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Les reproches de La Tulipe à Madame de Pompadour, ou Comprenez-vous?

anonyme
Langue: français


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Paysans sans peur
(Malicorne)
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(anonyme)
Mon père m'y marie (ou Le crapaud)
(Gabriel Yacoub)


[1757]
Testo attribuito a Voltaire
Paroles attribuées à Voltaire

Il testo è ripreso da fr.wikipedia: Bataille de Rossbach
Les paroles sont reproduites d'après fr.wikipedia: Bataille de Rossbach
Interpretata dai / Interprétée par Malicorne (1993)


Interpretata da Gabriel Yacoub (2012). La canzone fa parte della grande antologia di Marc Robine, Anthologie de la Chanson Française (éd. Albin Michel, 1993), corredata di 14 cd.



Charles de Rohan-Soubise
Charles de Rohan-Soubise
Da taluni attribuita addirittura a Voltaire, questa canzone si riferisce ad un episodio della Guerra dei Sette Anni (1756-1763), la prima vera guerra mondiale, perché coinvolse non solo le potenze europee ma anche i loro possedimenti coloniali.
Nel 1757 a Rossbach, un paese della Sassonia-Anhalt, l’armata francese, pur avendo forze soverchianti, fu massacrata dai prussiani, e tutto a causa dell’inettitudine del suo comandante, tal generale Charles de Rohan-Soubise, posto a capo dell’esercito non per meriti militari ma cortigiani, in quanto protetto di Madame de Pompadour, la potentissima amante di Luigi XV.
Della serie: “quando l’inettitudine dei capi aggiunge macello al macello” Ovviamente l’inetto generale continuò a restare in sella anche dopo la disfatta e dalle grazie della Pompadour passò a quelle di madame du Barry e fu pure ministro sotto Luigi XVI. Una canzone che ricorda molte altre canzoni di dileggio verso i capi, specie quelli militari, come quelle dedicate al nostro general Cadorna.
Si vous vous contentiez, Madame,
De rendre le roi fou de vous,
L'amour étant l'affaire des femmes,
Nous n'en aurions aucun courroux.
Comprenez-vous?

Mais depuis quelque temps. Marquise,
Vous voulez gouverner en tout;
Laissez-moi dire avec franchise
Que ce n'est pas de notre goût.
Comprenez-vous?

Que vous nommiez des Eminences
Et des abbés tout votre soûl,
Que vous régentiez les finances.
Après tout le soldat s'en fout.
Comprenez-vous?

Mais, quand vous nommez, pour la guerre
Certain général archifou.
Il est normal que le militaire
Vienne un peu vous chercher des poux,
Comprenez-vous?

Parce qu'un beau soir, à Versailles,
Vous avez joué les touche-à-tout,
Nous avons perdu la bataille
Et moi je n'ai plus qu'un genou,
Comprenez-vous?

Je ne suis pas méchant, Marquise,
Mais vous savez, j'aimais beaucoup
Tous ces amis qui, sous la bise,
Ce soir ne craignent plus le loup,
Comprenez-vous?

Je l'aimais bien, mon capitaine:
Il est tombé percé de coups;
C'était un bon gars de Touraine,
Il ne rira plus avec nous,
Comprenez-vous?

Tous ces amis, chère Marquise,
Seraient aujourd'hui parmi nous,
Si vous n'aviez nommé Soubise,
Cet incapable! Ce filou!
Comprenez-vous?

Car ce n'est pas un jeu la guerre,
Madame, il s'en faut de beaucoup!
On peut y perdre, comme mon frère,
Ses entrailles sur les cailloux,
Comprenez-vous?

Mais je ne fais pas de manière,
Et si je pleure devant vous,
C'est que mon père est dans la terre
Et que ma sœur n'a plus d'époux.
Comprenez-vous?

Du sang de mes chers camarades,
Un ruisseau rougit tout à coup;
Aucun poisson ne fut malade,
Car les poissons avalent tout,
Comprenez-vous?

Mais quand nous n'aurons plus de larmes,
Quand nous serons à bout de tout,
Nous saurons bien à qui, Madame,
Il nous faudra tordre le cou,
Comprenez-vous?

envoyé par Bartleby - 15/9/2010 - 14:45



Langue: italien

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
15 giugno 2018 18:50

Jeanne-Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour (1721-1764)
Jeanne-Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour (1721-1764)
RIMPROVERI DI FANFAN LA TULIPE ALLA SIGNORA DI POMPADOUR, o LO CAPITE?

Se vi contentaste, Signora,
Di rendere il Re folle di Voi
(Poiché l'amore è cosa da donne),
Noi non ne saremmo sdegnati,
Lo capite?

Ma da qualche tempo, Marchesa,
Volete governare in ogni cosa;
Fatemi dire con franchezza
Che noialtri non lo gradiamo.
Lo capite?

Che voi nominiate Eminenze
E abati a vostra sazietà,
Che voi reggiate le finanze,
Dopo tutto il soldato se ne frega.
Lo capite?

Ma quando per fare la guerra
Nominate un certo imbecillissimo generale,
È normale che un militare
Vi venga un po a fare le pulci,
Lo capite?

Perché una sera a Versaglia
Avete giocato a fare il Ghe-pensi-mì,
Abbiamo perso la battaglia
E a me è rimasto solo un ginocchio,
Lo capite?

Io non son cattivo, Marchesa,
Ma, sapete, volevo molto bene
A tutti gli amici che nella tramontana
Stasera non han più paura del lupo. [1]
Lo capite?

Gli volevo bene, al mio capitano:
È caduto crivellato di colpi;
Era un bravo ragazzo di Turenna,
Assieme a non non riderà più.
Lo capite?

Tutti questi amici, cara Marchesa,
Sarebbero oggi tra di noi,
Se non aveste nominato Soubise,
Quell'incapace, quel furfante!
Lo capite?

Ché non è un gioco la guerra,
Signora, ne è ben lungi!
Ci si può perdere, come mio fratello,
Le budella sopra i sassi,
Lo capite?

Però non faccio certo la scena,
E se piango in Vostra presenza,
È perché mio padre è sottoterra,
E mia sorella non ha più un marito.
Lo capite?

Del sangue dei miei compagni
Di colpo si fe' colorato un ruscello di rosso; [2]
Nessun pesce se n'è ammalato,
Perché i pesci inghiottono tutto, [3]
Lo capite?

Ma quando non avremo più lacrime,
Quando tutto sarà finito per noi,
Sapremo bene a chi, Signora,
Bisognerà torcere il collo.
Lo capite?
[1] Cioè: Sono crepati.

[2] Mi si perdoni questa resa vagamente “dantesca” (“che fe' l'Arbia colorata di rosso...”)

[3] La Pompadour faceva “Poisson” di cognome (“pesce”).

15/6/2018 - 18:50


Per accompagnare la traduzione di questa storica canzone settecentesca, per prima cosa una notazione interna: nel sito era presente come doppione (attribuita anche a Gabriel Yacoub, che ne è stato comunque magistrale interprete). La pagina doppia è stata, ovviamente, eliminata. Anche la presente pagina è stata “reimpostata” nel titolo: quello originale pare essere stato Reproches ecc., mentre Comprenez-vous? è il titolo con cui generalmente è più nota, ma secondario.

Sulla natura di questa canzone: sul suo carattere ferocemente satirico non possono esistere dubbi. Il disastro di Rossbach (5 novembre 1757) fa parte della cosiddetta “Guerra dei Sette Anni”, che nella ipotetica classifica delle guerre più stupide e inutili della Storia farebbe senz'altro parte della “Top Ten”: una querelle tra prìncipi di cui un'ironica visione è offerta da un capolavoro del cinema, Barry Lyndon di Stanley Kubrick. A Rossbach, cinquantaquattromila soldati francesi e austriaci furono messi in rotta dai 22.000 prussiani di Federico II grazie, peraltro, non a un colpo di genio stratosferico, ma a una manovra più che classica, già conosciuta dai tempi di Annibale il cartaginese. Tanto per sottolineare le “capacità strategiche” del general Soubise, che evidentemente ignorava persino l'ABC. Il risultato furono oltre ottomila morti. Per le strade di Parigi, dopo la disfatta di Rossbach, giravano strofette del genere che segue:

Soubise dit, la lanterne à la main,
J'ai beau chercher, où diable est mon armée ?
Elle était là pourtant hier matin.
Me l'a t’on prise ou l'aurais-je égarée ?
Prodige heureux ! La voilà, la voilà !
Ô ciel ! Que mon âme est ravie !
Mais non, qu'est-ce donc que cela ?
Ma foi, c'est l'armée ennemie.

[Soubis disse, con la lanterna in mano,
Ho voglia a cercare, dove diavolo è la mia armata?
Eppure ieri mattina era là.
Me l'hanno presa, o la ho smarrita?
Mirabile prodigio! Eccola! Eccola!
Cielo! Com'è estasiata la mia anima!
Ma no! E allora quella cos'è?
Accidenti, è l'armata nemica.]


L'attribuzione del testo di questa canzone a Voltaire non è del tutto infondata; voltairiana è l'ironia mordace di cui è permeata, e più voltairiano ancora è la il biglietto di congratulazioni, dopo Rossbach, che egli scrisse a Federico II di Prussia, che di Voltaire era, come è noto, il protettore. I rumori e le voci sulla nomina del generale Soubise a comandante supremo grazie ai buoni uffici e agli intrighi della Pompadour giravano però da ben prima della disfatta di Rossbach. Così com'erano esistite le “Mazarinades” ai tempi della Fronda, all'epoca giravano le “Poissonades” (il cognome della Pompadour, Poisson “Pesce”, era costantemente fatto segno di sarcasmi). Le “Poissonades” erano in forma di canzoni, strofe e libelli dove le manie politiche della Pompadour erano messe in ridicolo, seppure generalmente entro certi limiti. Era possibile permettersi di attaccare l'entourage del Re (e specialmente la sua favorita) per evitare, ovviamente, di prendere di mira direttamente il Sovrano; è, in ultima analisi, anche questo un fenomeno di fronda. In realtà, nonostante sia indubbio che il generale Soubise rientrasse nelle “grazie” della Marchesa, la sua nomina a comandante supremo spettava comunque al Re Luigi XV, ed è il Re che viene colpito nelle “Poissonades”. Il fatto che, nella canzone, le “reproches” vengano affidate al mitico personaggio di Fanfan La Tulipe (reso notissimo dal film del 1952 di Christian-Jaque, interpretato da Gérard Philipe), icona del valente soldato francese, è assolutamente indicativo. Quel che però è assolutamente da notare in questa canzone, al di là della sua natura stessa di canzone di fronda e di Poissonade legata a una data epoca, è la sua decisa e violenta chiarezza. In particolare, l'ultima strofa instilla un pensiero: siamo a quarant'anni prima della Rivoluzione, ma i germi vi si vedono tutti quanti, e senza appello.

Quel che episodi come la battaglia di Rossbach devono avere significato per preparare la Rivoluzione dell' '89 è forse difficilmente percepibile al giorno d'oggi. L'istituto monarchico, in Francia, ha mostrato le sue prime crepe quando l'assolutismo sembrava essere ben lontano dall'essere messo in discussione e generava ancora soltano fenomeni di fronda; ma è, come sempre, proprio nei componimenti popolari che tali crepe si avvertono palesemente. [RV]

Riccardo Venturi - 17/6/2018 - 20:59




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