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Il brigante

Quarto Stato
Langue: italien


Quarto Stato

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Luca Marano
(Quarto Stato)
Cantata per Rocco Scotellaro
(Quarto Stato)
Il pullmann
(Quarto Stato)



[1975]
Testo e musica di Nadia Furlon e Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato
Lyrics and music by Nadia Furlon and Mario Acquaviva
Album: Quarto Stato

quastat


"E' stato uno dei primi gruppi della Cooperativa L’Orchestra, l'etichetta musicale degli Stormy Six. Il loro disco, che prendeva il nome Quarto Stato, uscito nel 1975, ha avuto un certo ruolo nel campo della nuova musica politica, grazie alle numerose esibizioni, sostenute anche all’estero, soprattutto in Germania. Il disco era firmato dai due componenti del Quarto Stato, Nadia Furlon e Mario Acquaviva, che provenivano dalla Commissione Culturale del Movimento Studentesco, e si avvaleva del contributo di musicisti occasionalmente strappati al terreno jazzistico, Gaetano Liguori, Roberto Del Piano. C’erano alcuni pezzi che si elevavano sopra gli altri, Il brigante, Luca Marano (ripresi dalle tradizioni popolari del sud) e Non è tempo... Per dissapori con L’Orchestra il Quarto Stato non incise poi più nulla, preferendo suonare in giro e preparare nel 1978 uno spettacolo (“Contrasto”) alquanto ambizioso ma che si tramutò in un disastro a tutti i livelli. Questo forse contribuì allo sfaldamento e alla disgregazione del duo".

Quarto Stato

1. Luca Marano
2. Orta Nova 1948
3. Il brigante
4. Cantata per Rocco Scotellaro
5. Tonino e Carlo Magno
6. Il pullmann
7. Non è tempo...

Dedicata ad Antonino.

Sentivi l'odio dentro più duro del diamante
la sera di quei morti al passo del Brigante,
il vento che frustava con brividi d'acciaio
ogni cosa nelle valli imbrunite di gennaio.

Tra le mani una tazza di vino infuocato,
la luna scolpiva lo sguardo gelato,
un agguato improvviso, si sparò sulla vetta,
su quei monti sfiniti si alzò la vendetta.

"ITALIA MALEDETTA, Italia sconosciuta,
quanti figli hai ucciso, da quando sei venuta."

...E noi contadini ci chiamano briganti
noi lottiamo per il pane e per tirare avanti,
ma non ci fermeranno ne' carcere ne' fame,
la terra, l'acqua, il sole sapremo liberare.

Chi e' morto quella sera stringendo fra le mani
pietre consumate che non gli davan pane,
e' vivo e' un brigante che va come il vento
spazzando nel mondo di chi soffre il lamento.

Perchè ci hai messo il cuore, nel sangue e nelle ossa
la coscienza e la certezza di una vittoria rossa.

envoyé par adriana - 5/8/2010 - 13:54


Ho trovato questo in rete con il mio amico Raffaele Kohler alla tromba:

Tataj - 15/3/2017 - 16:55


Ho trovato anche questo che dovrebbe essere la versione originale:

Tataj - 15/3/2017 - 17:05




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