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Africa Unite
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da "Rootz" (2010)


"È la fotografia di ciò che ci circonda" spiega Bunna, il cantante degli Africa Unite, "giorno per giorno ci stanno togliendo i diritti nei posti di lavoro, nelle scuole, ma nessuno sembra avere la forza di reagire. Ci si abitua a questa lenta asfissia di libertà, non succede nulla, sembra tutto normale e invece non lo è affatto. Ma c'è un problema di fondo, sarebbe importante e necessario informarsi, mentre oggi l'informazione è veicolata dagli strumenti di consenso delle tv nelle mani della politica. Giovani con la voglia di nuovo ce ne sono, anche ai nostri concerti. Ma la maggioranza vive nell'inconsapevolezza".
Non si muove foglia, ma tira brutta aria
dal basso un gesto immobile, non solleva polvere
su chi sta sopra e tira fili di collusioni equivoche
si loda poi si libera, senza specchi per l'anima
la farsa mi fa ridere,
non mi diverte perdere ciò che ci spetta
attraverso giri di parole, magiche e metriche tattiche verbali,
tra contraddizioni cicliche e overspeaking
percorriamo questo verde miglio verso il fondo
senza tentare di cambiare, senza tentare di cambiare

si vive di distrazione, dell'attenzione
refrattario a perdere
il potere di questo circo impastato di fango
illuminano letti, tacchi e profumi di pelle giovane
fingono e fungono da luccichio per le allodole
distogliendo il gregge dalle importanti, reali,
personali e ricorrenti problematiche
cercano di risolverle nel buio del palazzo
e in questo rovescio della medaglia
si cuciono addosso il loro diritto su misura
l'ingiusta giustizia è ormai consuetudine senza senso
come un'abitudine diventa consenso

persi tra vittime e sangue
strette di mano e sorrisi
bei film di parte costruiscono realtà fasulle
sonorizzate da ipocriti discorsi a voce grossa
che confondono e ci offendono,
diffondono e difendono la voce del padrone
screditando testimoni, ex compagni d'affari
che hanno lasciato il tavolo del gioco, cambiato le carte
e si sa, quando i patti non sono chiari, l'amicizia è breve

cercano una motivazione valida per l'opinione pubblica
che giustifichi atteggiamenti forti
la repressione, l'eliminazione di chi non serve più
se la posizione è scomoda si può cadere giù
in una piazza in una cella può succedere
la situazione irreparabile, che colpisce chi è più debole
chi ha un vestito da colpevole e non si spoglia più

ma allora cosa resta?
purtroppo ci si sente soli in questa indifferente quotidianità
scandita da libertà che sfugge tra dita di una
malata e debole costituzione con difficoltà di vita
in mesi troppo lunghi e sempre più in salita

sono tanti gli intolleranti, le ronde, le uniformi
MA DA QUESTA SICUREZZA, CHI CI SALVERÀ?
questa non è fiction, solo fredda verità

vedo nero l'oggigiorno credimi,
ma non c'è photoshop o editing
che possa modificare il colore delle cose
solo consapevolezza e impegno
possono cambiare la realtà
quindi

APRI GLI OCCHI E CERCALA
RINCORRILA E RICORDALA
VIVILA E DIFENDILA
LA NOSTRA LIBERTÀ

27/9/2010 - 09:55




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