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Suicide in the Trenches

Siegfried Sassoon
Lingua: Inglese


Siegfried Sassoon

Lista delle versioni e commenti


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[1918]
Poesia poi inclusa nella raccolta “Counter-Attack and Other Poems”.
Musica del compositore americano Harold Blumenfeld (1923-vivente?) da “War Lament”, composizione per coro basata sulle poesie di Sassoon (1970).
In precedenza, nel 1953, anche Hugo David Weisgall (1912–1997), compositore e direttore d’orchestra americano di origine ceca, mise in musica questa poesia nella sua opera “Soldier Songs for Baritone, n. 2.”

“… Voi, gente che ve ne state al calduccio,
Voi che gridate urrà quando il soldato passa in parata,
Chiudetevi in casa [vergognatevi] e pregate di non conoscere mai
L’inferno dove finiscono la gioventù e l’allegria…”

I knew a simple soldier boy
Who grinned at life in empty joy,
Slept soundly through the lonesome dark,
And whistled early with the lark.

In winter trenches, cowed and glum,
With crumps and lice and lack of rum,
He put a bullet through his brain.
No one spoke of him again.

***

You snug-faced crowds with kindling eye
Who cheer when soldier lads march by,
Sneak home and pray you'll never know
The hell where youth and laughter go.

inviata da Bartleby - 29/12/2010 - 15:27




Lingua: Italiano

Tentativo di traduzione italiana di Bartleby.
SUICIDIO NELLE TRINCEE

Conoscevo un soldato, un ragazzo di campagna
che sorrideva alla vita di una gioia vana,
dormiva profondamente tutto solo nella notte
e si svegliava al canto del gallo, fischiettando.

Nelle trincee d’inverno, atterrito e depresso
In condizioni sempre peggiori ed i pidocchi e ‎non una goccia di rum,
Si sparò un colpo in testa.
Nessuno parlò più di lui.‎

‎***

Voi, gente che ve ne state al calduccio,
Voi che gridate urrà quando il soldato passa in ‎parata,
Chiudetevi in casa [vergognatevi] e pregate di ‎non conoscere mai
L’inferno dove finiscono la gioventù e ‎l’allegria.‎

inviata da Bartleby - 22/11/2011 - 10:42




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Francesca Coin, dal suo interessante articolo ‎‎“Combattendo (nel)l’esercito: la lunga lotta dei ‎veterani americani” pubblicato sulla rivista telematica di studi sulla memoria femminile ‎‎“Deportate, esuli, profughe” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.‎

Francesca Coin insegna Sociologia delle migrazioni all’Università Ca’ Foscari di Venezia, si ‎occupa di donne, lavoro e diseguaglianza sociale e ha vissuto per diversi anni negli Stati Uniti ‎approfondendo i temi del militarismo e delle migrazioni.‎
Quindi ne sa certamente più del sottoscritto.‎
La sua traduzione – che ha sicuramente il pregio di provare a riprodurre lo schema metrico ‎dell’originale inglese – differisce dalla mia soprattutto per la prima quartina, dove la Coin introduce ‎già gli elementi negativi che si accentuano nelle due strofe successive, mentre io ho inteso che la ‎descrizione iniziale disegnasse la figura di un semplice, un giovane di campagna, che ha sempre ‎vissuto una vita quieta cadenzata dal ritmo dell natura e poi si trova improvvisamente proiettato in ‎un inferno per lui incomprensibile ed intollerabile. L’unica cosa è che oggi tradurrei “empty joy” ‎non come “gioia vana” ma come “gioia innocente”, proprio per accentuare l’opposizione con ‎quanto Sassoon racconta subito dopo…‎
Poi, nella seconda quartina la Coin traduce “crumps” con “crampi”… ci sta, per carità, ma ‎sembrandomi che crampi in inglese si dica “cramps”, io mi sono rivolto al ‎‎Dizionario dello slang ‎dove “crump” significherebbe uno stato di salute, fisica o mentale, in caduta libera…‎

Che ne dite, Riccardo e Lorenzo, voi che sapete meglio di me dell’inglese, dei neutrini e di molto ‎altro?‎
SUICIDIO NELLE TRINCEE

Conoscevo un giovane soldato
che ghignava senza gioia al fato
la notte dormiva nel timore‎
fischiava con le allodole all’aurora.‎

Nelle trincee invernali tra tristezza e timore
con i crampi i pidocchi senza liquore
si è infilato un proiettile nella testa
del suo nome da allora poco resta.‎

Voi folle compiaciute ed eccitate
che guardate i soldati marciare e tifate‎
andate a casa pregate Dio di non sapere
in quale inferno finiscono gioia e speme.‎

inviata da Bartleby - 23/11/2011 - 08:45




Lingua: Italiano

Tentativo di traduzione in italiano

Ho cercato per quanto possibile di mantenere il testo originale assieme alla musicalità della rima
SUICIDIO NELLE TRINCEE

Conoscevo un semplice ragazzo soldato
che rideva alla vita spensierato,
dormiva profondo nella notte nera
e all'alba fischiava come un capinera.

D'inverno la trincea, timorosa e mesta,
tra crampi, pidocchi e assenza di rum.
Una pallottola si piantò nella testa.
E nessuno di lui si curò più.

Voi folle compiaciute con gli occhi scintillanti
ch'applaudite i giovani soldati marcianti
fuggite a casa e pregate di non sapere
l'inferno in cui il riso e la giovinezza vanno a cadere.

inviata da Luca Rizzi - 30/4/2023 - 13:33


Il simple soldier boy è un giovane sempliciotto, con un risolino vuoto stampato sul volto ... molti soldati venivano reclutati anche se leggermente 'bacati', come suggerisce empty joy, oltre all'aggettivo simple.
Crump nel linguaggio militare indica le esplosioni ...

Marina - 29/11/2016 - 21:50


Interpretata anche da The Unthanks nel disco Lines part II interamente dedicato ai poeti della Prima Guerra Mondiale. Il link a Soundcloud nella sezione Download.

26/2/2023 - 00:06




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