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It's The End Of The World As We Know It (And I Feel Fine)

R.E.M.
Language: English


R.E.M.

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Related Songs

El gringo
(Ligabue)
Green Grow The Rushes
(R.E.M.)
Leonard Cohen: Bird On The Wire
(GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG)


Album: "Document" (1987)

remitstheend


Non sono sicuro che questa famosissima canzone dei R.E.M., sicuramente una dei migliori pezzi del gruppo di Athens, sia propriamente una canzone contro la guerra. È però una canzone che parla della fine del mondo, e visti gli anni in cui è stata scritta è probabile che il timore di una fine del mondo a seguito di una guerra con armi nucleari sia all'origine della canzone.

Ma date una rapida lettura della seconda e terza strofa: non sembra una descrizione quasi profetica degli USA di Bush Jr?

Gruppo a gruppo i cronisti vengono confusi, licenziati, manipolati, censurati...
Quello è un modo scorretto di agire! Bene, e allora?
Accidenti! Straripamento di acque, di persone e di cibo omologato, ma ce la caveremo... salvatevi! Servitevi!
Ascoltate il vostro cuore che finge di soffrire imbambolato, ascoltate con riverenza, ascoltate la destra vero?
Ma tu sanguigno, patriottico, sbatti, combatti, ti infiammi, indichi la retta via, ti senti piuttosto nevrotico...

Da segnalare che tutti i personaggi citati nella canzone (Lenny Bruce, Leonard Bernstein, Leonid Breshnev e Lester Bangs) non hanno niente in comune se non le iniziali del nome e che "jelly bean" sembra che fosse il dolce preferito di Reagan (boom!)


Per saperne di più R.E.M. Fanzine
(Lorenzo Masetti)
That's great, it starts with an earthquake, birds and snakes, an aeroplane... Lenny Bruce is not afraid...
Eye of a hurricane, listen to yourself churn, world serves its own needs, dummy serve your own needs...
Feed it off an aux, speak, grunt, no... strength, no... ladder structure, clatter with fear, fight, down, high...

Wire in a fire representing seven games in a government for hire and a combat site...
Left of west and coming in a hurry with the Furies breathing down your neck...
Team by team reporters baffled, trumped, tethered, cropped...
Look at that low playing! Fine, then?

Uh oh, overflow, population, common food, but it will do... save yourself! Serve yourself!
World serves its own needs...
Listen to your heart bleed dummy with the rapture and the revered and the right, right?
You vitriolic, patriotic, slam, fight, bright, light, feeling pretty psyched...

It's the end of the world as we know it...
It's the end of the world as we know it...
It's the end of the world as we know it and I feel fine...

Six o'clock -TV hour- don't get caught in foreign towers, slash and burn, return, listen to yourself churn...
Locking in, uniforming, book burning, blood letting, every motive escalate, automotive incinerate...
Light a candle, light a votive, step down, step down... watch your heel crush, crushed...

Uh oh, this means no fear cavalier! Renegade and steer clear!
A tournament, a tournament, a tournament of lies...
Offer me solutions, offer me alternatives and I decline...

It's the end of the world as we know it...
It's the end of the world as we know it...
It's the end of the world as we know it and I feel fine (I feel fine)...
(It's time I have some time alone)

It's the end of the world as we know it...
(It's time I have some time alone)
It's the end of the world as we know it...
(It's time I have some time alone)
It's the end of the world as we know it and I feel fine (I feel fine)...

The other night I dreamt of knives, continental drift divide, mountains sit in a line... Leonard Bernstein...
Leonid Brezhnev, Lenny Bruce and Lester Bangs... birthday party, cheesecake, jelly bean, boom!
You symbiotic, patriotic, slam book neck, right? Right!

It's the end of the world as we know it...
(It's time I have some time alone)
It's the end of the world as we know it...
(It's time I have some time alone)
It's the end of the world as we know it and I feel fine...

2005/10/5 - 23:02




Language: Italian

Versione italiana da R.E.M. fanzine
È LA FINE DEL MONDO CHE CONOSCIAMO (E IO MI SENTO BENE)

Grandioso! inizia con un terremoto, uccelli e serpenti, un aeroplano... Lenny Bruce non ha paura...
Occhio del ciclone, prendi in seria considerazione le tue preoccupazioni, il mondo serve i suoi bisogni,
soddisfa ciecamente i tuoi bisogni... ingozzati, fatti sentire... voglia di protestare? No! Forza per reagire? Neanche...
Una struttura cedevole, urlate per lo spavento, accalcatevi su e giù...

Trastullarsi con le armi è il passatempo preferito di un governo in affitto tramutato in un campo di battaglia...
La fuga dall'occidente, vi accalcate presi dal panico mentre le Furie vi alitano dietro il collo...
Gruppo a gruppo i cronisti vengono confusi, licenziati, manipolati, censurati...
Quello è un modo scorretto di agire! Bene, e allora?

Accidenti! Straripamento di acque, di persone e di cibo omologato, ma ce la caveremo... salvatevi! Servitevi!
Il mondo asseconda i suoi bisogni...
Ascoltate il vostro cuore che finge di soffrire imbambolato, ascoltate con riverenza, ascoltate la destra vero?
Ma tu sanguigno, patriottico, sbatti, combatti, ti infiammi, indichi la retta via, ti senti piuttosto nevrotico...

È la fine del mondo che conosciamo...
È la fine del mondo che conosciamo...
È la fine del mondo che conosciamo ed io sto bene...

Sei in punto, ora della TV, non farti intrappolare in una torre straniera: abbatti, brucia, torna...
Prendi in seria considerazione le tue preoccupazioni...
Ingabbiare, uniformare, bruciare libri, spargere sangue, amplificare ogni diverbio, dare fuoco agli automezzi...
Accendete una candela, pregate il vostro santo protettore, abbassate le armi, guardate i vostri arti smembrati...

Oh, questa è solo la prova dell'eroismo, signore! Diserta e stattene alla larga!
Un torneo, un torneo, un torneo di bugie...
Offritemi delle soluzioni, offritemi delle vie di uscita ed io mi farò da parte!

È la fine del mondo che conosciamo...
È la fine del mondo che conosciamo...
È la fine del mondo che conosciamo ed io sto bene...

È la fine del mondo che conosciamo... (è tempo che me ne stia un po' da solo...)
È la fine del mondo che conosciamo... (È tempo che me ne stia un po' da solo...)
È la fine del mondo che conosciamo ed io sto bene... (è tempo che me ne stia un po' da solo...)

L'altra notte ho sognato coltelli, la deriva dei continenti, montagne che si agglomerano una accanto all'altra...
Leonard Bernstein, Leonid Breznev, Lenny Bruce e Lester Bangs... la torta di compleanno, torta al formaggio, gelatina, boom!
Tu simbiotico, patriottico, forte del tuo sapere, giusto? Giusto!


È la fine del mondo che conosciamo... (è tempo che me ne stia un po' da solo...)
È la fine del mondo che conosciamo... (È tempo che me ne stia un po' da solo...)
È la fine del mondo che conosciamo ed io sto bene... (è tempo che me ne stia un po' da solo...)

2005/10/5 - 23:08




Language: Italian

Versione italiana di Ligabue (1994)
A CHE ORA È LA FINE DEL MONDO?

Che or'è, scusa ma che or'è
che non lo voglio perdere l'ultimo spettacolo
Fine del mondo in Mondovisione
Diretta da S. Pietro per l'occasione
La Borsa sale, i maroni no
Ferri batte il record di autogoal
Le liste del Giudizio Universale
saranno trasmesse dai telegiornali
a reti unificate e poi sulla pagina 666
Prima però sul Canale 9 ci sarà il Terzo Festival del dolore
con la finale dei casi umani meno meno umani che mai
I Puttanieri ci diano dentro che la di là niente ciccia niente
niente ma tu giri più leggero
bruciando la tua scorta di preservativi
Fiorin Fiorello l'amore è bello se ci sei tu

A che ora è la fine del mondo?
A che ora è la fine del mondo?
A che ora è la fine del mondo?
Che rete è?

Destra Sinistra Su Giù Centro
Fine del mondo con palle in giramento
Che chi è fuori è fuori e chi è dentro è dentro
e fuori TV NON SEI NIENTE
Ultimo appello per i merdaioli:
finitevi la merce che di là non funziona
Altro girone, altro regalo:
niente caramelle per i leccaculo
Ok il girone è giusto! OK? OK!

A che ora è la fine del mondo?
A che ora è la fine del mondo?
A che ora è la fine del mondo? Macellai da Disneyland
Che rete è? Che ora è? Che rete è? Che ora è?

A che ora è la fine del mondo? Posso salutar mammà?
A che ora è la fine del mondo? Posso salutar papà?
A che ora è la fine del mondo? Posso salutar Fefè?
A che ora è?

Forse la di là mancherà qualcosa:
casa, Chiesa, tele e cosa?
Serial killers, serial politici,
morti in diretta, i migliori casi clinici
i cazzi vostra in onda… ok? ok!

A che ora è la fine del mondo? Posso salutar mammà?
A che ora è la fine del mondo? Posso salutar papà?
A che ora è la fine del mondo? Posso salutar Fefè?
Che rete è?

2005/10/5 - 23:11


Leonard Bernstein. Leonid Breshnev, Lenny Bruce and Lester Bangs non hanno nulla in comune se nn le iniziali. Falso! Sono tutti di origini ebraiche.

Alex - 2006/9/22 - 18:35


Morìa di merli e/o corvi e pesci in Arkansas, morìa di arselle e granchi a Scarlino, morìa di tortore a Faenza, strage di bovini a Parabiago, a Salerno muoiono le palme del lungomare, in Inghilterra crepano in massa persino i corgi della Regina, senza contare la morìa di soldati in Afghanistan ed Iraq e la morìa di un mucchio di povera gente di ogni razza e credo in giro per il nostro bel globo terracqueo, compresi quegli ottanta migranti appena affogati nel golfo di Aden... Che dite? Ci siamo quasi?!?

Bartleby - 2011/1/3 - 21:14


adriana - 2011/1/4 - 12:47


Cavolo, ma tu finisci sempre col darmi un sacco di lavoro, brigantessa!

Bartleby - 2011/1/4 - 12:52


Se John Lennon e Leonard Cohen avessero conosciuto i dati riportati in questo articolo forse non avrebbero scritto le loro bellissime "Free As A Bird" e Bird On The Wire

“Libero come un uccello?”, mah, forse libero soltanto di crepare…




A proposito dei merli con le ali rosse (Agelaius phoeniceus) che qualche giorno fa in Arkansas sono piovuti in massa dal cielo, stecchiti a migliaia, una biologa americana ci dice che non è per nulla un fatto raro e che i numeri del genocidio quotidiano dei volatili sono, già nei soli States, davvero impressionanti. Grandi o piccoli che siano, i nostri amici in penne e piume sono molto vulnerabili e morirebbero comunque a milioni anche se sul pianeta non esistesse l’uomo, ma tutte le nefaste conseguenze dell’antropizzazione e le attività dell’ “industriosa” civiltà umana hanno moltiplicato esponenzialmente la naturale ecatombe, tanto da rendere oggi preoccupante il declino della popolazione volatile mondiale.
Allora, pare che nei soli States ogni anno crepino 5 miliardi di uccelli, quasi 14 milioni di pennuti al giorno…
Okkei, a milioni crepano alla schiusa o al primo tentativo di volo…
Okkei, 40 milioni finiscono tra le fauci dei gatti (posso testimoniarlo, ho avuto una gatta che li cacciava al volo, non sbagliava un colpo, uno o due uccelletti al giorno li rimediava sempre)…
Ma almeno 70 milioni (e si parla sono di morti istantanee) crepano avvelenati dalle schifezze prodotte dall’uomo, soprattutto pesticidi; quasi 1 miliardo muoiono sbattendo contro le finestre delle case; 60 milioni finiscono spappolati contro parabrezza e radiatori; 170 milioni si schiantano contro fili e cavi…
Cifre incredibili, certo, nessuna delle quali considera però il fattore di mortalità più importante: la progressiva, velocissima perdita dello spazio vitale.




Dead As A Bird...

Bartleby - 2011/1/20 - 09:19


Lenny Bruce, Bernstein, e credo di ricordare anche gli altri, vengono citati in underworld, di Don de Lillo, uno dei romanzi più importanti di fine 900.
Romanzo che credo abbia qualcosa in comune con la canzone.

Gianni Dello Iacovo - 2020/4/6 - 16:46


Viaggio a Itaca - La fine del mondo

Viaggio a Itaca - La fine del mondo


Canzoni per tempi apocalittici.



Non perdetevi l'ultimo telegiornale prima della fine del mondo!

Playlist

2024/12/4 - 18:07


Monaco 1938 - Monaco 2025 La fine del mondo- Orson Welles
Era il 1938, i giorni della crisi di Monaco, la vigilia della guerra. Alla prima edizione straordinaria del giornale radio, che annuncia l’avvistamento di strani fenomeni sul piante Marte, altri ne seguono, fino all’annuncio che delle misteriose macchine volanti sono atterrate nel New Jersey.

Welles


“Per quello che abbiamo fatto sarei dovuto finire in galera, ma al contrario, sono finito a Hollywood”. Parte un concerto per pianoforte di Ciaikovskij, la sera di domenica 30 ottobre 1938, allo otto in punto, la Cbs trasmette in diretta la Guerra dei Mondi, un radiodramma tratto dal romando di H.G. Wells. Ecco l’introduzione alla storia, con la voce lenta e profonda di Orson Welles: “Noi oggi sappiamo che durante i primi anni di questo secolo creature dotate di menti più vaste di quella dell’uomo, eppure come lui mortali, osservavano attentamente dallo spazio il nostro mondo…”. L’agenzia Crosley calcolò che quella sera 32 milioni di persone stessero ascoltando la radio…Poi la voce anonima di un annunciatore segue a quella di Welles, per leggere un normale bollettino meteorologico e comunicare che i programmi sarebbero proseguiti con un collegamento con la sala da ballo di un ristorante di New York. Seguono alcuni minuti d musica, poi una brusca interruzione: “Signore e signori, interrompiamo questo programma…”.

l'articolo completo W for WELLES – Well(e)s, a che ora è la fine del mondo... reale? - SentieriSelvaggi

Paolo Rizzi - 2025/2/15 - 09:54


I mitici R.E.M. e Orson Welles - Mannaggia a MONACO

Il 16 novembre 1987 segna un punto di svolta nella discografia degli R.E.M. con la pubblicazione di “It’s the End of the World as We Know It (And I Feel Fine)”. Questo brano, estratto dall’album “Document”, non è solo una delle canzoni più famose della band, ma rappresenta anche un punto di incontro tra la musica e la cultura popolare.

L’ispirazione per questo brano affonda le radici in un evento storico: la famigerata trasmissione radiofonica di Orson Welles, “La guerra dei mondi”. La reazione del pubblico a questo radiodramma, che simulò un’invasione aliena, lasciò un segno indelebile nell’immaginario collettivo e fornì a Stipe l’impalcatura narrativa per la sua canzone.

16 novembre 1987: "It's the End of the World as We Know It (And I Feel Fine)" - Radio Easy Rock

Paolo Rizzi - 2025/2/15 - 09:59


MONACO 2025 Se Donald Trump è «il nuovo sceriffo in città», come lo ha definito alla conferenza sulla sicurezza di Monaco JD Vance, allora lui, il vicepresidente Usa, indossa evidentemente lo stesso paio di speroni, coi quali ha colpito ripetutamente – e pubblicamente, dal palco tedesco, con Elon Musk e Alice Weidel pronti a ripostare eccitati – il corpo affaticato dell’Unione europea.

«Ai leader europei alleati andrò a dire che limitano la libertà di parola se non lavorano coi partiti populisti, e inoltre che devono assecondare il successo della politica antiestablishment e ridurre le politiche progressiste»: il vicepresidente stesso aveva anticipato al WSJ i punti chiave del suo affondo, e la rapidità con cui – una volta pronunciato – è stato pubblicato già tradotto da Weidel spinge alcuni a ipotizzare che il testo fosse pure in mano all’AfD.

Agli affronti degli sceriffi statunitensi Von der Leyen risponde mettendosi sugli attenti: «Il mio messaggio è che vedrete l’Europa adattarsi rapidamente». Poi spiega anche come, e in quel come c’è un passaggio che entusiasma Giorgia Meloni: poter aumentare le spese per la difesa senza incappare nei vincoli europei. Intanto Kaja Kallas interroga i leader europei: se vogliono dare garanzie di sicurezza all’Ucraina, quanti stivali sono pronti a spedire sul campo? E quante armi?

Francesca De Benedetti estratti dal suo articolo

Vance alla Conferenza di Monaco: «La minaccia più grave per l'Europa non è la Russia o la Cina, ma è interna all'Ue»

Paolo Rizzi - 2025/2/15 - 10:07


2025/9/3 - 09:15




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