Lingua   

Il diciassette marzo

Lucilla Galeazzi
Lingua: Italiano


Lucilla Galeazzi


Il diciassette marzo
lasciammo le officine
per dire a lor signori
non più morti e rovine.

Il patto che firmaste
è un tradimento nero
che renderà l'Italia
serva dello straniero.

Inermi marciavamo
quand'ecco la sbirraglia
ci affrontan con le gippe
a colpi di mitraglia.

Noi le gridammo pace
ma ci risposer guerra
e di sangue innocente
si fe rossa la terra.

Aveva ventun anni
ed era ardito e forte
pace gli disse o infami
ma voi gli deste morte

O guardie scellerate
celere maledetta
il sangue di Trastulli
dal ciel grida vendetta

O sposa giovinetta
a te e al tuo pargoletto
gridiam che l'assassino
non morirà nel letto.

E tu gente ternana
che sulla bara hai pianto
raccogli il giuramento
propaga questo canto.



Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org