d'autres encore.
commandeur illustre
par la présente
je vous annonce
quelque chose de fâcheux
pour vous.

pour vous faire savoir
que le vingt-et-un
du mois courant
nous avons décidé
d'en finir
avec vous.

Mon cher patron demain je te descends
je ferai de ta peau du savon d'âne
je t'arrache ta tête brillante et ronde
comme ça j'apprendrai enfin à jouer au bowling.

mes chers camarades pourquoi faites-vous cette tête
ai-je dit quelque chose qui vous déplaît
si j'ai peut-être dépassé les bornes n'y prêtez pas attention
vingt ans de colère font parler de cette manière.

imaginez ce beau
jour
les patrons sont si nombreux
et personne n'est patron
imaginez, imaginez comme
ce jour sera beau.

mais avant je te cloue
la langue au palais
je te fais avaler
un python salé
et avec tes yeux porcins et crétins
pour ma copine
je ferai des boucles d'oreille.

camarades que cela soit clair
le vingt-et-un
la meilleure vengeance
serait vraiment le pardon
et alors nous serons
plus grands et plus forts
si toutes les rancunes
sont enterrées
cependant...

Qui me paiera la joie
de te voir pendu là
gros gras graisseux et obèse
comme une grosse morue.

qui me paiera la joie
de voir tes femmes
remplies de douleur
pleurer seulement le vendredi.
ça te fait quoi si je te bouffe
si ça te fait quelque chose allume un cierge
je l'éteindrai tout entier
tout entier dans ta gueule
tout entier dans ta gueule
tout entier dans ta gueule.

Contributed by Daniel Bellucci 23 luglio 2011 - esangue il mio corpo, fuori la mia mente - 2011/7/23 - 22:50


Il vostro è un sito assai utile, ma inserirvi questa canzone, che sembra scritta da una SS passata per sbaglio al PCI, non mi sembra una buona idea...

Daniele Rocca - 2013/1/13 - 13:18


Caro Daniele, avrai senz'altro notato che questa canzone è inserita negli "Extra", vale a dire in quella particolare categoria di canzoni che non hanno diretta attinenza col sito (o ne hanno poca), ma che comunque qualcuno liberamente ha voluto inserire; e siamo avvezzi a non rifiutarne quasi nessuna. Ciò detto, ti inviterei però a riflettere su certe tue affermazioni. Si tratta, prima di tutto, di una canzone proveniente da un dato periodo, e come tale deve essere considerata; poi, prima di dare di "SS" a uno come Paolo Pietrangeli ci penserei due volte anche se, è vero, nel prosieguo della sua storia è andato persino a fare il regista del "Maurizio Costanzo Show". Ad ogni modo, comunque la si veda, è una canzone contro il padronato; e le "gesta" del padronato le abbiamo tutti quanti sotto gli occhi. Vero è che passare ad un PCI che, nelle sue varie forme fino a quella attuale, è stato di fatto un sostegno del padronato contro i lavoratori, avallandone tutte le scelte fino ad arrivare ai "Democratici" attuali che sono di fatto un partito di destra, è stato effettivamente uno "sbaglio". Non è stata certo questione di "sparare" al padrone, bensì di leccargli le chiappe con voluttà. E su questo bisognerà pur riflettere, no? Saluti.

Riccardo Venturi - 2013/1/13 - 14:57


Ci mancherebbe! Io l'ho paragonato alle SS per l'idea, davvero bieca e sinistra, del sapone fatto con la pelle del 'padrone' e degli orecchini fatti con gli occhi, roba appunto da lager. Ogni generalizzazione indebita dei 'padroni', trasformandoli in simboli, è paraomicidiaria. Dubito fortemente che Pietrangeli sia mai stato di sinistra. Stalin ad esempio fu con ogni evidenza un fascista, Pol Pot fu molto più prossimo al nazionalsocialismo, ecc. A volte, a farti decidere da che parte stare è un caso: ma è il tuo temperamento violento ciò che più conta, la tua volontà aristocraticistica di staccarti dalla massa, superandola in radicalismo, estremismo, simbolizzazioni eccessive e indebite, invece di volerla convincere e far propaganda con intelligenza, informarla, costituire gruppi, lavorare e lavorare senza sosta per denunciare non i padroni, ma il sistema capitalistico, nel cui alveo se ne muovono alcuni che potrebbero benissimo essere non saponificati ma utilizzati in altro modo. Le rivoluzioni non si fanno esortando a spegnere ceri bollenti nel naso dei 'padroni', indiscriminatamente, ma con l'evoluzione delle masse. Marx sarebbe inorridito di fronte a simili idiozie. E l'aver lavorato per Costanzo non mi pare altro, in un 'radicale' come Pietrangeli, se non un segno di opportunismo, che sarebbe meglio dimenticare...

Daniele Rocca - 2013/1/19 - 19:34


Miei cari compagni perché quelle facce?
Ho detto qualcosa che un po' vi dispiacce?
Se forse ho ecceduto, non fateci caso
VENT'ANNI DI RABBIA FAN PARLARE COSÌ.

Compagno Cipputi - 2013/1/19 - 23:39


Chissà cosa penserebbe allora Daniele Rocca di tutte le invettive di Benigni (non ancora pagliaccetto di regime) contro Almirante. Era nazista anche lui?

Alberto - 2013/1/20 - 00:13


Oppure il trattamento che avrebbe riservato ai ricchi il parroco Meslier...

Alex - 2013/1/20 - 15:10


Non vedo il problema. Io condanno chiunque parli di saponificazione o tortura fisica o impiccagione del nemico. Non faccio distinzioni, né devo amare pagliacci e pagliaccetti di regime solo perché critico un finto comunista.
Quanto alla 'rabbia' che fa 'parlare così', mah, farà parlare i violenti e i sadici così.

Daniele Rocca - 2013/1/22 - 18:52


in linea di principio Daniele Rocca avrebbe ragione, mi sembra però che questa canzone sia semplicemente ferocemente ironica (un'ironia abbastanza macabra se vogliamo) non credo che possa essere considerata un "programma rivoluzionario". E comunque dice anche "compagni sia chiaro che il giorno ventuno migliore vendetta sia proprio il perdono e allora saremo più grandi e più forti se tutti i rancori saranno sepolti". Il problema è che quel giorno ventuno non è proprio mai arrivato (né con né senza vendette)...

Giovanni - 2013/1/22 - 19:25


Ma che "programma rivoluzionario" a base di "saponificazione" ?! Ma che cazzo stiamo a di' !!
Daniele Rocca sembra essere il tipo che non sopporta neanche il ferroviere di Guccini e chiunque cacci una mosca dal viso del padrone!! Forse solo i leccaculo!

Vic - 2013/1/22 - 22:20


Pol Pot fu molto più prossimo al nazionalsocialismo, ecc.

Un allievo di Paul Sartre?

good bye lenin - 2013/1/22 - 23:30


Ma andate a vedere tutto quello che i dannati della terra hanno di fatto sofferto, e soffrono ancora, per colpa dei padroni !!! Invece di tremare e preoccuparvi se qualcuno torcerebbe loro un po' la cravatta!!!
Sarebbe Pietrangeli il comunista finto?
Vi siete presi tutto, liberali e socialdemocratici di merda, pure il partito dei lavoratori, e state sempre lì a pontificare e a pretendere la VOSTRA sicurezza! Andate a fare in culo!

goodbye stalin,goodbye troski - Antonio (incazzatissimo) - 2013/1/23 - 23:10


Ssshh... Daniele Rocca è Giandomenico Fracchia in incognito… Ssshhh…!!

Manu' - 2013/1/25 - 23:15


Avanti popolo che l'ora scocca
Daniele Rocca
Daniele Rocca
Avanti popolo che l'ora scocca
Daniele Rocca trionferà -parapà, parapà

Daniele Rocca che trionferà,
Daniele Rocca che trionferà

Manu' - 2013/1/25 - 23:23


Meno male che c'è un filtro a questi commenti, sennò cosa dovrei leggere!
Non mi sorprende tanto che non sappiate (parlo a molti, ma sarà sempre uno solo, che si inventa coraggiosi e molteplici nicknames) della politica razziale di Pol Pot (bisognerebbe aver almeno letto qualcosa), quanto piuttosto il fatto che non capiate ciò:

il problema è di metodo, non di sostanza. Non svaluto la rivoluzione, sarebbe stata e sarebbe una gran cosa; non sono affatto un liberale o roba del genere.
I 'dannati della terra' avrebbero tutto il diritto a mille rivoluzioni, ma cosa c'entra con testi stupidi come questo, che stanno al livello del dispettuccio sadico da SS in incognito?
Il sadismo contenuto nel testo di Pietrangeli, che voi scambiate per attestazione di radicalismo politico, non ha niente a che fare con Marx, né con Lenin, né con Sartre o Marcuse, cioè con i veri profeti della rivoluzione, quelli seri, che mettono in piedi l'assalto al cielo, e non qualche scaramuccia contro il 'Padrone', tipo Babau.
Gli inutili alla causa siete proprio voi.
Chiudo qui. Per me è stato abbastanza doloroso scoprire un degrado oggettivamente reazionario anche dove non pensavo d'incontrarlo.

Daniele Rocca - 2013/1/27 - 19:07


vorrei solo precisare che non c'è nessun filtro a questi commenti e abbiamo pubblicato tutto (anche quello di Manù...). Quanto al sospetto che i vari nickname appartengano alla stessa persona, non lo sappiamo e non abbiamo neanche modo di saperlo dato che il server di autistici oscura gli IP per garantire la privacy. Gli amministratori del sito non sono mai intervenuti nella discussione a parte il primo commento di Riccardo Venturi. Per il resto abbiamo lasciato libero spazio agli interventi. Comunque Daniele ti assicuro che, almeno tra gli amministratori, non abbiamo nessun estimatore di Pol Pot....

Lorenzo Masetti - CCG Staff - 2013/1/27 - 19:51


Quello che Daniele Rocca non capisce è che non sono certo i "profeti" a (poter) fare la rivoluzione (né tantomeno Pietrangeli, che fu solo una bandiera canora di quel lontano '68), ma semmai i 'dannati della terra' (assieme agli inevitabili vari "falchi" e "colombe"), né che c'è un criterio pre-stabilito per farla.
Quanto al "sadismo" (così definito) di Pietrangeli mi trovo molto d'accordo con Giovanni e, insieme ad Antonio, presterei certamente più attenzione ad altri sadismi, sia storici che attuali.

Alberto - 2013/1/27 - 22:45


Sono d'accordo anch'io con Giovanni. L'ironia "feroce" è più che evidente: erano canti di lotta dettati dalla rabbia del momento. Ma poi (pur volendo,ahimè, prendere tutto alla lettera) se al padrone domani lo sparava, staccargli poi la testa e far della sua pelle sapone, ecc. possono essere considerati atti sadici o torture? :-)
Non è meglio occuparsi di torture e sadismi contro gli oppressi che, purtroppo, realmente ancora esistono?

Gianluca M. - 2013/1/28 - 13:51


..Daniele Rocca che trionferà,
evviva il PD(L) e la Sua (L)LIBERTAS -W Marz! W Len! W Miao tse tse !

W FRACCHIA!
..e abbasso Pol PET

Manu' - 2013/1/28 - 23:41


secondo me le parole di questa canzone ripercorrono canti tradizionali come "ça ira".
Mi ricordo cha da ragazzi in montagna cantavamo allegramente: "Con le budella dell'ultimo prete, impiccheremo il papa ed il re", ma nessuno aveva intenzioni violente. Sono invettive come quelle di carlo Monni in "Berlinguer ti voglio bene", che si limitano ad essere invettive.

Siva - 2013/1/29 - 11:41


Ça ira?
Un altro inno nazista !
"Ante-litteram" !! :)))

Carlo Valenti - 2013/1/29 - 22:25


perché le mogli del padrone piangono solo il venerdi?

Lisetta - 2013/1/30 - 13:45


Visto che è quasi Carnevale, ho voluto farmi ancora due risate a leggere i commenti di qualche psicolabile. Noto però con piacere che è apparso qualche nick depositario anche di pensieri più equilibrati. Dunque:
1. Paragonare il contesto in cui nasce 'ça ira' e quello in cui Pietrangeli scrive questa canzone è assurdo, se non comico.
2. Si parla di metodi, non di valori: da qui il paragone fra Hitler e Pol Pot.
3. Chiunque generalizzi su qualunque figura sociale è in quanto tale un idiota, dannoso a qualunque causa, e la storia lo ha ampiamente insegnato.
4. Le sciocchezze sul PDL non so cosa c'entrino. C'è qualcuno che si crede radicale più degli altri, così magari sta meglio, va' a sapere, e quindi pensa che gli altri siano... del PDL. Lasciamolo (o lasciamola) con le sue convinzioni. Mai votato PDL nemmeno nei miei peggiori incubi.
5. L'accanirsi nella fantasia sadica di Pietrangeli, per versi e versi, con idee differenti nelle varie strofe (non è lo slogan delle budella o del bastone nel c...: sono varie situazioni, in mezzo alle quali la frasetta sul perdono perde ogni visibilità) non si trova in nessun altro brano della storia: è un fatto chiaramente patologico.
6. Condannare questo sadismo NON significa affatto dimenticarne altri. Questo è il tipico espediente di chi, per non affrontare il problema, ne tira fuori un altro.
7. Un'analisi dev'essere sincera, o sarà inutile...

Daniele Rocca - 2013/2/1 - 23:15


Caro Daniele Rocca, posso dirtelo molto francamente? Hai rotto!

Questa di Pietrangeli è una canzone - e pure piuttosto divertente - e non un comunicato delle BR.
E’ il racconto di un sogno piuttosto comune tra gli sfruttati di sempre, un sogno la cui «ferocia» è qui per molti versi anche mitigata e autocensurata (penso al «perdono» e al «naso» al posto del culo, luogo sicuramente più idoneo a spengerci un cero), un sogno corrispondente all’incubo, questo sì terribile, che i potenti, i padroni e le loro braccia armate hanno da sempre riservato a masse enormi di persone ne La Guerre de Cent mille ans che i ricchi e forti hanno fatto e continuano a fare ai poveri e deboli.
E allora? E’ forse vietato sognare di infliggere i più dolorosi tormenti a chi ti sfrutta? Ed è forse vietato favoleggiarlo nelle canzoni? Tu dici che questa di Pietrangeli ha un contenuto «patologico» (non senza abbandonarti ad insulti tipo «psicolabili» e «idioti» all’indirizzo di chi non la pensa come te), ma l’intera canzone popolare, antica e moderna, è costellata di canzoni simili ed il tema della violenza è stato poi una prerogativa della canzone politica negli anni 60 e 70.

Detto questo, certo come sensibilità sono più vicino al messaggio di canzoni come È meglio di Trincale ma questa di Pietrangeli continua a farmi sorridere e cantandola mi sento meglio per il giusto e sacrosanto e liberatorio sfogo.

Ti ricordo poi che questo sito si chiama sì «Canzoni Contro la Guerra» ma i suoi confini non sono così certi e prefissati come qualcuno vorrebbe, tant’è che tra i percorsi ne esiste pure uno che si chiama La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù e tra le quasi 900 canzoni lì raccolte ne troverai parecchie «patologiche» come questa di Pietrangeli...

Perchè vorresti togliere agli sfruttati il diritto di sognare di spegnere i ceri in culo ai padroni e di cantarlo?

Ti faccio infine presente che Paolo Pietrangeli, classe 1945, non è ancora morto, e mi pare che abbia un sito o quanto meno una pagina su Feisbuc... perchè non provi a continuare la discussione con lui?

Dead End - 2013/2/2 - 13:57


Daniele Rocca che trionferà
Evviva il PD(senzaL) e la Sua Libertas !!

Dicie Daniele Rocca:
Il padrone si venera MA NON SI TOCCA ! ..anche perchè mi si sono intrecciati i diti..! Come faccio?.. Ad afferrare il pitone.. il cero.. il sapone..? La testa?.. io non sono bravo al bowling..
Sto piombando in un marasma agghiacciantee.. Abbia pietà..!
Grazie... Com'è umaaano, LEI..

Manu' - 2013/2/3 - 23:47


Altro che sparare, qua è sparita non dico la lotta di classe ma perfino la dignità. Siamo all'adorazione del padrone. Come commentare altrimenti questo?

"Dopo tanti anni di cassa integrazione vedevamo solo il buio. Elkann e Marchionne ci hanno fatto rivedere la luce". Lidia, 46 anni, operaia dal 2000 nella fabbrica di Grugliasco che da oggi porta il nome dell'Avvocato Gianni Agnelli, non nasconde la gioia. E' una delle 500 tute blu che hanno applaudito a lungo e con calore i vertici della Fiat, in uno stabilimento tirato a lucido e completamente rinnovato, storicamente sempre stato una roccaforte della Fiom.

“E’ stato un giorno bellissimo, emozionante – racconta – e questo clima di condivisione, di unita’ non c’era solo oggi, per l’inaugurazione. Non e’ stato un fatto di facciata, da mostrare all’esterno, e’ quello che viviamo tutti i giorni. Noi siamo felici, non contano le tessere sindacali, basta con le polemiche. Oggi abbiamo applaudito tutti perche’ ci hanno dato di nuovo un lavoro e hanno riconosciuto le nostre competenze tecniche, la nostra professionalita”‘. Lidia ricorda gli anni bui alle spalle. “Abbiamo lottato a lungo per la salvezza di questa fabbrica e abbiamo ottenuto un risultato. E’ vero, ancora meta’ dei miei colleghi e’ fuori, in cassa integrazione straordinaria, ma rientreranno tutti perche’ produrremo sempre di piu’ e sono auto bellissime, non potranno non avere successo.

D’altra parte i vertici della Fiat lo hanno assicurato: entro quest’anno lavoreremo di nuovo tutti, insieme come in passato”. Lidia, che come gli altri lavoratori ha immortalato la giornata nelle foto scattate con i telefonini, tra lacrime e brindisi, apprezza anche la scelta di dare allo stabilimento il nome dell’Avvocato: “Anch’io, come migliaia di lavoratori, dieci anni ha ho fatto una coda lunghissima alla camera ardente e ai funerali. Dare alla fabbrica il nome di Giovanni Agnelli e’ per noi un altro motivo di orgoglio“.

Giovanni - 2013/2/4 - 10:00


A 'sto punto sorge spontaneo chiedersi, come già faceva 20 anni fa Gianfranco Manfredi, che fine abbiano fatto gli operai...

giorgio - 2013/2/5 - 08:16


Non ho dato dello psicolabile a tutti quelli che non concordavano con me, anzi, ho pure specificato che solo qualcuno qui in mezzo pare palesemente idiota. Vedo però che leggere con attenzione quanto uno scrive non è il forte quasi, e sottolineo quasi, di nessuno, almeno su questa pagina.
Ecco perché digerite Pietrangeli.

Fra l'altro, criticarlo non implica sorvolare sulle ingiustizie che da ogni parte del mondo da secoli alimentano il franco disgusto di ogni essere pensante contro chi, di quelle ingiustizie, è stato responsabile.

La mia critica non era rivolta a Pietrangeli: se così fosse, non sarei nemmeno stato a esternarla. L'ho sempre detestato quel tono saccente, quel prometeismo camuffato da spirito libero. La critica era verso la scelta di un sito che parla di canzoni contro la guerra e, seppur fra gli extra, mette questa. A quel punto tanto valeva mettere un qualunque altro pezzo, di qualsiasi autore: c'entrava sicuramente di più con la pace. Oppure mettere uno dei mille e mille canti popolari del sito 'il deposito', molto più veri e sentiti, quindi più radicali.

Ma leggo che 'ho rotto', quindi tenetevi le vostre convinzioni, sfogatevi pure con le canzoncine, con l'estremismo verbale, come allo stadio e rimanete felici, duri e puri. Spero solo che nessuno si faccia suggestionare più da queste urla d'impotenza per tradurle in uno sterile sadismo che getti ancora fango sul movimento delle masse, come invece accadde negli anni '70, i quali squagliarono tutto il buono del '65-'68; e buona fortuna.

D. R. - 2013/2/10 - 19:48


Guarda Daniele Rocca che è per il sottoscritto che hai rotto, per gli altri non so. Ma a te, evidentemente, piace tranciare giudizi ed esprimere condanne collettive e su epoche intere. E tutto per una buffa canzone...
Per me sei troppo serioso, troppo forbito, troppo accanito, poco rilassato... per questo me lo hai rotto.

Dead End - 2013/2/10 - 22:32


I soliti metodi democratici...
Con un buffone che intona canzoncine da asilo, umiliando la storia del comunismo, pur di parodizzare il mio nome (l'unico che appaia), ed altri che ne sparano di ogni sorta pur di nascondere i dati di fatto, sarei io il 'poco rilassato', solo perché scelgo la discussione razionale e non l'invettiva o il giustificazionismo a priori. Comico.
Sul sito di Pietrangeli scrivete pure voi (i vostri complimenti, s'intende: fra teste di granito ve la intenderete benissimo). Sarebbe anche interessante capire sotto quale di questi vostri coraggiosi nick si nasconda.
Saludos!

D.R. - 2013/4/7 - 22:19


Mi permetto di intervenire di nuovo anch'io, il più possibile pacatamente, su questa pagina che sta rischiando di diventare assai più "buffa" della canzone che ospita.

Premetto che questo mio intervento non è tanto come amministratore del sito (come tale, anch'io ho comunque approvato tutti gli interventi quando "ero di turno", mettiamola così...), ma esclusivamente a titolo personale. Però mi garberebbe mettere in chiaro alcune cose.

Personalmente vorrei ripetere che non nutro, né ho mai nutrito, una passione smodata per le canzoni di Paolo Pietrangeli, che comunque ritengo importanti in una data ottica politica e storica.

Ciò detto, la sezione degli "Extra" in cui compare questa canzone si chiama così proprio perché è tale. In quanto "mare magnum" di cose che non hanno nulla o poco a che vedere con il topic, pur vasto, del sito, è per forza di cose controversa; ci stanno pure antichi canti di guerra nordici, e ci può stare anche la canzone di Pietrangeli. La quale, comunque la si veda, ha a modo suo segnato un periodo. Peraltro, dello stesso Pietrangeli (sempre negli "Extra") è presente anche Contessa, la quale -manco a dirlo- ha scatenato a suo tempo una discussione anche più lunga di questa (specialmente dopo la "modifica" dei Modena City Ramblers).

Negli anni '60 e '70 ci sono stati a mio parere autori di ben altra levatura di Paolo Pietrangeli, accompagnata in alcuni casi anche da ben altra violenza e radicalità; ciononostante, conoscendolo un pochino, posso dire che è una persona gentilissima e non si ritiene certamente Dio in terra; tra le altre cose, come spesso accade, le cose migliori che ha scritto sono quelle che nessuno o quasi conosce, a parte gli "addetti ai lavori" che, per passione o per mestiere (o per tutte e due le cose) si occupano di queste cose.

Non posso quindi approvare certi toni di Daniele Rocca che mi sembrano dettati quasi da un odio personale (se così fosse, ovviamente, non lo posso sapere). A Daniele Rocca vorrei anche dire che certe sue "esternazioni" mi sembrano, come dire, quantomeno superficiali. Tipo quella degli "anni 70" che avrebbero "squagliato tutto il buono del '65 - '68". Anche perché negli anni tra il '65 e il '68 furono gettate le basi di ciò che sarebbe avvenuto nel decennio successivo, nel bene, nel male e più spesso ancora in un inestricabile groviglio di bene e male che, però, rappresentò lo slancio di una generazione intera. Slancio fatto di cose giuste e di errori, di bellezze e di orrori; caratteristiche di una società che fu, allora, davvero smossa. Non ritengo che nessuno abbia il diritto di liquidare gli anni '70 con facili frasi ad effetto, e in questo caso arrivo a dire anche che non lo permetto. E quindi intervengo.

Consiglierei a Daniele Rocca anche di informarsi un po' meglio, e di non citare a sproposito il "Deposito" dell'amico Sergio "Sergej" Durzu, sito con il quale siamo praticamente "gemellati" da sempre e con il quale esiste una relazione saldissima di amicizia e fratellanza. A parte il fatto, comunque, che i canti ospitati dal Deposito non sono "migliaia e migliaia", ma esattamente 1526 (come dichiarato sulla homepage), c'è anche da dire che sono anni che questo sito e il "Deposito" si scambiano liberamente decine e decine di canti e canzoni; abbiamo fatto interi raduni assieme in mezza Italia, partecipato assieme a non so quante iniziative di musica e di lotta, quindi sappiamo un po' meglio di te, caro Daniele Rocca, che cosa mettere o non mettere nei nostri siti, come presentarlo e come renderlo fruibile liberamente a chi voglia. Anche la "buffa canzoncina" di Paolo Pietrangeli (la quale, peraltro, è regolarmente presente anche nel "Deposito").

Con questo, auspico che eventuali altri interventi su questa pagina siano meno permeati da posizioni preconcette; da amministratore, però, mi sentirei di escludere categoricamente che Paolo Pietrangeli stesso sia intervenuto qua dentro sotto mentite spoglie. Ad ogni modo, non di rado capita al De Martino o a "Fino al Cuore della Rivolta" a Fosdinovo, quindi mi premurerò di informarlo io stesso di questa discussione che lo riguarda non appena se ne presenterà l'occasione (penso in tarda primavera o estate). Magari, così, anche lui avrà la possibilità di dire la sua. Mi sembrerebbe quantomeno opportuno.

Saluti a tutti, nessuno escluso.

Riccardo Venturi - 2013/4/8 - 01:02


Ma quali sarebbero questi dati di fatto di cui parla D.R.? Dove sarebbero tutti questi padroni e potenti crocifissi? Fino adesso sono andati crocifissi solo i poveri cristi (Cristo compreso).
Di che cavolo si preoccupa D.R.? Si rilassi e si tranquillizzi che, almeno per il momento, non c'è pericolo.

Piero Artusi - 2013/4/8 - 20:48


Parapà parapà
Daniele Rocca non trionferà
Daniele Rocca non trionf.

Manu a D.R.:

FRACCHIAA ! ! ! Ti credi una bandiera e invece sei solo FRAACCHIAAAA ! ! !

e chi cè piu buffone (e leccaculo) di FRAACCHIAAAA ? ! ? !

Manu' - 2013/4/9 - 23:10


magari fossi una bandiera
ti bruceremmo assieme ai padroni

ma come si fa a bruciare FRAACCHIAAAA ? ! ? !

Manu' - 2013/4/9 - 23:16


Ey-ey-ey dimmi tu signor Phaubus
Ey-ey-ey dimmi come si puo'
arrostire un Fracchietto ogni tanto
con la massima serenità

Manu' - 2013/4/20 - 23:37


io dico Manu' tu no ci dovresti pensar

Manu' - 2013/4/20 - 23:40


Apprezzo il tono civile del sig. Venturi, cui ha ovviamente subito fatto seguito la carovana di baggianate del solito giullare della domenica. Ho citato il Deposito perché non si presenta, diversamente da voi, come sito di canzoni contro la guerra, ma come sito di canti di protesta, quindi lì è giusto che ci sia anche la canzone di Pietrangeli.
Non ho nulla di personale contro questo autore. Si è peraltro rivelato difficile, come potrà attestare anche solo una rapida rilettura dei rispettivi interventi, criticarne una canzone. Molti autori hanno saputo fare autocritica; in teoria, potebbe farla anche lui.
Sugli anni '70 sono stato un po' categorico, per brevità. C'è chi lo è stato molto più di me, e su questioni di ampio respiro storico. Non mi pare dubbia la diversa qualità del decennio in questione rispetto a quello che lo precedette, dal punto di vista della protesta sociale. Ebbe in più il terrorismo, tanto per fare un esempio; anche il terrorismo di sinistra. Il Movimento si squagliò e non pochi entrarono in clandestinità. Inutile citarvi biblioteche intere che ne parlano e lo documentano. Poi ognuno sul proprio sito metta pure le canzoni che vuole, per carità: all'inizio avevo iniziato semplicemente sottolineando un'aporia rispetto all'impostazione generale (diversa dal Deposito, ripeto).

D. R. - 2013/5/11 - 00:25


Certo che Pietrangeli, va bene, riposi in pace, ma passare da questo a Costanzo e la De Filippi...

Aldo - 2021/12/9 - 00:07


al tempo di questa canzone nei cortei studenteschi si gridava: "celerino, basco nero, il tuo posto è il cimitero". a me, che vi partecipavo sembravano rappresentazioni teatrali, un po' come le tragedie greche, e così le ho sempre considerate. e gridavo i miei slogan allegramente.
Anche i testi di Pietrangeli vanno presi allo stesso modo. Ma conoscevate Pietrangeli, c'era forse una persona più pacioccona e dolce?
se qualcuno giudica letteralmente quei testi si comporta come i terroristi di quel tempio che scambiarono quelle rappresentazioni teatrali per veri programmi politici. E fu un'autentica tragedia!
riccardo

2023/2/25 - 09:13




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