Lingua   

À Biribi

Aristide Bruant
Lingua: Francese


Aristide Bruant

Ti può interessare anche...

Les Pègres
(anonimo)
Le Matin du Grand Soir
(Marc Ogeret)
Bas Biribi
(Charles D'Avray)


[1892]
Paroles et musique: Aristide Bruant
Testo e musica: Aristide Bruant
Recueil/Raccolta: "Dans la rue. Chansons et monologues, Vol.2, 1889-1895"
Enregistrement/Registrazione: Disques Pathé, 1911.




Si veda anche Bas Biribi di Charles d'Avray, sul medesimo argomento (probabilmente D'Avray ha ripreso la sua canzone proprio da questo componimento). Ricordiamo comunque che "Biribi" erano chiamati i battaglioni disciplinari in Africa del Nord (dei veri e propri bagni penali militari, che comportavano la vita in penitenziari per i soldati) destinati a ricevere i militari insubordinati e refrattari, e i disertori. La disciplina vi era ovviamente durissima e disumana. Poco prima che Bruant scrivesse questa celebre canzone, lo scrittore e giornalista Georges Darien aveva pubblicato un libro, "Biribi, Discipline militaire" (1890); è pressoché certo che Bruant vi si sia ispirato. La parola "Biribi" sembra derivare dall'italiano "Biribisso", che indica un gioco di carte fortemente d'azzardo (e "biribi" si chiama anche un analogo gioco francese); non è chiaro il passaggio che lo ha portato a designare i battaglioni punitivi. La canzone è entrata a far parte stabile del repertorio anarchico: così è stata incisa anche dai "Quatre Barbus" nel disco "Chansons anarchistes". Ma fa parte anche del repertorio dell'antimilitarista Marc Ogeret. [CCG/AWS Staff]

Cette chanson est paroles et musique de Aristide Bruant. Aristide Bruant (1851-1925)l'a enregistré vers 1911 pour les disques Pathé. Cette enregistrement figure, entre autre sur le double CD "Aristide Bruant" (EPM 983302) paru en 1994.

felhendler.daniel@laposte.net
(FELHENDLER Daniel)

Y en a qui font la mauvais' tête
Au régiment,
I's tir' au cul, ils font la bête
Inutil'ment
Quand i's veulent pus fair' l'exercice
Et tout l' fourbi
On les envoi' fair' leur service
A Biribi.

A Biribi, c'est en Afrique
Où qu'le pus fort
Est obligé d'poser sa chique
Et d'fair' le mort;
Où que l'pus malin désespère
De fair' chibi,
Car on peut jamais s'faire la paire,
A Biribi.

A Biribi, c'est là qu'on marche,
Faut pas flancher
Quand le chaouch crie : "En avant ! marche !"
I' faut marcher,
Et quand on veut fair' des épates,
C'est peau d'zebi :
On vous fout les fers aux quat' pattes
A Biribi.

A Biribi, c'est là qu'on crève
De soif et d'faim
C'est là qu'i faut marner sans treve
Jusqu'à la fin !...
Le soir, on pense à la famille,
Sous le bourbi...
On pleure encor' quand on roupille,
A Biribi.

A Biribi, c'est là qu'on râle
On râle en rut,
La nuit on entend hurler l'mâle
Qu'aurait pas cru
Qu'un jour i' s'rait forcé d' connaître
Mam'zelle Bibi,
Car tôt ou tard il faut en être,
A Biribi.

On est sauvag', lâche et féroce,
Quand on en r'vient...
Si par hasard on fait un gosse,
On se souvient...
On aim'rait mieux, quand on s'rappelle
C'qu'on a subi,
Voir son enfant à la Nouvelle
Qu'à Biribi,
Qu'à Biribi.

inviata da Riccardo Venturi - 2/11/2005 - 16:26



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
10 novembre 2008
A BIRIBÌ

C'è chi non gliene sta bene una
Al reggimento,
Chi non smuove il culo, chi fa lo scemo
Inutilmente
Quando non voglion più esercitarsi
E tutto il resto,
Li mandano a fare il servizio a Biribì,
A Biribì.

Biribì sta in Africa,
Dove il più forte
Deve proprio abbassar la cresta
E fare il morto
Dove il più furbo non può sperare
Di farla franca,
Non ci si fa mai a tagliar la corda a Biribì,
A Biribì.

A Biribì, laggiù si marcia,
Non si può mollare
Quando il caposquadra urla d'andare avanti
Bisogna marciare
E se si vuole fare gli smargiassi,
Non c'è niente da fare:
Vi mettono i ferri braccia e gambe, a Biribì,
A Biribì.

A Biribì, laggiù si crepa
Di fame e di sete,
Bisogna sgobbare senza tregua
Fino alla fine
La sera si pensa alla famiglia
Sotto il tendone...
Si piange ancora quando si dorme, a Biribì,
A Biribì.

A Biribì, sono lamenti,
Lamenti a iosa,
La notte si sente urlare quello
Che si credeva
Che un giorno avrebbe dovuto conoscere
La signorina Bibì,*
Ché prima o poi tanto ci finisce, a Biribì,
A Biribì.

E si è selvatici, vili, feroci
Quando si torna,
Se per caso si fa un bambino
Ci si ricorda.
Sarebbe meglio, quando si ripensa
A quel che si è subito,
Vedere il proprio figlio in orfanotrofio
Che a Biribì,
Che a Biribì.

* la ghigliottina.

10/11/2008 - 16:18




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org