Lingua   

Nixon

Giorgio Gaber
Lingua: Italiano


Giorgio Gaber


Uhè, Nixon! Eh? Una bella carriera, eh? Poi dal niente, eh? Duecento milioni di americani, tu il primo!
No, no, io niente. Sono anche più giovane, io. No, voglio dire, ho meno problemi. Che poi anche tu sei uno normale, come tutti gli altri, non è che...Voglio dire, nella tua intimità...Non so, per esempio, anche tu prima d'andare a letto ti lavi i denti, ti metti il pigiama, ti infili sotto le coperte, poi sei lì, prima di addormentarti, pensi a qualcosa, così. Capita anche a me, uguale. Pensi, senza sforzo. Pensi...pensi alla pace...Che dormita, eh?
Poi, non so, ti vedo anche in un'atmosfera un po' famigliare. Sei lì a tavola, magari con la Patty, sei lì e mangi, mangi...non so...mangi una torta. No, a me i dolci non piacciono. A te sì, eh? Sei goloso, eh? Ti mangi una torta, ti tagli una fetta, sei lì...l'Italia, la Germania, il Giappone. Facciamo così, va'...Che mangiata, eh?
E dopo mangiato anche tu andrai...anche tu andrai...con licenza...andrai a...o no? Già, perché quelli lì ci vanno o non ci vanno? No, non è che uno vada lì proprio per pensare, ma già che è lì, temporeggia, nell'attesa, e sei lì e pensi a qualcosa, così, pensi...pensi alla guerra...gli aeroplani...donne, bambini, quarantamila giovani americani, il Vietnam...
Che cagata!



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