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Giuni Russo e Franco Battiato: Strade Parallele (Aria Siciliana)

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Language: Sicilian


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A lu vinti di innaru na matina (Il giorno di San Sebastiano)
(Franco Battiato)
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(Franco Battiato)
Una la verità
(Giuni Russo)


[1994]

Testo di Giuseppa Romeo, in arte Giuni Russo (1951-2004)
Musica di Maria Antonietta Sisini
Interpretata assieme a Franco Battiato
Album: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (1994)
Lyrics by Giuseppa Romeo, known as Giuni Russo (1951-2004)
Music by Maria Antonietta Sisini
Performed in duet with Franco Battiato
Album: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica ("If I were more pleasant, I would be less unpleasant") (1994)

Στίχοι της Δζιουζέππα Ρομέο, γνωστή με το καλλιτεχνικό ψευδώνυμο Δζιούνι Ρούσσο (1951-2004)
Μουσική της Μαρία Αντονιέττα Σιζίνι
Εκτέλεση σε ντουέτο με τον Φράγκο Μπαττιάτο
Αλμπουμ: Se fossi più simpatica sarei meno antipatica (“Αν ήταν πιο συμπαθητική, θα ήταν λιγότερο αντιπαθητική”) (1994)



Debbo la conoscenza di questa canzone a un curioso tipo, noto come Io Non Sto Con Oriana, che ogni tanto si fa vedere anche in questo sito con qualche commento e qualche contributo. L'epiteto di “curioso” è del tutto (e volutamente) ambivalente; ma non ne è questione qui, o perlomeno non riveste eccessiva importanza. Quel che è importante è che, alle volte, dalla sua vita tira fuori le sue canzoni, e questa ne è una. Avete presente una scossa? Ecco, per me lo è stata. Qualcosa che va oltre ogni considerazione su Battiato, sui suoi testi, sulla sua voce; anche perché qui c'è soltanto quella. Il testo è di Giuni Russo, che della “scuderia” di Battiato fece parte, e la musica è della compagna di vita di Giuni, Maria Antonietta Sisini. Battiato interviene nel canto. E, onestamente, pur non stimando eccessivamente le sue capacità vocali, devo dire che in questa canzone, a contrasto con la voce divinamente incredibile di Giuni Russo, non ci sta male. Canta sommessamente, quasi schernendosi, quasi parlando. O pensando.

Strade parallele è la storia di due solitudini, quella di un uomo e quella di una donna, che procedono accanto. Un uomo e una donna che cantano ognuno la versione della propria solitudine. In una domenica rovente di scirocco, cercando un po' di fresco, mentre il caldo tormentoso scioglie i pensieri. Si potrebbero immaginare due giardini attigui, dove quell'uomo e quella donna stanno soli. Divisi da un muro alto. Non si vedono; e quel non vedersi rende questa canzone anche una canzone d'amore. Di amore non detto, ma profondo. Aspettano soltanto che il muro, anche lui, venga sciolto da sole; intanto, si godono la propria solitudine. Ma è un godimento che presuppone qualcosa che toglie il sonno, che tormenta.

Una donna siciliana, o una donna greca di tremila anni fa. Un uomo con i propri pensieri messi a nudo. Qualcosa, voglio ripeterlo, che va ben oltre. E, quindi, voglio regalare questa canzone a tutte le amiche, a tutti gli amici di questo sito. Non c'entra il “Natale”, c'entra la bellezza e quel suo particolare momento dove si unisce ad una solitudine talmente insopportabile da essere ricercata e assaporata. Sulla Sicilia non dico nulla, dato che non sono siciliano; lascerò volentieri tutto ciò a chi siciliano lo è. Ma ho conosciuto quei momenti. [RV]

Dumínica jurnata di sciroccu
fora nan si pò stari
pi ffari un pocu ‘i friscu
mettu a finestṛa à vaneḍḍuzza
e mi vaju a ripusari.

A stissa aria ca sò putenza stṛogghi u mò pinzeri,
U cori vola s’all’umbra pigghi forma e ti prisenti
nan pozzu ripusari.

U suli ora tṛasi dintṛ’u mari
e fannu l’amuri
‘un c’è cosa cchiù granni
tu sì la vera surgenti
chi sazia i sintimenti.

A stissa aria ca sò calura crisci e mi turmenta
U cori vola sintennu sbṛizzi d’acqua di funtana
ndo mò jardineḍḍu
mi piaci stari sula.

A stissa aria ca sò calura crisci e mi turmenta
U cori vola sintennu sbṛizzi d’acqua di funtana
ndo mò jardineḍḍu
mi piaci stari sulu
mi piaci stari sula.

Contributed by Riccardo Venturi - 2009/12/23 - 16:05




Language: Italian

Il testo in lingua italiana
di Rina Accardo
dal blog VDBD - Via Delle Belle Donne


STRADE PARALLLELE (ARIA SICILIANA)

Domenica giornata di scirocco
fuori non si può stare
per fare un po’ di fresco
socchiudo la finestra
e mi vado a riposare.

La stessa aria con la sua potenza scioglie i miei pensieri
un cuore vola se all’ombra prendi forma e ti presenti
non posso riposare.

Il sole ora entra dentro il mare
e fanno l’amore
non c’è cosa più grande
tu sei la vera sorgente
che sazia i sentimenti.

La stessa aria col suo calore cresce e mi tormenta
il cuore vola sentendo schizzi d’acqua di fontana
nel mio giardinetto
mi piace stare sola.

La stessa aria col suo calore cresce e mi tormenta
il cuore vola sentendo schizzi d’acqua di fontana
nel mio giardinetto
mi piace stare solo
mi piace stare sola.

Contributed by Riccardo Venturi - 2009/12/23 - 16:46




Language: Greek (Modern)

La versione greca di Riccardo Venturi (23 dicembre 2009)
Ελληνική απόδοση από τον Ριχάρδο Βεντούρη (23 Δεκέμβριου 2009)



Come dicevo nell'introduzione non parlo della Sicilia, perché non sono siciliano. Ne verrebbe una cosa non vera, di maniera, e lascio quindi la parola ai siciliani. Non sono neanche greco, ma con la Grecia ho ben maggiore consuetudine; e se, forse, una versione in italiano di questa canzone può servire soltanto alla comprensione, una versione greca è qualcos'altro. Promana dalla stessa aria, dallo stesso sole, e dalla stessa μοναξιά (cosa che Gian Piero Testa dovrebbe ben comprendere). Come se fosse a casa, credo. [RV]

ΠΑΡΑΛΛΗΛΟΙ ΔΡΟΜΟΙ (ΣΙΚΕΛΙΚΗ ΑΡΙΑ)

Κυριακή με σοροκάδα,
έξω δε μπορείς να μείνεις
να δροσιστώ λιγάκι
μισοκλείνω το παράθυρο
και πάω να κοιμηθώ.

Ο ίδιος αέρας με τη δύναμή του μου λιώνει τη σκέψη,
μία καρδιά πετάει αν πάρεις μορφή στη σκιά κι εμφανιστείς,
δε μπορώ να κοιμηθώ.

Ο ήλιος τώρα μπαίνει στη θάλασσα
και κάνουν έρωτα
δεν υπάρχει μεγαλύτερο πράγμα
εσύ είσαι η αληθινή πηγή
που χορταίνει τα συναισθήματα.

Ο ίδιος αέρας με τη ζέστη του μεγαλώνει και με βασανίζει
η καρδιά πετάει νιώθοντας πιτσιλιές νερό απ' το συντριβάνι
στο κηπάκι μου
μ'αρέσει να μείνω μόνη.

Ο ίδιος αέρας με τη ζέστη του μεγαλώνει και με βασανίζει
η καρδιά πετάει νιώθοντας πιτσιλιές νερό απ' το συντριβάνι
στο κηπάκι μου
μ'αρέσει να μείνω μόνος,
μ'αρέσει να μείνω μόνη.

PARALILI DHROMI (SIKIELIKI ARIA)

Kyriakì me sorokadha,
exo dhemborìs na mignis
na dhrossistò lighaki
missoklino to paràthyro
kie pao na kimithò.

O idhios aeras me ti dhinamì tu mu gliògni ti skièpsi,
mià kardhià petai ambàris morfìi stiskià ki emfanistìs,
dhemborò na kimithò.

O iglios tora bagni sti thàlassa
kie kànun èrota
dhen ypàrhi meghalytero pràghma
esy ìsse i aglithignì pijì
pu hortègni ta synesthìmata.

O idhios aeras me ti zesti tu meghalogni kie me vassanisi
i kardhià petai gnòthondas pitsigliès nerò ap'to sydhrivani
sto kipaki mu
m'aressi na mino mogni.

O idhios aeras me ti zesti tu meghalogni kie me vassanisi
i kardhià petai gnòthondas pitsigliès nerò ap'to sydhrivani
sto kipaki mu
m'aressi na mino monos,
m'aressi na mino mogni.

2009/12/23 - 17:28


"Spesso, quando parlo del sole, mi si impiglia tra la lingua una rosa tutta rossa. Eppure mi è impossibile tacere."

Odysseas Elytis.

Qualcuno - 2009/12/23 - 18:29




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