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Ballata per un ferroviere

Gruppo sei Genova
Lingua: Italiano




Un ferroviere era quel tale
che per morire scelse Natale.
Da una finestra entrò nella storia
che parla di fame, non certo di gloria

Aveva due figlie, un'idea, un mestiere
credeva nel dire e non nel tacere
per essere pulitodi dentro e di fuori
rischiava la vita fra i locomotori

Agganciava carrozze agganciava vagoni
sognava da sveglio dei tempi più buoni
ma quando la sorte è puntigliosa
arriva la morte in forma curiosa
che gli procura, umano aeroplano
un volo notturno da un quarto piano
e lo riduce in quattro e quattr'otto
in un mucchio di cenci, di ossa un fagotto.

Pino Pinelli era quel tale
che per morire scelse Natale,
da una finestra entrò nella storia
che parla di infamia non certo di gloria

All'alba non muore soltanto la notte,
muore anche l'uomo e il suo divenire,
e il sangue caldo che bagna il selciato
è un discorso appena iniziato.

Passati stupori e costernazioni
nascono voci, si fanno ilazioni,
si cercano insomma astratte scuse
come il poeta cerca le Muse.

Ma il morto rimane, col sangue fra i denti
non l'hanno ammazzato i suoi respingenti.
Un po' di cordoglio, la stampa è vicina,
e il ferroviere va al posto di Mina,
mentre si scrive in ferrovia:
il manovratore è andato via
Per creare un vuoto nel mondo operaio,
non serve neppure ammazzarne un migliaio:
basta un dramma, il mistero, l'inchiesta,
segue chi piange, chi urla, protesta,

Pino Pinelli era quel tale
che per morire scelse Natale.
Da una finestra entrò nella storia,
che parla di fame, non certo di gloria.

Si cerca il tritolo, la droga , le donne,
e mentre si fruga, si cerca, si indaga,
ti salta fuori la busta paga,
che ti dimostra in maniera evidente
che chi lavora incassa un bel niente.

All'alba non muore soltanto la notte,
muore anche l'uomo e il suo divenire,
e il sangue caldo che bagna il selciato
è un discorso appena iniziato.



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